L’agonia della Seconda Repubblica

La campagna elettorale per le Elezioni Politiche 2013 ci offre molti spunti di riflessione. Il Paese viene fuori da 20 anni di degrado politico e morale. Tutti pensavano che dopo l’esplosione di Tangentopoli, nel 1993, l’Italia fosse pronta a dare una svolta. Il sistema di allora era stato messo a nudo, rivelando una corruzione diffusa e quasi una “prassi”. Fu la fine della I Repubblica e ci si aspettava una “Primavera italiana”.

Nella II Repubblica l’Imprenditore prestato alla politica era sceso in campo perché “questo è il paese che amo”. Con lui c’erano frange del Partito Socialista appena dissolto; ex democristiani capeggiati da un rampante Pier Ferdinando Casini; i “ripuliti” dell’ex Movimento Sociale di stampo neo-fascista, guidati da Gianfranco Fini; e la novità del panorama politico italiano per quanto riguarda il razzismo, l’estremismo e l’ignoranza, la Lega Nord.

I governi da allora si sono succeduti e l’Imprenditore ha perso quasi tutti i suoi “compagni di merende” ad esclusione della Lega, ha governato più a lungo di tutti. Oggi, a 20 anni di distanza il Paese sta peggio di come l’ha trovato. La corruzione è aumentata in diffusione e flusso di denaro; la mediocrità dilaga nei punti rilevanti della gestione dello Stato. E’ inutile che mi dilunghi, i risultati sono sotto gli occhi di tutti a livello economico e sociale.

Queste elezioni, a detta di molti, dovrebbero porre fine a tutto questo e dare inizio alla III Repubblica. Ne siamo sicuri? Vediamo le proposte elettorali a disposizione:

PdL-Lega

Abbiamo ancora l’Imprenditore che ha portato l’Italia in queste condizioni. Soliti slogan e promesse che parlano alla pancia, roba da narcotizzati dalle sue televisioni. Non possiamo dimenticare la perdita di credibilità internazionale e le ricette contro la crisi economica proposte: “Crisi? Quale crisi, è solo un atteggiamento mentale, i ristoranti sono pieni, bisognerebbe chiudere la bocca a chi parla di crisi”. Nelle sue liste ci le solite schiere di lacchè e affaristi. con lui ancore una volta l’alleato leghista che prima lo disprezza ma alla fine si è adeguato. Per mantenere il passo dell’Imprenditore e dell’agenda da lui dettata anche loro hanno messo in tesca soldi pubblici a fini personali: diamanti, investimenti in Tanzania, lauree in Albania. La magistratura sta indagando, vedremo.

Partito Democratico – SEL

Dopo diversi cambi ai vertici del partito, una mezza vittoria contro l’Imprenditore, la maggior parte degli ultimi 20 anni passati all’opposizione, troviamo il Partito Democratico. In 20 anni è stato incapace di proporre un’alternativa ed di fare un’opposizione seria. Ritrova come alleato Nichi Vendola, che era tra quelli che fecero cadere il governo Prodi spianando la strada all’Imprenditore. I tempi cambiano ma gli amori restano, a destra come a sinistra. Il partito si propone come il cambiamento – 60% di volti nuovi in parlamento – e come baluardo di democrazia, forte della numerosa affluenza alle primarie. Ma è quel 40% che non ci piace, i Letta, Bindi, Franceschini, Melandri. Gente incapace perfino di fare opposizione. Cosa ha di Sinistra questa gente? Qualcuno gli ha mai sentito pronunciare le parole “Questione Morale” mentre la corruzone dilagava nei partiti, nessuno escluso. Mi si potrebbe dire “Nichi Vendola è la garanzia della Sinistra”, ma la gestione dell’affare Ilva e San Raffaele gettano ombre che difficilmente, chi è di sinistra, può dimenticare.

Lista Monti – Udc – Futuro e Libertà

Mario Monti – a sua detta – “sale in politica” dopo essere stato nominato Senatore a vita e Presidente del Consiglio, con un colpo di mano del Presidente della Repubblica Napolitano. Poco più di un anno di Governo tecnico chiamato ad invertire la rotta verso il baratro su cui l’Imprenditore aveva messo il Paese. Monti è a buon merito rappresentante della lobby bancaria e ad appoggiarlo c’è mezza Confindustria. Il partito dei ricchi di direbbe, ma non solo aggiungerei. Con lui troviamo Per Ferdinando Casini e Gianfranco Fini, gli stessi due che erano con l’Imprenditore 20 anni fa e che “vivono” di politica già da prima. Il primo viene dalla scuola Forlani ma ci piace di più ricordarlo come baluardo della “Famiglia Tradizionale” come da Santa Romana Chiesa, forse proprio per questo ne ha due. Il secondo invece ci piace ricordarlo così.

