Che brutta fine il Parini, da Strehler alla Santanché

Abbiamo svecchiato il Liceo”, sorride contento Carlo Pedretti, Preside dello storico liceo classico milanese. A ben vedere, più che svecchiato, è stato svenduto. E per appena 4mila euro.

Nell’atrio di quello che è stato uno dei luoghi storico-politici più importanti della storia del nostro Paese, quello in cui venne stampata la famosa edizione de “La Zanzara” che anticipò con la sua inchiesta sulle donne il ’68 a Milano (correva l’anno 1966), è andata in scena un’indecorosa pagliacciata a cui assistevano in prima fila Salvatore Ligresti, Daniela Santanché e uno sparuto gruppo di genitori tanto fieri delle loro figliole che sfilavano con gli abiti di Chiara Boni.

La richiesta della stilista, partita a luglio, ha avuto praticamente contro la metà dei genitori (solo il 51% ha detto sì), ma il via libera del Consiglio d’Istituto, evidentemente ansioso di attirare nuovamente i riflettori su un Liceo oramai in decadenza, anche e soprattutto per scelte didattiche scellerate e per la qualità civile estremamente bassa dei suoi attuali “consumatori” (oramai si applica il mercato anche alla scuola), è arrivato subito.

Evidentemente al Parini hanno pensato che per risollevarsi da una crisi di immagine che ha origini profonde (bisogna tornare ai tempi della scellerata gestione Straniero, preside leghista) ci volessero i riflettori della moda (nemmeno tanto alta, a giudicare dalla qualità di quello che è andato in scena) e qualche grande sponsor (siamo curiosi di sapere che fine faranno quei miseri 4mila euro).

E dire che in quello che era considerato il motore propulsivo della Cultura milanese ci continuano ad insegnare professori di alto livello, anche se stritolati oramai in programmi ministeriali folli, così come sono uscite personalità del calibro di Strehler, Franca Valeri, Dino Buzzati, Walter Tobagi, Carlo Emilio Gadda e Alessandro Manzoni.

Anziché ridare a quel liceo il suo ruolo di laboratorio civile e culturale che gli fu strappato da Straniero, ansioso di buttarsi in politica con la Lega, il preside Pedretti ha preferito trasformarlo in un atelier di moda. Giuseppe Parini probabilmente si starà rivoltando nella tomba.

A questo punto, potevano chiamare direttamente il premier a presenziare alla cerimonia: di certo avrebbe trovato lo spettacolo di suo gusto.

55 commenti su “Che brutta fine il Parini, da Strehler alla Santanché”

  1. Vi diro’, personalmente non ci ho trovato nulla di male…Era una sfilata di moda (che è cultura, pure quella) e non uno spettacolo hard…

  2. @filippo: ma quali bacchettoni. sti cazzi davvero a tutto sto puttanume miserabile. con questo giochetto da filmini di natale stiamo tenedo metà del paese fuori dall’economia. le sfilate di gnocca se le facciano nei locali di lap dance, e chi ci va, da spettatore o da prosciutta in mostra, non dica che non sapeva benissimo cdi che si tratta. in una scuola si sta da cittadini, non da merce in vendita per qualche stronzo.

  3. C’è stata reazione di professori e studenti e famiglie? Questo è il punto e il guaio, se lo sconcio si è verificato nell’acquiescenza. D’altronde, da piazza Falcone e Borsellino a piazza Vianello e coniuge; dal 25 aprile 1945 al 18 aprile 1948: attenti, non è cattivo gusto e indebolimento progressivo della democrazia repubblicana.

  4. Ravagnolo non c’è davvero niente di male, open your mind. Come vi incazzate quando la gente non accetta i gay, imparate anche voi ad accettare le diversità. E’ moda, non è mica prostituzione. A Milano ci sono migliaia di persone che ci campano, RIPIGLIATEVI.

  5. Ma voi state male, se pensate che la democrazia si indebolisca perché degli studenti organizzano una sfilata di moda in un liceo. E’ come fosse un concerto, o una qualunque altra iniziativa. Ripeto: bacchettoni. Magari quelle tipe che sfilano hanno più testa di voi e siete voi i primi maschilisti e sessisti a giudicarle.

  6. potevano fare anche la sfilata dei neutrini con dimostrazione da parte della Gelmini di come è stata traforata mezza Italia..

  7. Forse avrebbero potuto fare questo “evento” in un istituto professionale dove con tanti sforzi si cerca di insegnare il mestiere della moda tanto importante per il nostro Paese. Magari sarebbe stato più consono e una piccola boccata di ossigeno visti i feroci tagli che hanno colpito tutta la scuola italiana, che costringono tanti docenti a lavorare con scarsissimi mezzi ma tanta buona volontà.

  8. Invece si deve commentare! Perchè i ragazzi, i genitori e gli insegnanti democratici non lo hanno impedito? Questo mi sembra ancora più scandaloso! E nella “nuova” Milano di Pisapia…

  9. Invece si deve commentare! Perchè i ragazzi, i genitori e gli insegnanti democratici non lo hanno impedito? Questo mi sembra ancora più scandaloso! E nella “nuova” Milano di Pisapia…

  10. Ormai per accaparrarsi utenti la dirigenza scolastica fa di tutto. Il problema non è la sfilata di moda ma il fatto che tutto ciò avesse il solo fine di incassare qualche soldo, visto che ormai l’istituzione scolastica è sul lastrico! Ma a questo punto forse valeva la pena organizzare una mostra di “produzioni e creazioni” degli stessi studenti, o qualsiasi altra cosa che valorizzasse i talenti dei ragazzi e, al contempo, contribuisse a migliorare il bilancio dell’istituto.

  11. @Roberto: E’ proprio quello il danno peggiore, anche perchè il berlusconismo ha inquinato molti che si dichiarano (e magari si credono pure) di sinistra.

  12. Con gente simile è normale! Purtroppo tutto ciò che rappresenta cultura, idee non appartenenti ad un certo sistema,tutto ciò che mette in discussione una certa classe dirigente, tutto ciò che è legato ad un momento particolare della nostra storia, non può che essere messo in disparte da certi politici nostrani…chissà perchè mi ricorda un certo regime che i nostri padri sono riusciti con lotte dure a distruggere …

  13. Vorrei ricordare che nell’autunno del 2004 alcuni studenti del Parini hanno allagato la scuola per evitare un compito in classe di greco. Se questo è il livello di civiltà di una delle presunte prestigiose scuole della presunta prestigiosa città di Milano, non c’è da meravigliarsi se ci fanno pure le sfilate di moda.

  14. filippo, opern your mind tu! vedo che proprio non cogli.. questa roba è tutta assolutamente politica. e la mente chiusa, che no vede contesti e conseguenze, è la tua. ti hanno installato “drive in” quando eri piccolo e non ti sei più ripreso. sono ruoli prescritti, e in questi ruoli ci sono comportamenti precisi. che ci si aspetta, che si devono tenere. sei donna? la tua possibilità è sculettare con astuzia, il resto viene dopo. prima c’è la ista degli uomini, dopo quella delle donne, tutte in fila dietro gli uomini. finché il comportamento socialmente auspicato è il puttanirsi, e “la moda” in questo senso è superesplicita, la società funziona a due velocità e ci scordiamo qualsiasi parità. a te sta bene, a me no. quindi, politicamente, stiamo su due fronti diversi. basta saperlo. io lo so, e bene.

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