Su Renzi e il rinnovamento della sinistra

Può essere il nuovo che avanza, e il portavoce del rinnovamento (e della rottamazione) costi quel che costi la spia di un decadimento morale e di valori per un’intera galassia politica? Sì, è possibile, e e questa spia ha un nome preciso: Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze è solo l’ultimo dei tanti esempi di una sinistra che ha perso sé stessa e i suoi riferimenti morali e culturali, ma tanti ne abbiamo avuti di uomini della provvidenza che, piuttosto che risolvere il problema, l’hanno acuito maggiormente.

La sinistra italiana, intesa come PCI, non ha mai governato il paese, e mai è stato possibile governarlo, dal ’45 in poi senza un valido appoggio di un forte partito o di una forte componente democristiana. Non a caso il primo governo con ex comunisti è stato formato nel ’96, sulla scorta di un candidato premier che proveniva dalle file della DC, candidato con la sua lista che riprendeva proprio il vecchio nome del partito, il PPI.

Quel che la classe dirigente di sinistra erede di Berlinguer ha pensato, è stato prendere (forse) un buon manuale di scienza politica e ha trovato, nell’era post-ideologica, come soluzione ottimale, avvicinare la propria ideologia-merce all’elettore-consumatore. Tale sistema, che vale per i mercati, in politica è stato finemente illustrato da Anthony Downs nella teoria della convergenza delle proposte elettorali, tale per cui in un sistema bipartitico i due partiti tendono ad avvicinare la propria proposta politica verso gli elettori mediani. Banalmente traslato al caso italiano, occorreva approssimare, per quanto possibile, la sinistra italiana al centro dello spazio politico.

Ciò è stato fatto  rendendo sempre più inclusivo il partito erede del PCI, e spostando la proposta elettorale sempre più a destra. A Tony Blair questo riuscì nel ’97, rinnovando profondamente il Labour Party, orientandosi verso politiche più liberal. In Italia questo è stato fatto solo a metà, includendo però personaggi che tutt’ora fanno, di quelle proposte liberal, un cavallo di battaglia, senza però guardare ai valori e al rinnovamento di una classe dirigente vecchia e stanca, che ha incarnato valori e modelli sbagliati e vetusti. Non è mia intenzione discutere delle proposte economiche, ma solo delle politics e della dialettica che ha mosso la sinistra italiana in quest’ultimi anni.

Il Labour di Tony Blair ha sostituito una vecchia classe dirigente con una classe essenzialmente più giovane e più fresca, svecchiando magari alcuni concetti ancora novecenteschi della politica, ed ha da dire che un senso in un paese culturalmente omogeneo che è vissuto nell’era del neoliberismo della Tatcher nei vent’anni precedenti. In Italia, ciò che fu ilPCI non solo non ha saputo rinnovarsi e dare nuova linfa alla dialettica politica, ma è riuscito a mettere in pratica modelli politici altrui, svuotando la sua morale e la sua cultura.  Non ha saputo coniugare il suo essere partito di massa verso nuove forme d’inclusione politica, rinnovando però fortemente la propria offerta elettorale, seguendo la teoria sopracitata, limitandosi però ad agglomerare proposte politiche e pezzi di classe dirigente centrista.

Ha fatto tutto questo non svecchiando però i modi, ma svendendo i valori. La sinistra non è stata capace rinnovarsi per quel tanto che bastava per essere contendibile, e non è stata capace di salvaguardare quei valori tradizionali ereditati da Enrico Berlinguer. Dopo il crollo del Muro, la sinistra ha vinto le elezioni due volte, ponendo a capo della sua coalizione Romano Prodi, non certo un ex comunista, ma un ex DC, onesto, di rigore morale. I suoi carnefici sono rimasti esattamente dov’erano, dando alla sinistra italiana il fardello del loro fallimento.

Le ricette per far diventare “grande” la sinistra non son legate agli uomini della provvidenza, né sono legate a ricette liberal: sono legate al ritorno dei valori. La sinistra italiana non ha saputo recepire la portata del cambiamento culturale che ha operato con la discesa in campo di Silvio Berlusconi, non ha saputo capire allora e non capisce ora le ragioni di tale successo culturale prima che politico. Dopo la convergenza, l’emulazione: ecco quindi alla Leopolda Giorgio Gori, ex direttore di Italia 1 e Canale 5 ininterrottamente dal ’91 al 2001, le reti che ci donarono la teledemocrazia di Berlusconi. Mettiamoci i modelli ultraliberal e le recenti dichiarazioni a Firenze (“imprenditori non divisi dai lavoratori”) con la retorica del grande paese, e il gioco è fatto.

