Tra Renzi e D’Alema la differenza qual è?

di Pierpaolo Farina

Ah, come mi ricordo gli status su facebook e i commenti dei grandi geni che pubblicavano cose del tipo “se ci fosse stato Renzi“, “Adesso ve lo rinfaccio“, col faccione marmoreo del sindaco di Firenze, horribile visu, (N.D. è latino, significa orribile a vedersi), che ti guardava inquisitore attraverso lo schermo, quasi a instillare un senso di colpa per non averlo sostenuto.

Tutti con lui, perché rottama la vecchia classe dirigente, responsabile dell’inciucio con Berlusconi, perché è il nuovo, perché è “gggiovane”, perché bisogna svecchiare. Se ci pensate, è qualcosa di straordinario: a sinistra dalla morte del PCI hanno scambiato le svolte a destra con il rinnovamento. Perché in fondo, se avesse vinto Renzi, tra il programma di Giannino e il suo ci sarebbe stata pochissima differenza: andavano a braccetto. E sostenere che Grillo non avrebbe fatto il botto con Renzi perché anche lui vuole abolire il finanziamento pubblico ai partiti significa non avere capito niente della sberla presa il 24 e il 25 febbraio.

Dunque, Renzi, che pensa a se stesso, le idee ce le ha chiare: o l’attuale classe dirigente del PD fa l’inciucio con Berlusconi (e quindi si impicca da sola) o si va a nuove elezioni (ma si, in fondo che volete che siano 400 milioni di euro), ma prima magari facciamo le primarie (eccerto, c’è un sacco di tempo per guardarsi l’ombelico, mentre il Paese muore), così, in questo caso, la impicca lui, che in entrambi i casi vince.

Meglio, chiaramente, fare l’inciucio e tirare a campare, magari scegliendo assieme il nuovo Capo dello Stato (Prodi, Rodotà? Nomi divisivi… da chi? Da Berlusconi, of course), così che poi lui possa dire alle folle: “Avete visto? Per 20 anni a fare inciuci, ora arrivo io…

Ora, qualcuno mi sa dire la differenza tra Renzi e D’Alema? Entrambi vogliono l’accordo con Berlusconi, a loro modo considerano Mediaset una risorsa per il Paese (uno lo dichiarò esplicitamente nel ’96, l’altro va ad Amici vestito da Fonzie)… forse D’Alema, per quel che riguarda l’economia, sta un po’ più a sinistra, ma non è detto, visto che in Parlamento ha votato tutto quello che passava il Governo Monti, mentre Renzi dichiara che il Professore ha fatto un gran lavoro (sensazionale…)

Mi vengono in mente le parole di Enrico Berlinguer:

La sinistra ha fatto bene a disfarsi di vecchi miti, a riaffermare la sua piena laicità, ma non può vivere e vincere senza valori ideali, che sono poi quelli di cui il movimento operaio è portatore da sempre – pace, giustizia, eguaglianza, lavoro, sapere, solidarietà – ma che hanno bisogno dì essere diversamente pensati e tradotti, perché si applicano a una realtà diversa. Devono ridiventare anch’essi senso comune.

Era il 22 giugno 1983, quasi 30 anni fa. Che queste parole siano ancora oggi tremendamente attuali la dice lunga su quanto siamo tornati indietro, anziché andare avanti. Con buona pace di quelli che parlano di rinnovamento, con la giacca di Fonzie.

25 commenti su “Tra Renzi e D’Alema la differenza qual è?”

  1. La sinistra ha fatto bene a disfarsi di vecchi miti, a riaffermare la sua piena laicità, ma non può vivere e vincere senza valori ideali, che sono poi quelli di cui il movimento operaio è portatore da sempre – pace, giustizia, eguaglianza, lavoro, sapere, solidarietà – ma che hanno bisogno dì essere diversamente pensati e tradotti, perché si applicano a una realtà diversa. Devono ridiventare anch’essi senso comune. (e: Berlinguer)

  2. fatevi una domanda…..quanti politici concorrenti a Berlusconi sono stati “ospitati” in una trasmissione di canale 5 seguitissima (amici) prima di oggi???? NESSUNO!! RENZI è stato li a parlare di politica….uno che dovrebbe essere un probabile candidato a premier nel futuro del PD viene ospitato nella rete ammiraglia del PDL!!! SVEGLIATEVI!!!!!

  3. spero vivamente che questa sinistra che stà cercando di tornare finalmente ai grandi valori dai quali è nata non impazzisca nuovamente e si e si allei davvero con quelle persone che hanno demolito lo stato sociale e hanno fatto della corruzione e degli interessi personali l’unico vero scopo che fino ad ora ha animato la loro politica

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