Ecoguida per squattrinati

A pochi giorni dalle polemiche sul superamento dei limiti di pm10 nell’aria della città di Milano, ecco che arriva un rapporto dettagliato, direttamente dal “Transportation Center” dell’Università della California, riguardo la cosiddetta “ecoguida”, ovvero quella disciplina che si occupa degli aspetti della guida che permettono un consumo più ridotto del veicolo e, di conseguenza, un minor impatto sull’ambiente (per non dire, anche per i portafogli degli eco virtuosi). Questi particolari studi esistono già da diversi anni, ma, come  si può ben vedere, le loro applicazioni pratiche hanno, per ora, trovato poco riscontro nella guida degli autisti, a causa di una scarsa diffusione di informazioni.

Esistono già in commercio particolari apparecchi che permettono, dopo essere stati installati sul veicolo, nei casi in cui non siano già in dotazione alla vettura stessa, di calcolare i costi di una guida sportiva, ad esempio, nell’intera economia della macchina. Questi apparecchi, analizzando i consumi, in tempo reale suggeriscono al conducente il comportamento più ecologicamente corretto da tenere alla guida. Ora come ora si tratta di strumenti ancora da perfezionare, tenendo conto che garantiscono un risparmio di carburante del 6% in città e di solo l’1% nelle strade veloci. L’Università della California, oltre ad aver redatto un elenco dei comportamenti che permettono al guidatore un netto risparmio sul carburante e una riduzione dell’inquinamento, ha anche sottoposto a un test questi computer, per riuscire a rilevarne i punti deboli ed incrementare il loro uso.

Il Transportation Center sta mettendo a punto un nuovo sistema di monitoraggio delle prestazioni dell’automobile, dotato di un sistema gps che controlla la posizione e la velocità del mezzo, di mappe di Google Earth per distinguere tra strade cittadine e autostrade e  di una serie di sensori montati sulla macchina per tenere sotto controllo il consumo di carburante e la composizione dei gas di scarico emessi. Il nuovo meccanismo è stato testato su una serie di utenti, i quali, consumi sott’occhio, si è notato prestino più attenzione a tutti quei piccoli accorgimenti che permettono di risparmiare sui costi della benzina.

Fra i principali “trucchi” da ecoguidatore ci sono l’inserimento della marcia superiore il prima possibile, il mantenimento di una velocità costante, prevedere e cercare di anticipare l’andamento del traffico, evitare di accelerare e frenare in maniera brusca, bensì sempre con moderazione e dolcemente, controllare la pressione delle gomme, cercare di procedere gradualmente nelle code, considerando che partire da fermi implica un maggior consumo di carburante, sfruttare, quando è possibile, la folle della macchina per l’avanzamento graduale. Per quanto riguarda la pressione delle gomme, questa dovrebbe essere controllata all’incirca una  volta al mese. Delle ruote sgonfie, infatti, aumentano l’attrito della macchina e quindi la quantità di energia necessaria al suo movimento. E’ stato calcolato che l’attenzione a questo particolare può fare risparmiare al guidatore circa un pieno all’anno.

Esiste poi un ulteriore aspetto che riguarda l’aria condizionata, che, di per sé, può arrivare ad assorbire, alla massima potenza, un quarto del serbatoio dell’automobile. Quello che gli esperti consigliano di fare è sostituirla, fino a un limite di 65 km orari, utilizzando l’aria  esterna, cioè abbassando i finestrini. Oltre quel limite, l’attrito dell’aria diventa un elemento troppo significativo e conviene quindi accendere il condizionatore.

Con tutti questi accorgimenti, è stato calcolato un possibile risparmio del 15% sul prezzo della benzina.

Negli Stati Uniti si è già formato un club informale, quello dei cosiddetti “hypermilers”: automobilisti rigorosamente attenti ai consumi dei loro autoveicoli e in grado di far marciare le loro vetture per 100 chilometri utilizzando appena quattro litri e mezzo di benzina.