Sale nocivo, indagato il capo della Protezione Civile di Roma

Il capo della Protezione Civile di Roma, Tommaso Profeta, e due suoi collaboratori sono stati iscritti nel registro degli indagati per aver sparso del sale nocivo sulle strade durante la grande nevicata del febbraio scorso. Le principali testate on-line italiane riportano quanto stabilito dai consulenti della procura: nel sale antighiaccio era presente “cloruro di calcio disidrato”, responsabile, secondo il sindacato di base Usb, delle irritazioni alla pelle e della rottura dei guanti dei lavoratori impiegati nello spragimento del sale.

Ho cercato “cloruro di calcio diSidrato” su Google per una buona mezz’ora (e anche il corrispettivo inglese) ma niente da fare, Google, come il mio cervello, continua a suggerirmi “cloruro di calcio diidrato”. Mi sento in dovere di fare i complimenti a Corriere, Giornale e simili per aver scoperto un composto che nessuno di noi conosceva. Se il nome non è una svista di giornalisti e redattori, ma è semplicemente quanto scritto dai consulenti, la cosa assume una connotazione davvero tragica.

Il cloruro di calcio diidrato è il più tipico degli anticongelanti. Anche il cloruro di sodio (il sale da cucina) lo è, ma benché in genere meno costoso, non viene utilizzato. Questi due sali formano con l’acqua le cosiddette miscele euteticche, soluzioni il cui punto di fusione è inferiore rispetto a quello dei singoli componenti: nel caso della soluzione cloruro di calcio/acqua il punto di congelamento è di circa -50 °C. In pratica l’acqua, addizionata di cloruro di calcio, solidifica (ghiaccia) a una temperatura più bassa (-50 °C) e quindi anche se la temperatura è rigida (-10 o -20 °C) resta allo stato liquido.

Come la totalità dei composti ed elementi che ci circondano ha delle “controindicazioni”, può essere corrosivo e nocivo per inalazione, ma questi sono aspetti quasi completamente trascurabili per gli usi cui è normalmente destinato (anticongelante, additivo nei cementi, produzione di colle, polvere per estintori e additivo alimentare).

La domanda che mi pongo quindi è se questa sia l’ennesima buffonata di un Paese in piena regressione culturale o se non ci sia qualcos’altro sotto (l’amministrazione Alemanno ci regala sempre splendide chicche) che giornali e magistratura non lasciano trapelare. Vorrei che quella corretta fosse la seconda opzione, ma credo che la logica e il buon senso debbano far propendere per la prima. E a dirla tutta di manine irritate, procure stracolme di stupidaggini, sindacati da romanzo d’appendice e parole storpiate “che tanto va bene uguale” mi sono veramente stufata, e mi è passata anche la voglia di riderci su.