Mancano 72 ore o poco meno alle elezioni amministrative quando il Consiglio comunale uscente di Torino si riunisce in via straordinaria. Cosa comporti tanta straordinarietà è presto detto: viene approvata una variante al piano regolatore che riguarda un’ampia area a ovest della città, dove ancora sorgono gli stabilimenti di Alenia Aeronautica, società controllata da Finmeccanica.
Si tratta del “Progetto integrato Alenia” che prevede la riqualificazione dell’area di corso Marche (di proprietà del Comune, attualmente destinata alla progettazione) affidata a Finmeccanica: un nuovo quartiere residenziale con tanto di grattacielo, cosa che ha fatto infuriare il comitato “Non grattiamo il cielo di Torino”, già impegnato nella lotta contro la torre Intesa-San-paolo (in costruzione) e il futuro palazzo della Regione (in stand by).
L’operazione Alenia, concordata nel 2008, è un ingente affare immobiliare concesso in cambio dell’impegno da parte di Finmeccanica di mantenere a Caselle Torinese un polo aeronautico. Peccato che tale garanzia – un po’ come la “Fabbrica Italia” di Fiat – sia avvolta nell’incertezza: Alenia, infatti, sta aprendo uno stabilimento a Cameri, pochi chilometri da Novara (patria del presidente della Regione Roberto Cota e dell’assessore allo Sviluppo economico Massimo Giordano) dove verrà assemblato il caccia JSF35 della Lockheed.
Per Caselle, invece, non è previsto al momento alcun nuovo prodotto (le attuali commesse sono in esaurimento) e i circa 3.300 dipendenti sono da tempo in agitazione. Il comune di Torino ha deciso di forzare i tempi per non fornire un alibi all’azienda e impegnarla al trasferimento a Caselle, ma la Fiom è scettica: “Le condizioni rispetto a tre anni fa sono cambiate – dichiara Giorgio Airaudo – con gli avvicendamenti al vertice di Finmeccanica tutto è ripiombato nell’incertezza. Non esiste la garanzia che la concentrazione a Cameri non sia l’anticamera dell’accantonamento di Caselle. Non vorremmo che la città avesse liberato un’area importante del suo territorio ad uso e consumo di Finmeccanica senza che questo abbia una ricaduta dal punto di vista industriale e occupazionale, perché un piano industriale non c’è”.
Ed è questo il rischio: approvata la variante, concesso l’affare immobiliare, alla fine Finmeccanica, che non è vincolata da nessun accordo, potrebbe far saltare il tavolo, liberandosi di “numeri in più” e massimizzando i profitti con l’ennesimo e inutile centro residenziale per ricchi. Era proprio il caso, a meno di 72 ore dalle amministrative, trascinare sul piede di guerra gli alleati? Sergio Chiamparino pensa già alle nazionali, ma Fassino, che dice? Dal suo entourage tutto tace… conoscendolo, però, non avrà opinioni diverse dal suo predecessore.
ma chiamparino è da tanto tempo che si è venduto, ma quale sinistra!!!!!!!
si sono gia’ autodistrutti ma non l’hanno ancora capito e’ questa la cosa grave facciamoli tornare sulla terra questi sembra vivano sulla luna!
chiamate quella testina di cazzo di Renzi…….così fate il pieno !!! C’è Berlusconi…. ci sarà ancora….perchè questa è la sinistra !! Mandate il compagno chiamparino in barca con d’alema……
mah,ditro qs scelte impopolari mi vien difficile nn far dietrologia…
….. hanno anche candidato La Ganga……..
TAFAZZISMO A STECCA!