#RosatellumBis, specchio di una classe politica mediocre

Pochi giorni fa alla Camera è successo quello che ormai è diventata la prassi. Un governo debole e giunto agli ultimi mesi del proprio ciclo vitale ha posto la fiducia su una delle peggiori leggi elettorali che potessero approdare in parlamento, il cosiddetto “Rosatellum bis”. Non stiamo qui a dilungarci sulla scelta giornalistica di attribuire il suffisso latino –um all’ennesima proposta di legge elettorale, né tanto meno a suffragare le decisioni di uno degli esecutivi più inoperosi degli ultimi anni. Il “Rosatellum”, se passerà al Senato, sarà la legge con cui andremo a votare in primavera. Qui trovate il testo completo.

Cosa prevede questa legge? Una miriade di contraddizioni, a discapito dei cittadini che quasi sicuramente il giorno dopo le elezioni si troveranno senza alcuna certezza sul programma che verrà attuato. Ma andiamo con ordine.

MAGGIORITARIO: alla Camera ci saranno 231 collegi uninominali, in cui ogni partito o coalizione presenterà un solo candidato; al Senato i collegi saranno 102.

 PROPORZIONALE: alla Camera saranno 386 i seggi distribuiti con metodo proporzionale, attraverso listini bloccati di 2-4 nomi, mentre al Senato saranno 207; sarà il governo a definire i collegi plurinominali, che dovrebbero essere circa una sessantina. Solo nella quota proporzionale saranno possibili le pluri-candidature: ci si può insomma candidare in un unico collegio uninominale, ma si può essere contemporaneamente candidati in cinque collegi proporzionali.

SBARRAMENTO: la soglia di sbarramento al 3% sia alla Camera che al Senato è una manna dal cielo per Alfano e Verdini (candidabile esclusivamente nelle circoscrizioni estere (12 alla Camera e 6 al Senato), vedi anche norma salva Verdini), fieri alleati dell’attuale partito di governo; la soglia si alza al 10% per le coalizioni.

VOTO DISPERSO: votando il candidato di un singolo collegio, si contribuisce tuttavia alla crescita di altri partiti facenti parte della coalizione del candidato. Come ha fatto notare il giurista Gianluigi Pellegrino: “le prossime elezioni saranno con ogni probabilità una gara tra minoranze: il 25-30% dei voti basterà a far eleggere il primo arrivato, il restante 75% non servirà a mandare in Parlamento i candidati che lo hanno raccolto ma a far scattare il seggio per i nomi della lista collegata; in questo modo gran parte degli elettori saranno derubati del loro voto e solo una piccola parte andrà a eleggere il vincitore”.

Si è discusso parecchio di come questo parlamento non sia stato in grado di intervenire sulla questione della legge elettorale, rimasta irrisolta dopo la decretata morte del Porcellum. In questi cinque anni solo l’Italicum è stato ratificato e conseguentemente reso incostituzionale dalla Corte Costituzionale; tutte le altre proposte sono sempre state bocciate dai partiti, l’ultimo in ordine cronologico il modello tedesco respinto dai cinque stelle.

L’Italia ha indubbiamente bisogno di una legge elettorale, perché è assurdo arrivare alla fine di una legislatura senza di essa. In Germania il sistema elettorale è praticamente lo stesso dal 1957, in America addirittura vigono ancora le norme della Costituzione del 1787. Insomma, non siamo stati fortunati da questo punto di vista.

Il Rosatellum vuole garantire governabilità e rappresentanza, obiettivi analoghi a quelli dell’Italicum, ma in realtà le uniche sicurezze sono la confusione e la scarsa cultura politica di chi non vuole perdere la poltrona.

E mentre si fa uso ignobile del voto di fiducia, i grandi temi da discutere in aula vengono puntualmente accantonati e procrastinati. Il disegno di legge sul testamento biologico, la legalizzazione della cannabis in modo da eradicare il monopolio delle mafie, lo Ius Soli, l’immigrazione, l’abolizione dei vitalizi, tutti questi argomenti non vengono affrontati dai politici; e l’opinione pubblica non fa altro che infiammarsi, seguendo gli sciacalli che alimentano la paura per salire nei sondaggi. Oltre a una riforma elettorale, a questo paese servirebbe una riforma totale della classe dirigente.