Un bel miscuglio di I Repubblica, lobby economiche, doppigiochisti e ipocriti.

Rivoluzione Civile – Ingroia

Avere come candidato premier il magistrato del pool antimafia in aspettativa Antonio Ingroia, dovrebbe essere una garanzia. Peccato che al suo interno troviamo i trombati della sinistra radicale alle ultime elezioni politiche – Diliberto, Rizzo, Ferrero – che hanno consegnato le chiavi dell’Italia all’Imprenditore grazie alla loro politica del “contro tutto e tutti”, senza mai riuscire a dire, figurati a fare, qualcosa di costruttivo per il Paese. Ci sono i possibili trombati dell’IdV, Di Pietro è quello che ha portato in parlamento gente come Razzi e Scilipoti, l’Imprenditore ringrazia e per riconoscenza ci pensa lui a candidarli questi personaggi. Troviamo anche qualche integralista animalaro, gli animalisti sono un’altra cosa, sulla spermentazione animale si fa troppa speculazione basandosi sulla disinformazione. Discorso lungo e complesso che abbiamo già dibattuto. Il quadro che ne esce non è confortante.

Fare per fermare il declino

A rappresentare la destra liberale e intellettuale troviamo questa formazione capeggiata dal giornalista Oscar Giannino, che ha fatto della meritocrazia e della trasparenza il suo baluardo. Il tutto infarcito con la denuncia verso l’incapacità politico/ecomomica dimostrata dalla coalizione che ha governato di più negli ultimi 20 anni, quella dell’Imprenditore. Ma il vizio ereditato in 20 anni di assuefazione morale lascia il segno anche qui. I millantati titoli di Master universitario a Boston da parte di Giannino, non fanno arrivare il partito alla soglia delle loro prime elezioni che Fare è già da Ri-Fare.

Movimento 5 stelle

Abbiamo dibattuto a lungo sui metodi comunicativi da parte del portavoce Beppe Grillo. Dal qualunquismo alla comunicazione che ricorda momenti storici dell’Europa che ci fanno venire i brividi. “Siamo gli unici a portare volti nuovi in parlamento” dichiarano i militanti. Questo è da vedere, qualche loro trombato alle passate amministrative è stato infilato in lista per il parlamento. “La scelta dei candidati è avvenuta in maniera trasparente e democratica sul web”. Davvero ci volete far credere che 10.000 votanti sul web siano un’espressione “popolare”? Un pò pochi per un movimento che punta ad essere il primo partito d’Italia. Il sospetto è che funzioni come negli altri partiti, dove sono i vertici a decidere chi è in lista e chi no. Non c’è niente di male in questo, ma per favore, basta con questa farsa.

Qualcuno potrebbe dirmi che per come la vedo non ce n’è uno buono, che faccio passare la voglia di votare. Che vedo il male ovunque. Non è colpa mia se la proposta elettorale alle Politiche è questa, ma non possiamo sottrarci al nostro dovere di voto. Lo dobbiamo a noi stessi e alle generazioni passate che hanno dato la vita per farci esercitare questo diritto. Lo dobbiamo alle generazioni future. Non ci si può lamentare di non avere diritti quando poi non li si esercita.

Il messaggio che voglio lasciarvi è sintetizzato magistralmente dalle righe scritte da un’insegnate (l’attribuzione specifica non è chiara)

“Domenica e lunedì si vota nelle scuole pubbliche. Guardatevi intorno, guardate i soffitti, i bagni, le porte. Guardate dove tutto il giorno noi viviamo e cerchiamo nei nostri limiti umani di costruire, formare e conservare una memoria. Guardate dove lavoriamo, in che condizioni, e pensate che i vostri figli passano più tempo della loro vita dentro quelle aule che in casa vostra.

E pensate che lì si forma un cittadino, la sua libertà e la sua vita.

Poi votate…”

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