Ma è questo di cui ha bisogno la sinistra? Bisogna per forza far credere agli italiani che siamo un grande paese? Secondo me no. Bisogna aver il coraggio, da leader, di ammettere che il paese non ha toccato il fondo, ma lo ha anche già scavato; bisognerebbe ripartire dagli esempi, dai valori, e dalle tante eredità culturali lasciate dalla sinistra. Bisognerebbe recuperare quegli esempi di valore e di onestà, di altruismo e di attenzione per il sociale, per i diritti e per la democrazia. Bersani non è il problema, e Nichi Vendola e Matteo Renzi non sono la medicina.

I giovani non hanno bisogno di sermoni,

i giovani hanno bisogno di esempi di onestà,

di coerenza e di altruismo.

(Sandro Pertini – 1978)

160 commenti su “Su Renzi e il rinnovamento della sinistra”

  1. GIORGIO GORI sarebbe quello di GRANDE FRATELLO?? per quello la leopolda sembrava un confessionale

  2. GIORGIO GORI sarebbe quello di GRANDE FRATELLO?? per quello la leopolda sembrava un confessionale

  3. Io voglio un rinnovamento politico, mi sta benissimo che i “vecchi politici” escano definitivamente, ma per nuova politica non intendo giovani in politica per forza. Se candidavano Harry Potter sindaco di Firenze vinceva lui, visto che come antagonista aveva un perdente certo. Mi domando quindi, chi ha messo li Renzi e perché (secondo me d’accordo con il centrodestra)

  4. Io voglio un rinnovamento politico, mi sta benissimo che i “vecchi politici” escano definitivamente, ma per nuova politica non intendo giovani in politica per forza. Se candidavano Harry Potter sindaco di Firenze vinceva lui, visto che come antagonista aveva un perdente certo. Mi domando quindi, chi ha messo li Renzi e perché (secondo me d’accordo con il centrodestra)

  5. Renzi è un bambo ma almeno sta provando ad adottare una comunicazione diversa da quella PERDENTE usata fino adesso.
    Se vogliamo continuare ad usare la VECCHIA forma di comunicazione utilizzata fino ad ora, beh, continuiamo!
    Tanto alle prossime elezioni rivincerà il simpatico B.
    Sveglia ragazzi. Svegliaaaa.

  6. Renzi è un bambo ma almeno sta provando ad adottare una comunicazione diversa da quella PERDENTE usata fino adesso.
    Se vogliamo continuare ad usare la VECCHIA forma di comunicazione utilizzata fino ad ora, beh, continuiamo!
    Tanto alle prossime elezioni rivincerà il simpatico B.
    Sveglia ragazzi. Svegliaaaa.

  7. Invece di continuare a criticare questo personaggio ‘scomodo’, pensate a un programma efficace per far vincere la sinistra. Tante parole al vento mentre l’italia viene derisa a livello europeo. Renzi è sicuramente un personaggio forte e nuovo; per me NON è il leader di sinistra che qualche nostalgico ricorda, ma è un potenziale Presidente morigerato, con il senso del dovere e che sa il fatto suo. Tra lui e il nostro attuale ‘Presidente’ c’è un ABISSO ENORME. Per non parlare poi degli esponenti inetti del Pd..

  8. Invece di continuare a criticare questo personaggio ‘scomodo’, pensate a un programma efficace per far vincere la sinistra. Tante parole al vento mentre l’italia viene derisa a livello europeo. Renzi è sicuramente un personaggio forte e nuovo; per me NON è il leader di sinistra che qualche nostalgico ricorda, ma è un potenziale Presidente morigerato, con il senso del dovere e che sa il fatto suo. Tra lui e il nostro attuale ‘Presidente’ c’è un ABISSO ENORME. Per non parlare poi degli esponenti inetti del Pd..

  9. ma smettetela vecchi demagoghi dinosauri che non siete altro… fatti non pugnette… ha reintrodotto il metodo olivetti, sapete di cosa si tratta? Se fosse per voi la sinistra non tornerà mai più al governo..andatevene

  10. ma smettetela vecchi demagoghi dinosauri che non siete altro… fatti non pugnette… ha reintrodotto il metodo olivetti, sapete di cosa si tratta? Se fosse per voi la sinistra non tornerà mai più al governo..andatevene

  11. Renzi parla di uomini nuovi con idee nuove…non dice che la sua ascesa politica è dovuta al papà, soldi compresi, uomo che ha in mano l’editoria e la distribuzione della stessa in Toscana, democristiano di vecchia data e con ottime entrature in CL…la campagna elettorale l’ha pagata papi.

  12. Renzi parla di uomini nuovi con idee nuove…non dice che la sua ascesa politica è dovuta al papà, soldi compresi, uomo che ha in mano l’editoria e la distribuzione della stessa in Toscana, democristiano di vecchia data e con ottime entrature in CL…la campagna elettorale l’ha pagata papi.

