Dopo la sconfitta morale inflittagli dalla CGIL e dai suoi stessi iscritti, Bonanni sembra avere per un attimo ritrovato il senno sindacalista, si ritrova, adesso, a dire frasi e a fare proposte con cui cerca di riavvicinarsi ai suoi tesserati che martedì scorso hanno scioperato nonostante il veto del loro segretario.
La sera del 6, infatti, insieme ad Angeletti, criticava l’iniquità della manovra poichè riversa sempre sulla stessa fascia di contributori il costo della crisi, oggi propone ad una Camusso che già deve districarsi tra chi nel suo stesso sindacato le chiede la revoca della firma sull’accordo del 28 giugno un nuovo accordo, questa volta contro il governo e a favore dei lavoratori.
Si tratta infatti di un accordo tra le sigle per rendere inoperativo l’articolo 8, quello che permetterebbe la deroga dello statuto dei lavoratori. L’articolo 8 richiede, infatti, che la deroga sia fatta in sede contrattuale, con l’accordo proposto da Bonanni le sigle sindacali si impegnerebbero a non utilizzare tale deroga.
Ma se Bonanni era contrario a questa norma perchè non l’ha dichiarato prima che la stessa venisse approvata? Perchè non ha portato le sue ragioni allo sciopero?
E soprattutto, se la CGIL ritirase, ora, la firma sull’accordo del 28 giugno, niente vieterebbe che i sindacati ritirino la propria da questo nuovo accordo.
Insomma, come ha risposto la stessa camusso: “è certamente un inizio”, ma non risolve certo la questione!