Rodotà, un’occasione storica

di Pierpaolo Farina

Ah, se ci fosse stato Pertini” – “Ah, se ci fosse stato Enrico“. Questi sono, più o meno, i commenti più frequenti che appaiono sulle bacheche di Qualcosa di Sinistra e di Enrico Berlinguer. In effetti, può forse consolare sapere che almeno, una trentina d’anni fa, le cose andavano male, ma c’erano persone che con il loro esempio riscaldavano il cuore delle persone. Sbagliavano, per carità, ma almeno si assumevano la colpa di quello che facevano.

Oggi le cose vanno male, esempi in giro ce ne sono pochi, quelli che ci sono vengono volutamente nascosti (altrimenti come si fa a intonare l’inno del “sono tutti uguali”?), mentre dalle parti del cuore soffia la bora triestina sotto zero, nonostante il clima primaverile che finalmente è arrivato.

Mettiamoci il cuore in pace: Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer sono morti. Sono un faro, un esempio, stelle che ci indicano la via, ma a sinistra ci serve qualcuno di vivo. Nell’attesa che sempre più persone si diano da fare, soprattutto della mia età, imitando questi fulgidi esempi di buona politica, ci sono poche cose che possiamo fare, come cittadini impegnati.

Il voto, oramai, ce l’hanno quasi espropriato, a causa di una legge elettorale che ora il capo della Consulta scopre “forse” incostituzionale (però bocciarono un anno fa il referendum per ripristinare il Mattarellum, semplicemente per tenere in vita il governo Monti). Il risultato è che nelle regioni dove si prendono più senatori storicamente il centrodestra è più forte e il risultato è che quando il vento soffia a destra le maggioranza stabili nascono (salvo cadere sui trasformismi tipici della politica italiana), quando soffia a sinistra nella migliore delle ipotesi si prevale di qualche senatore.

Ci rimangono le piazze e le mobilitazioni, ma le prime fanno fatica a riempirsi, più che altro perché l’elettorato di sinistra è sfiduciato come non mai, anzitutto per il Berlusconi redivivo, in secundis per la ben poca attraente alternativa costituita da Renzi o da Bersani (chissà che Barca, però, non riesca dove gli altri hanno fallito).

Subito dopo il voto, per nulla interessati a salire sul carro del vincitore, abbiamo lanciato una petizione su change.org a favore di Stefano Rodotà come presidente della Repubblica. In 50 giorni abbiamo raccolto 13mila firme, senza nemmeno fare chissà che campagna.

Nel frattempo, il nome di Rodotà ha cominciato a farsi strada anche in una parte del PD e del M5S: sarebbe stata cosa fatta se l’ottusità di Bersani di fare il premier assieme a quella del M5S di farsi dare l’incarico non avessero rimesso in campo Berlusconi e gli amanti dell’inciucio in casa PD.

Il 18 aprile ci sarà la prima votazione per il presidente della Repubblica: circola ora il nome di Prodi, ma sinceramente direi che è meglio puntare ad un Ciampi, piuttosto che ad un nuovo Napolitano. Rodotà, infatti, non sarà un nuovo Pertini, ma sicuramente, ad oggi, è quello che può garantire ancora la Costituzione ed evitare che i professionisti dell’inciucio facciano a pezzi lo Stato per i propri interessi personali.

Domani una parte degli attivisti del M5S voterà per scegliere il candidato ufficiale al Quirinale: sarebbe un peccato sprecare quest’ennesima occasione storica (la prima, quella di un governo PD-M5S presieduto da personalità di alto profilo, è stata sprecata).

Io, benché i pronostici della vigilia siano negativi, ci credo ancora.

16 commenti su “Rodotà, un’occasione storica”

  1. Rodota’ e’ tanto una brava persona ma….troppo terero per un demonio come il berlusca!!!

  2. Non credere ha competenza, equilibrio e tenacia equidistante e coerenza di ragionamento da tener testa a qualsivoglia prevaricazione..

  3. Voglio Prodi perche’ deve fargliela pagare a caro prezzo…deve rendere giustizia alla sinistra Italiana!.

  4. @carissimo Filippo abbi rispetto quando parli del più grande giurista italiano ,lucido e sicuramente molto più colto di te!

  5. se l’ avessi sentito parlare ieri di Costituzioni e beni comuni ti renderesti conto di quanto sia avanguardista! RODOTà FOR PRESIDENT

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