28 commenti su “#RosatellumBis, specchio di una classe politica mediocre”

  1. mediocre e furbastra, c’è però un problema: i furbi e furbastri spesso sottovalutano l’intelligenza di chi intendono ingannare, spero che in italia gli intelligenti non siano pochissimi…

  2. Ditemi: c’è una legge, nell’universo mondo, che garantisca governabilità, rappresentatività, eliminazione dei rischi di voto di scambio e che non permetta i tanto famigerati inciuci, in un sistema tripolare al 30% ciascuno. Se me lo trovate, vi propongo giuristi della corte costituzionale.

    • Dimmi: hai mai aperto un libro di politica comparata? Di solito ci mettono anche il paragrafo sui sistemi elettorali; altrimenti ci sono diverse pubblicazioni user-friendly de “il Mulino”. Di solito agli studenti del primo anno se lo finiscono e lo capiscono passano l’esame base di scienza politica.

    • il fatto che non esista (concordo con lei) NON è un buon motivo per contravvenire a numerose regole di bon ton istituzionale, ovvero gli articoli che impediscono all esecutivo di porre la fiducia sulla legge elettorale, quali l art.72 della costituzione combinato con il comma 4° dell art 116 e l art 49 del regolamento della camera.
      In secondo luogo, come dice il commentatore sopra, bisognerebbe avere i minimi requisiti per poter essere relatore di una legge elettorale: ovvero sapere la differenza tra proporzionale e maggioritario, onde evitare accrocchi inguardabili come quello da poco partorito

    • Aerdna Itserga il problema di commenti sprezzanti come quello di cui sopra è che nemmeno li leggono gli articoli, prima di commentarli; per cui utilizzano argomenti da bar non per smentire quello che viene scritto ma per contestare il fatto che venga scritto. E hanno anche la presunzione di dirsi “democratici” e contro gli “haters” del web. Del resto, è pura e semplice mancanza di cultura politica adeguata. Nulla più.

    • Beh, non credo ti convenga fare una gara sui titoli di studio, caro Pierpaolo. Detto ciò, io, avendo letto l’articolo, non critico i concetti, tutti condivisibili, ma la linea di fondo, che è poi quella classica dei tuoi post. Si poteva, si doveva fare meglio. Ok, si poteva e si doveva. Si fosse fatto si sarebbe entrati in un altro genere di legge elettorale che avresti attaccato per altri motivi. Purtroppo la tua è una deformazione professionale classica, non ci puoi fare nulla.

    • Gabriele Ricci oltre a non leggere gli articoli (prova ne è che mi attribuisci un articolo che non ho scritto), metti in bocca commenti e attribuisci comportamenti circoscritti nella tua testolina e basta (gara di titoli di studio per averti risposto a dovere ad un commento insensato? Se non hai mai letto un libro di politica comparata e quindi NON sai che ci sono diversi accorgimenti per evitare lo scenario da te descritto su temi di cui per altro non tratta l’articolo non è colpa mia). Ma il meglio arriva sul fatto che, nel momento in cui dici di aver letto l’articolo (e non lo hai letto, altrimenti non lo attribuiresti a me, il nome dell’autore, Gianluca Nostro, è in cima), non ti dici nemmeno contrario a quel che c’è scritto (la critica di punti ben precisi della legge) ma “alla linea di fondo” (cioè il fatto che si critichi la legge, per altro non in maniera generica ma su punti ben precisi, che tu dici di condividere). Capisci che di fronte a una cosa del genere anche Freud alza le mani. E quindi le alzo anche io. Buona giornata.

  3. Secondo me , ci vorrebbe una legge elettorale per ogni singolo Italiano !! Finiremo che ritorna BAFFONE , cosi saremo tutti contenti , allineati e in fila c 2 …..!!! Purtroppo per mio personale parere noi non siamo un popolo ma una società privata !!!

  4. una legge elettorale non si può fare cosi, a suon di fiducia e sottili ricatti… ancora una volta ha vinto chi non vuole cambiare nulla ( Renzi e’ il delfino di berlusconi ) e abbiamo perso noi. ma poi, scusate, com’e’ possibile che sul logo apparira’ il nome di berluconi che non e’ candidabile??? – ma che legge esiste in Italia? di certo la legge NON e’ uguale per tutti…questo si era capito da un pezzo….ma poi non ci lamentiamo che vincono i partiti populisti….la gente alla fine o se ne frega e non vota o si incazza e vota male.

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