Il mondo perde Gheddafi, l’Italia ritrova le balle di Berlusconi

Ci risiamo. Era dalle batoste di maggio-giugno che il Cavaliere non ripeteva più la solita storia di essere ancora il preferito degli Italiani, che la magistratura è un cancro e i soliti mantra che, sinceramente, dopo quindici anni, hanno veramente stancato. Soprattutto gli Italiani.

Al Congresso dei Responsabili, il premier ha parlato una mezz’oretta per ribadire le solite accuse ai comunisti, ai giudici, a De Benedetti. Unica novità l’attacco all’ex-presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ora, però, sarebbe il caso di fare chiarezza. Perché non è vero che Berlusconi scese in campo nel 1994 contro i comunisti: Berlusconi scese in campo, ufficialmente, per andare contro i partiti della Prima Repubblica, cavalcando l’onda di Tangentopoli. Tant’è, che se di golpe si è trattato, l’unico a beneficiarne fu proprio lui, che vinse le elezioni cavalcando l’antipolitica imperante.

Diceva, infatti, colui che doveva tutto a Bettino Craxi, il 26 gennaio 1994: “La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L’autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e del sistema del finanziamento illegale ai partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio ad una nuova Repubblica.”

Senza contare che i primi due politici doc arrestati in Mani Pulite erano dell’ex-PCI: Sergio Soave ed Epifanio Li Calzi. Il pool di Milano inquisì quasi l’intero vertice del Pci-Pds milanese, esattamente come quelli dei partiti di maggioranza. Berlusconi, a Milano, occupò lo spazio lasciato libero dal pentapartito che si era sciolto per mancanza di voti dopo lo scandalo, riciclando le seconde linee (Frattini, Sacconi, Brunetta, per intenderci). Inoltre, Berlusconi era un grandissimo fan di Di Pietro, tanto da volergli offrire il ministero degli Interni e, quando si dimise dalla magistratura, disse (8 dicembre 1994): “Sarebbe giusto che un uomo con le qualità di Di Pietro le facesse valere sulla scena politica. La sua discesa in campo potrebbe essere una buona cosa. La sua ansia di moralizzatrice è patrimonio di tutti e potrebbe essere utile al paese. I miei giornali, le mie tv, il mio gruppo sono sempre stati in prima fila nel sostenere i giudici di Mani Pulite.”

Inoltre, la fantomatica aggressione giudiziaria ha inizio nel 1983 (per traffico di droga, aperta dalla Guardia di Finanza e poi archiviata), mentre nel 1989 Berlusconi viene processato a Venezia per falsa testimonianza sulla P2: nel 1990 la sezione istruttoria della Corte d’Appello ritiene il reato dimostrato, ma estinto per l’amnistia appena varata dal Parlamento dal suo amico Bettino (lautamente pagato in cash su conti esteri per la Legge Mammì).

Insomma, questi giudici dovevano essere dei veggenti! Inoltre, i giudici non hanno mai impedito ad alcun partito o candidato di presentarsi alle elezioni. Erano gli elettori che, sapendo quanto questi avevano rubato, non li avrebbero più votati. Così si presentò Berlusconi: perché nel ’94 non candidò nessun politico inquisito della Prima Repubblica, facendo firmare ai “nuovi” un documento in cui giuravano di non aver commesso reati, visto che nessuno era stato arrestato né inibito dei diritti civili? Perché, anziché candidare Craxi in Forza Italia, permise che predesse l’immunità parlamentare e fuggisse ad Hammamet? Quale giudice o legge glielo impediva?

Sulla sentenza Mondadori, ne abbiamo già parlato: l’unica rapina l’ha fatta Berlusconi, al gruppo De Benedetti, corrompendo il giudice Metta attraverso Previti per rovesciare il verdetto a favore dell’Ingegnere.

Quanto all’attacco a Carlo Azeglio Ciampi, reo di “aver preteso il premio di maggioranza regionale in base ad una propria interpretazione personale della Costituzione”, mi basta citare l’articolo 57 della Costituzione, I comma: “Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero.

Insomma, il mondo perde Gheddafi, l’Italia ritrova le balle di Silvio. Non so quanto ci abbiamo guadagnato, noi Italiani.

53 commenti su “Il mondo perde Gheddafi, l’Italia ritrova le balle di Berlusconi”

  1. e basta! ma possibile che non ci sia una forza politica in grado di interpretare questo sentimento?!

  2. uhmamma… ma quest’uomo ha una decina di personalità che si fanculizzano a ripetizione!!!

  3. ma non si organizzano più dei bei tribunali del popolo in cui giudicare le menzogne?

  4. Ma state ancora dietro a quello che ha detto o dice Berlusconi ? Vi siete fidati e vi fidate? Ha sempre raccontato e continua a raccontare balle come quelli che vengono porta a parta a venderti qualcosa di cumulativo e non si capisce cosa. Oh! Svegliatevi!

  5. cosa dici,lui è un grande ststista che tutto il mondo ci invidia.se lo prendessero e portassero via per una decina d’anni?

  6. IDRO MONTANELLI, 2001 diceva: “E’ il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. E’ questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore. Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice. Ha l’allergia alla verità, una voluttuaria e voluttuosa propensione alle menzogne. Chiagne e fotte, dicono a Napoli dei tipi come lui”.

  7. Che tristezza vedere tutti i guitti al suo seguito e milioni di coglioni italiani a votarlo e sostenerlo…

  8. ma invece di rintanarsi nei teatri o nei cinema a fare i suoi comizi , con solo i suoi amici presenti dove prende sempre applausi, PERCHE’ NON VA’ IN PIAZZA COME TUTTI A FARE I SUOI DISCORSI VITTIMISTICI E CAZZARI?? Oppure apaura di qualche (forse tantissimi) Fischi?

  9. forse gli italiani hanno davvero il governo che si meritano, pensate a Vendola, è stato aggredito e caricato di parolacce e insulti , vi sembra che qualcuno di destra si sia indignato o abbia speso parole di rammarico sull’accaduto ‘? vi sembra che questa classe politica nuoti nel coraggio delle idee o vi sembra che nuoti solo nell’arroganza e … in altre pozze odorose che …non voglio dire? devono andare a casa ma prima pagare tutto quello che devono altro che capitali all’estero sopratutto il ricco signore che ci governa pagare e poi a casaaaa… buona giornata

  10. L’11 giugno del 1984, Enrico Berlinguer muore, a sessantadue anni, mentre è nel pieno delle sue forze e della sua popolarità. I suoi funerali, a piazza S. Giovanni, a Roma, sono un immenso corteo commosso, fatto di fedelissimi, di alleati, ma anche di avversari politici e di gente comune, che in lui ha avuto modo di apprezzare il rigore morale e la passione per il suo lavoro. A BERLUSCONI NON SUCCEDERA’ COSI’ …

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