  13. esiste una classe dirigente nella sinistra che gode solo nel perdere. Idv+ vendola + Pd= una bella ed inaspettata sconfitta… aprite gli occhi..

  14. esiste una classe dirigente nella sinistra che gode solo nel perdere. Idv+ vendola + Pd= una bella ed inaspettata sconfitta… aprite gli occhi..

  15. a scusate al posto di stare con la sinitra la demolisce io non capisco questo sistema dovrebbero essere contro la destra e si fanno la guerra tra di loro credo che renzi stia sbagliando e sinceramente non mi sembra di sinistra fa di tutto x demolirla ………….

  16. a scusate al posto di stare con la sinitra la demolisce io non capisco questo sistema dovrebbero essere contro la destra e si fanno la guerra tra di loro credo che renzi stia sbagliando e sinceramente non mi sembra di sinistra fa di tutto x demolirla ………….

  17. peccato che quando uno esce dal gregge dicendo le sue idee,giuste o sbagliate che siano, debba essere visto sempre di mal occhio da quelli che per 10, 20, 30 anni non hanno saputo far altro che alternarsi alla poltrona.. basta con le stesse facce, basta con il cane si morde la coda! la novità deve venire dal popolo, non è innovativo ciò che viene proposto o candidato da chi ha un potere in mano (vedete candidatura di Alfano) ! andare contro facce bene conosciute di un opposizione assente non è sintomo di berlusconismo2, ma voglia di rinnovare una politica fin troppo vecchia.

  18. peccato che quando uno esce dal gregge dicendo le sue idee,giuste o sbagliate che siano, debba essere visto sempre di mal occhio da quelli che per 10, 20, 30 anni non hanno saputo far altro che alternarsi alla poltrona.. basta con le stesse facce, basta con il cane si morde la coda! la novità deve venire dal popolo, non è innovativo ciò che viene proposto o candidato da chi ha un potere in mano (vedete candidatura di Alfano) ! andare contro facce bene conosciute di un opposizione assente non è sintomo di berlusconismo2, ma voglia di rinnovare una politica fin troppo vecchia.

  19. è mai possibile che voi dobbiate sempre trovare il modo per dividere e frantumare invece di trovare ciò che può accomunare. Osservate senza pregiudizi e troverete qualche idea buona anche fra chi non tifa Berlinguer.. Anche lui ne ha sparata qualcuna come, ad esempio, quella del compromesso storico che in un paese di atei devoti come l’Italia era pura fantasia..

  20. è mai possibile che voi dobbiate sempre trovare il modo per dividere e frantumare invece di trovare ciò che può accomunare. Osservate senza pregiudizi e troverete qualche idea buona anche fra chi non tifa Berlinguer.. Anche lui ne ha sparata qualcuna come, ad esempio, quella del compromesso storico che in un paese di atei devoti come l’Italia era pura fantasia..

  21. Tuttavia.. né Bersani, né Vedola né nessun altro rappresenta una sinistra decente in Italia…

  22. Io sono piuttosto perplesso con Renzi al potere…mi viene in mente Andreotti e con lui, anche il lunghissimo periodo che è durato al potere. Mi spiego: se sbagliassimo scegliendo questo giovane para@@@ino di Firenze, che molti conoscono meglio di me e di tutti noi e che spesso mi hanno sconsigliato dal seguire, ci potremmo pentire per i prossimi 60 anni o giù di lì…è così giovane!

  23. Renzi io voto PD ma non ho niente da spartire con uno come te , anzi spero vivamente che qualcuno dia il benservito a questo qui’ che a me sembra molto piu’ a destra che a centro , non dico a sinistra perche’ dai valori della sinistra e’ lontano mille miglia

  24. non si possono mettere sullo stesso piano renzi e vendola, se c’e’ una figura positiva in questa sinistra e’ solo vendola, e poi finiamola di dire che nel pd c’e’ la sinistra perche’ e’ falso li nel pd c’e’ solo il centro e anche cattolico, solo con un accordo con sel di vendola si potra’ parlare di centro sinistra. renzi e’ solo un populista alla berlusconi e stiamo attenti perche’ con quella politica li continueranno a prenderlo in quel posto chi lo sta prendendo ora con berlusconi, non cambierebbe nulla con un renzi che ha come modella marchionne..ciao

  25. Renzi un “giovane” vecchio democristiano berlusconiano che ci fa nel PD? La sinistra ha bisogno di politici seri no di berlusconiani infiltrati per nuocere all’unita’ di un progetto politico che ricostruisca il nostro Paese massacrato da Berlusconi e i suoi complici.L’Italia non ha tempo da perdere dietro a bambini viziati che non sanno cosa sia la vita vera e sul come affrontare i problemi socio-economici del nostro Paese.Vivo all’estero e ogni volta che torno trovo sempre peggioramenti. Mi chiedo ma questo benedetto Paese lo amiamo o no?

