Sono Barca (Fabrizio) e mi rifaccio a Berlinguer (Enrico)

di Pierpaolo Farina

Una cosa è certa: l’attuale ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca riesce a far parlare di sé. Fresco di tessera PD in tasca, del suo documento di 53 pagine con cui vuole dare una sterzata a sinistra al partito, i giornali hanno ignorato tutto e si sono concentrati su una parola: catoblepismo.

Il passaggio incriminato si trova a pagina 2 della sintesi (e viene il dubbio che molti si siano fermati lì):

L’esperienza di sedici mesi di governo e le considerazioni svolte in questa memoria suggeriscono che per “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” e assicurare un buon governo, è necessario che i partiti, ai quali la nostra Costituzione affida questa funzione, si separino dallo Stato con cui si sono in Italia perversamente affratellati, fino al “catoblepismo”, per divenire rete materiale e immateriale di mobilitazione di conoscenze e di confronto pubblico, informato, acceso,ragionevole e aperto di idee e soluzioni con cui incalzare lo Stato. Solo così lo Stato potrà rinnovarsi.

Qualcuno si è chiesto se il catoblepismo di Barca riuscirà a scaldare i cuori dei militanti più dei giaguari smacchiati di Bersani. Dimenticandosi di guardare al documento nel suo complesso, dove forse qualcosa che scalda i cuori dei militanti c’è (anzi, ad oggi è l’unica): il richiamo esplicito ad Enrico Berlinguer.

Del leader comunista, di cui suo padre Luciano fu stretto collaboratore, Barca richiama esplicitamente la tanto vituperata Austerità, lanciata nel gennaio 1977 come “un nuovo modo di vivere sociale“, quella proposta che, se fosse stata seguita, oggi l’Italia non avrebbe i problemi che ha. Implicitamente, poi, fa riferimento anche alla Questione Morale, quando sostiene che “i partiti vanno tenuti separati dallo Stato“.

Si legge infatti a pagina 27 del documento, a proposito dei punti di forza dello “sperimentalismo democratico”:

L’austerità che questa situazione domanda può essere declinata in due modi radicalmente diversi. Come scriveva Enrico Berlinguer in un passaggio poi mancato della nostra storia repubblicana, l’austerità “può essere adoperata o come strumento di depressione economica, di repressione politica, di perpetuazione delle ingiustizie sociali, oppure come occasione per uno sviluppo economico e sociale nuovo, per un rigoroso risanamento dello Stato, per una profonda trasformazione dell’assetto della società, per la difesa ed espansione della democrazia.” Il minimalismo promuove la prima strada. Lo sperimentalismo la seconda.

Io non so assolutamente nulla di Fabrizio Barca. Se queste sono le premesse, ben venga. Finalmente a sinistra avremo qualcosa di sinistra da spendere nelle campagne elettorali.

18 commenti su “Sono Barca (Fabrizio) e mi rifaccio a Berlinguer (Enrico)”

  1. se poi avesse citato anche la parola “comunismo”, mi sarebbe stato più simpatico. A me tutta questa gente che cita Berlinguer e non (si) ricorda che molto veniva dalla sua necessità di essere comunista mi da un po’ il voltastomaco.

  2. Il comunismo, anche berlingueriano, in ITalia e in Europa è stato superato dalla storia…Ciò non toglie che dal pensiero di Gramsci o Berlinguer o ancora di un personaggio acutissimo e illuminante come Gobetti si possano trarre idee e paradigmi validi per una sinistra contemporanea,collocabile e credibilmente convincente, nell’humus storico-culturale italiano ed europeo…Bisogna chiarire che cosa intende oggi chi si dichiara comunista o sostenitore del comunismo

  3. In alcuni contesti storico-culturali la parola “comunismo” va evitata presteresti il fianco alla demagogia del caimano, alle critiche e alle paure dei moderati come monti e di tanti ignorantoni che ormai affollano il belpaese, ciò non significa che Marx o Berlinguer o Gramsci debbano essere messi in soffitta (come l’ex pci ha fatto) o rimossi dalla identità e sostanza ideologica della sinistra tanto più se si pensa che l il giornale statunitense Time ha recentemente presentato l’analisi marxiana del capitalismo come quella più acuta, sottile e completa

  4. Si ma non ci si può vergognare di citare certi personaggi per paura di urtare la sensibilità dei democristiani o per servire un assist a Silvio B (anche perchè di assist il pd gliene ha serviti già tanti, in altri modi). La sinistra in questi 20 anni non riuscita a darsi un’identità, inseguendo sempre i moderati e accroccando improbabili gioiosemacchinedaguerra. In alcune sezioni del PD che ho visto non c’è traccia di foto di Gramsci, Matteotti: nada de nada, bianche asettiche, come se ci si vergognasse di esporre pensatori e politici che fanno parte di un dna del quale invece ci si dovrebbe vantare. Barca mi sembra una persona equilibrata, intelligente, che sa quello che dice e sa dirlo anche bene. Da lui mi aspetto una riscoperta e una rielaborazione delle radici della sinistra: se non hai un’iodentità, se non sai chi sei, vivi poco e male, alla giornata.

  5. Ma anche a me Barca piace e renzi no, proprio per niente, il problema,gravissimo e difficilissimo da risolversi, è lo svuotamento delle menti operato dal caimano, la diffusione di una sottocultura che guarda a immagine e appeal carismatico(in Italia carisma da farsa o trah televisivo) , la devastazione dell’istruzione ,della scuola e dell’università, tutte cose che fanno piacere un renzie o un grillo, oltre alla mummiesca cariatide del caimano…Quanto alle colpe del pd che tu giustamente hai sottolineato, aggiungerei il fatto che ha preferito “rompere” con gli intellettuali presenti in Italia così come con gli elettori, preferendo il dialogo con banche e mercato e avvitandosi in atteggiamenti e chiusure castali… i nodi da sciogliere sono tanti e richiedono tempo che per il momento non abbiamo tra gli attacchi del berlusca e del finto,scadente e furbastro “sottogiacobinismo” grillino

  6. Fino ad ora a chi si e’ rifatto!! ora che tutti cercano di sgambettare Bersani e il Pd salta fuori anche Lei magari affiancandosi a Renzi per far deflagare il partito e spianare la strada a Berlusconi. Basta!!!! appoggiate Bersani nel suo lavoro in nome di Enrico Berlinguer!!!!!!!!!!

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