Povera Italia!

di Domenico Calabria, inviato a Qualcosa di Sinistra dilla tu, qualcosadisinistra@enricoberlinguer.it

Non è tanto il fatto che si dicano puttanate. Se ne ascoltano tante ogni giorno, ogni ora, dappertutto. E nemmeno il fatto che a dire puttanate siano degli stupidi ignoranti che, per loro natura e definizione, difficilmente potrebbero dire cose sensate.

Che questi stupidi ignoranti siano diventati deputati, senatori e addirittura ministri fa girare le scatole, e parecchio.

Che queste puttanate vengano poi usate come armi di ricatto e messe in vendita al miglior offerente, comincia a diventare veramente insopportabile. Soprattutto se a pagarne le conseguenze sono i poveri cittadini comuni mortali, molto meno stupidi e ignoranti di chi le urla ai quattro venti.

Quando si ascoltano sembrano talmente grosse che non pensi mai che possano essere prese in seria considerazione. Ed in effetti le prime reazioni, dopo una puttanata “intercontinentale”, sembrano essere di indignazione totale, qualcuno si dissocia, qualcun altro la prende a ridere. Ma dopo qualche giorno la puttanata comincia a prender forma, si solidifica, la vedi crescere, si modella, si affina. L’indignazione si trasforma in attenzione, il dissociato si associa, la risata si ricompone. E allora tutti a discutere con aria seria e severa della puttanata che nel frattempo si è trasformata in “proposta” ed ha assunto tutt’altro significato. Ma siccome il promotore è stupido e ignorante (condizione, come abbiam detto, vincolante per promuovere puttanate intercontinentali) non se ne accorge nemmeno e lo vedi tornare a casa soddisfatto per aver venduto bene il prodotto della sua piccola mente.

Così è successo – tanto per ricordare uno degli ultimi esempi – con l’approvazione del decreto che sostanzialmente recita che l’Italia smetterà di bombardare la Libia nell’esatto momento in cui terminerà la guerra (minuto più, minuto meno). E vorrei vedere!

Così sta succedendo in questi giorni con la proposta di spostamento dei ministeri a Milano e Monza (perché Monza, poi?). Ora io dico: ma se una puttanata così grande solo ad ascoltarla non sai se piegarti in due dalle risate o sbattere la testa contro il muro, può mai essere presa in considerazione, discussa, rielaborata, riproposta e via di questo passo, fino a trasformarsi da puttanata in “proposta”, magari di legge? Chiaro che la trasformazione l’avrà fatta diventare “ufficio di rappresentanza”, che non significa una beata, che costerà parecchie centinaia di migliaia di euro, non servirà ad altrettanta beata, ma che accontenterà ancora una volta gli stupidi ignoranti, convinti di aver fatto un affare.

Ma se io, da terrone purosangue, proponessi di spostare la Fontana di Trevi nella Piazza dei Martiri di Locri, qualcuno sarebbe disposto a prendere in seria considerazione la mia puttanata?
Ah, dimenticavo: condizione vincolante è essere stupidi ignoranti. Niente da fare.

Povera Italia!