T-Box, energia dal moto dei treni

Come sempre succede non sono quasi mai le idee innovative a mancare. Di solito sono i soldi per investirci. Ed anche in questo caso, un inventore italiano, Alessandro Leonetti Luparini, e un designer cinese, Qian Jiang, stanno cercando circa 2 milioni di euro per passare dal brevetto all’applicazione pratica. Il loro progetto si chiama T-box. Consiste nel recuperare energia dispersa dai treni in corsa.

A grandi velocità la maggior parte della potenza propulsiva viene utilizzata per vincere la resistenza dell’aria: un treno che attraversa un fluido, cioè l’aria, lo sposta. Proprio questo “effetto collaterale” è alla base dell’idea dei due inventori. Sfruttare lo spostamento d’aria prodotto dai treni per produrre energia elettrica. Come? Installando tra i binari, per metà sottoterra in modo da non ostacolarne la corsa, delle turbine alimentate proprio dallo spostamento d’aria.

Non si tratta di turbine di nuova concezione: l’innovazione sta nell’idea di poter sfruttare una forma di energia finora non sfruttata, una forma di energia che non deriva dalla natura ma dall’attività dell’uomo. Il T-Box si è aggiudicato il secondo premio al Lite-on Award di Taiwan, la più prestigiosa rassegna asiatica sull’innovazione ecosostenibile. Secondo le simulazioni condotte, un treno che viaggia a 200km/h sopra un’istallazione di 150 T-Box, 1 km di binari, produrrebbe 2,6 kWh di energia elettrica in circa 18 secondi.

Naturalmente il dispositivo potrebbe essere sfruttato in qualsiasi posto si sviluppi una potenza eolica simile a quella prodotta da un treno in corsa. Potrebbero essere sfruttati i treni e le metropolitane. E l’energia prodotta andrebbe ad alimentare abitazioni e attività commerciali nelle vicinanze della ferrovia.

I treni, già oggi i mezzi di trasporto meno inquinanti, potrebbero aumentare il gap nei confronti dei diretti concorrenti.

6 commenti su “T-Box, energia dal moto dei treni”

  1. E’ una cosa già sfruttata in francia all’uscita delle gallerie, i TIR alimentano le luci facendo girare una piccola turbina a pale, ma conviene solo quando tirare la linea costa tanto e l’energia richiesta è poca.

  2. Non credo che troveranno alcun finanziamento, A parte il costo dei 150 aggeggi al km, l’energia prodotta sarebbe a scapito del treno, cioé ci vorrebbe più energia a fare avanzare il treno. E’ come quando in autostrada ci supera un tir o un pulman avvertiamo una brusca decelerazione che cessa quando il pulman ci ha superato.
    L’energia non si crea dal nulla. La macchina del moto perpetuo non é stata ancora inventata, “sfruttare lo spostamento d’aria prodotto dai treni per fare girare una turbina” significa dovere spingere “di più”

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