Massimo Zedda: il sindaco di Sinistra

La Sardegna è da almeno tre secoli uno dei più importanti laboratori politici italiani. Ha dato i natali a Gramsci e Berlinguer (cosa non da poco) e allo stesso tempo è il luogo in cui l’amministrazione di destra ha mostrato i suoi effetti più devastanti, alla faccia di chi sostiene che destra e sinistra non significano niente.

A Cagliari, infatti, nel vecchiume sinistrorso ci vivono abbastanza bene da circa un anno. Massimo Zedda coi suoi 35 anni è il sindaco più giovane di un capoluogo di provincia. Ha messo in piedi una giunta di 6 donne e 4 uomini (gli assessori da 13 sono passati così a 10), si è dimesso da consigliere regionale poche settimane prima di raggiungere il vitalizio, ha scaglionato le aliquote Irpef in base al reddito, ha messo al 10.6 per mille l’IMU sulle seconde case sfitte (se non vivete nel paese dei balocchi saprete di sicuro che una casa dichiarata vuota 9 su 10 è un’abitazione affittata in nero), le auto blu sono passate da 15 a 5 (inoltre il comune ha acquistato due auto elettriche), è un sostenitore dei matrimoni omosessuali e la sua maggioranza ha dato il via libera al registro delle coppie di fatto (se vi sembra poco vi ricordo che siamo a Cagliari, non a Stoccolma). Il Dr. Petrucci, consigliere comunale, tiene inoltre in costante aggiornamento il blog della lista civica per cui è stato eletto, megliodiprima NON CI BASTA!: con l’aiuto dei colleghi mette in rete le discussioni che si svolgono in consiglio e i lavori della giunta, quasi in tempo reale.

Chiaramente non mancano i lati oscuri dell’amministrazione Zedda: le polemiche, a quanto pare in via di risoluzione, sulla viabilità, l’amianto nella spiaggia del Poetto, i tentennamenti sulla riqualifica del Tuvixeddu, le incerte sorti del teatro lirico, l’ambigua (ma a mio parere corretta) soluzione al problema del campo romil problema dei precari

Tutte cose giustissime, per carità, ma la Sardegna oggi ha priorità ben più pesanti. Nella provincia di Cagliari la disoccupazione è al 13% e tra i quasi 2500 assistiti dalla Caritas diocesana il 67% è costituito da disoccupati. La Sardegna, nel suo complesso, è il più grosso e il più sottovalutato risultato della crisi economica di questi anni, e a rimetterci sono soprattutto i giovani: il 23% dei ragazzi abbandona la scuola prima del diplomachi ha un titolo di studio emigra.

Cagliari condivide con Napoli molti record negativi, ma non ha la sua visibilità mediatica, è in questa sorta di limbo per cui è sud ma al contempo non è sud: non è un caso se quando si esce dall’isola si dice che si va in continente.

Massimo Zedda è figlio di un ex dirigente del PCI amico di Napolitano (difetto non da poco di questi tempi), militante DS che non ha partecipato alla fondazione del PD passando a SEL. Ha battuto Antnonello Cabras (PD) alle primarie (non sono state le prime primarie perse dal PD, sarà un caso?) e oggi guida una delle città più critiche d’Italia.

Non usa megafoni, non ha impiegato un mese per non nominare cani e porci, parla di lobbies vere, quelle che non permettono ai giovani di lavorare, non di quelle della carta stampata (chi se ne frega delle lagne di Pizzarotti? Ma se uno oggi lavora e domani no, sarà mica colpa delle terribili lobbies che manovrano il Corriere e Repubblica?).

Cagliari è un esperimento politico poco conosciuto, ma importantissimo. Per uscire dalla situazione in cui ci troviamo ci vogliono idee di Sinistrabuona politica e libertà di critica (se Berlinguer non era la Madonna, figuriamoci Zedda): chissà che Cagliari non possa, col tempo, diventare una risposta a chi crede che essere di Sinistra sia una convinzione ridicola. Insomma una bella legnata a chi è così avanti da essere oltre e a chi pensa che la priorità sia salvare la poltrona ai nostalgici democristiani. Chissà.

I commenti sono chiusi.