Quando Ferruccio Sansa, nell’intervista sul Fatto, gli chiede che il Movimento 5 Stelle sarebbe come la Lega, Beppe Grillo non ha esitazioni a rispondere: sì.
“Ma vi ricordate la Lega prima maniera, quando Bossi andava nelle piazze piene di gente e urlava che Berlusconi era mafioso, che la politica romana era ladrona? Era molto più duro del Pd. Girava in canottiera e a riascoltarlo oggi sembra quasi uno statista. Ma poi si è perso per strada, con i compromessi, le poltrone, i soldi.”
Alla domanda che garanzia ci possa dare il Movimento 5 Stelle di non fare la stessa fine, Grillo fa notare che “Noi chiediamo due cose: che i candidati abbiano il certificato penale pulito e che abitino dove si candidano. È già una rivoluzione.”
Che è quanto ha fatto Berlusconi nel ’94 (e già allora si parlava di rivoluzione), per cavalcare l’onda lunga di Tangentopoli e dirsi diverso dai politici corrotti che foraggiava e gli regalavano le prime leggi ad personam. Inoltre, Mattia Calise vive a Segrate, aveva già provato a diventare consigliere 5 stelle nella sua città, e ora entrerà a Palazzo Marino. La prima “eccezione”?
Grillo è sicuro che: “Qualcuno lo perderemo per strada, entrerà anche qualche furbo. Ma stiamo attenti a chi si imbarca con noi, perché adesso tutti vogliono salire sul carro. Vedo gente che fa tripli salti mortali.”
Quando gli fa notare che amministrare un Comune è cosa ben diversa dal governare un Paese, Grillo risponde: “noi siamo il neorealismo della politica: abbiamo tolto gli attori di professione, per mettere sul palco gente comune. Ma attenzione, non gente qualunque: ci sono professori, architetti, medici, manager.”
Su una cosa è chiaro: “Finora ci siamo concentrati sulle proposte concrete, adesso dovremo anche trovare un’identità politica. Ideale. E saremo pronti per il prossimo passo: governare.”
Caspita, eppure tutto quel citare Berlinguer e Pertini pensavamo che ad una specifica identità politica, “ideale” rimandasse: quella della Sinistra. E quando gli viene implicitamente fatto notare, Grillo confonde ancora una volta gli ideali e il popolo della Sinistra con la sua deprimente classe dirigente: “Mi fanno pena. Dicono che abbiamo gli stessi ideali, ma dov’erano quando si votavano l’indulto e lo scudo fiscale? Quando si doveva votare una legge sul conflitto di interessi? Quando passavano leggi ad personam? Ecco, io con questa gente non ho molto a che fare.”
Ebbene, le proposte concrete, è vero, ci sono. Ma non ci sono gli ideali. E come ho già avuto modo di dire l’altro ieri, quando Grillo, tanto per cambiare, diceva che Destra e Sinistra sono la stessa cosa e che Pisapia governerà come la Moratti, dubito fortemente che quell’orizzonte politico, ideale, culturale che ha animato persone come Berlinguer e Pertini, possa essere ricostruito da gente che è abituata a distruggere per ricostruire. Mi vengono in mente i “costruttori di soffitte” di Gramsci.
Ma questa è un’altra storia e ne parleremo un’altra volta.
e c’è ancora qui chi lo difende……non mi ricordavo fino a ieri a chi somigliava grillo ora m’è venuto in mente…..a bossi…..stesso modo di parlare (dicendo parolacce) e stesso modo di intendere la politica, attaccare tutti gli altri ma stare con tutti. La lega sta al governo e dice che però chi vota lega fa un voto di protesta e la stessa cosa fa grillo siamo alle comiche finali