  26. A me Renzi piace molto e non capisco perche’ siete cosi chusi verso una persona che non porta i paraocchi………e sono di sinistra.

  27. Renzi non e’ il giovano rampollo di sinistra. E’ un giovanotto del Partito Democratico nato negli ultimi anni della dc, vicino a cl che ora fa’ il Sindaco e si occupa molto di tv e giornali parlando di politica nazionale. Per i fiorentini, non sta’ facendo un ottimo lavoro ‘perdendo’ tanto tempo ad accuparsi d’altro…

  28. Io credo che l’articolo volesse suscitare un dibattito diverso. Sarebbe ora che si cominciasse a discutere sul rilancio di quei valori che sono stati la via maestra della sinistra storica combattendo quello che è il prodotto del Berlusconismo non con proclami o offese inutili, che lasciano il tempo che trovano, ma con iniziative e proposte politiche che inseriscano nel dibattito politico elementi di discussione e di rinnovamento tali da scardinare questo monopolio culturale che si è, purtroppo, saldamente affermato in tutta la società italiana.

  29. ecco un altra pagina di cui avevo fiducia dimostrare che l’attacco a Renzi è ordinato dai piani alti di quella sinistra che finora ha solo fatto cazzate…mi tolgo dalla pagina..

  30. Tutti a parlare della forma e mai del merito…tipico dei comunisti.. il metodo olivetti l’ha reistrodotto lui.

  31. A sinistra…in Francia c’é il partito socialista, in GB il Labour, in Germania il Partito socialdemocratico, in Spagna il PS, in Portogallo il PS, in Svezia il P. socialdemocratico, ecc.
    In Italia il PD. Il PD? Certo che noi siamo veramente originali quanto a Melting Pot.
    Verrà presto o tardi il momento in cui anche in Italia bisognerà ripartire con un partito di sinistra “europeo”. Non abbiamo bisogno di nuovi leader, ma di un nuovo partito.
    E che Renzi vada per la sua strada: non è la nostra.

  32. Veramente sconsolante che in Italia si continui a non capire niente. Che una persona che difende Marchionne, che va a parlare in casa del Cavaliere di poltica (alquanto sospetto) e che chiacchera pretendendo di fare la morale agli altri senza dare esempi sia più conosciuto rispetto ad un suo collega Massimo Zedda sindaco di Cagliari, che fà il suo lavoro con onestà senza manie di protagonismo e dando esempi importanti come la diminuzione del suo stipendio, perché ritiene che un poltico non può pretendere sacrfici dagli altri se non è disposto a dare l’ esempio.

  33. Mi piace l articolo…quasi tutto ed anche la conclusione che Renzi e Vendola non sono la soluzione per la sinistra. Dissento un attimino che Bersani non sia il problema. Bersani è una brava persona ma diventa il problema se non capisce che deve essere lui a rottamare D Alema e Veltroni per dimostrare che ha i requisiti e la capacità intellettuale di guidare un partito di sinistra moderna se non lo fà o non è capace di farlo sarà sempre considerato il ventriloco di Massimino. D altronde Il grande Berlinguer per riuscire a dar corposità al PCI fino a farlo diventare quello che sappiamo dovette rottamare, e scusate se è poco, Amendola, Ingrao, Paietta. Lo fece con educazione e rispetto edificando sulle sue qualità morali ed intellettuali il futuro del partito e non certo screditando la storia e la dignità di chi l avesse preceduto.

  34. berlusconi vuole mettersi al riparo da un eventuale sconfitta nelle prossime elezioni cercando di infiltrare uno (anche se in realtà sono parecchi) dei suoi a capo dell opposizione..io rimango dell idea che alla fine d alema lo rimetterà a cuccia creando ulteriore confusione all interno del partito che porterà renzi a passare definitivamente al pdl..ma poi con quale coraggio il figlio di un democristiano della massoneria fiorentina viene a parlare di cambiamento??..verranno sostituiti gli attori ma non le loro menti……

  35. Eh sì, è proprio vero, ecco cosa c’era in Renzi che non mi convinceva, che non mi convince: ha i modi di Berlusconi, ha il suo stesso gusto per lo spettacolo, fa televisione. E se oggi funzionasse solo così? Non mi piace, ma se fosse l’unico modo di farsi capire oggi? Se fosse un mezzo per un fine alto? Non lo so, penso……penso….

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