Ma che alternativa è quella fondata sulle macerie?

Sono sinceramente colpito dalla demenza e dalla pervicace ostinazione di certi gruppuscoli nel rivendicare il loro diritto a distruggere e a sfasciare: per loro sarà anche esercizio democratico, ma per me è acqua portata al mulino di quelli che loro definiscono padroni borghesi. E non si rendono conto che loro e i loro maestri, oramai da 40 anni, sono i migliori alleati della destra reazionaria e neo-fascista che dicono di voler abbattere.

Per loro è semplice. Lo Stato, così com’è, non funziona, quindi va abbattuto. E la via più semplice, si sa, è quella di dare fuoco a tutto. Se anche ci vanno di mezzo quelli che teoricamente la pensano come te sulla necessità del cambiamento, è per una giusta causa. Anzi, è per la loro causa, vuoi mettere? Se pratichi la non violenza, sei un venduto; se la pratichi, ma non al loro fianco, sei un fascista. E se poi non protesti in piazza contro le guerre ai dittatori arabi, sei uno schifoso imperialista. Semplice, no? Si vede che costoro non sono in intimi rapporti con la logica, del resto, raramente pensano, figurarsi se logicamente. Per loro, appunto, è tutto semplice.

Far apparire le cose più semplici di quanto non siano, però, le complica non poco. Come disse Mencken “Per ogni problema umano esiste una soluzione che è semplice, chiara e sbagliata.” E quelli che stavano in piazza a sfasciare operano una semplificazione della realtà in due variabili, tralasciando qualsiasi macro-fenomeno politico e le cause dei relativi fenomeni che lo compongono: o sei con me o sei contro di me. E nel secondo caso prendi manganellate in testa. Alla faccia della libertà del popolo. Anche quel pensionato che cercava di fermare gli sfasciavetrine, ed è stato ringraziato con una bottigliata in testa che l’ha mandato in prognosi riservata, insomma, se l’è cercata, come un Ambrosoli qualunque, per dirla alla Andreotti. Semplice, no?

Il punto è che gli ispiratori di queste rivolte (sempre pronti ad ispirare al sicuro a casa loro, mentre i giovani neo-trinariciuti vanno a fare la guerra per loro) sono gli stessi che negli anni Settanta, naufragate le speranze di una nuova società sui duri scogli della realtà, pensarono bene di pensare di distruggere quella esistente. Riformarla, per loro, è da venduti. Così non fanno niente per produrre un modello alternativo, né vogliono che si faccia niente per cambiare la società fondata sul privilegio e la corruzione.

Così, mentre le soluzioni semplicistiche escogitate dai depositari della santa verità rivoluzionaria si sono sciolte come neve al sole, la loro eredità si perpetua come un’araba fenice sotto forma di un negativismo semplicistico senza capo né coda: e così l’obiettivo non diventa pensare a come instaurare un nuovo modello di società, quanto distruggere quella esistente. Poi il resto si vedrà. Sì, perché il negativista non si pone mai la domanda fondamentale “Qual è lo scopo?“, né si chiede quali siano le alternative. L’importante è distruggere l’esistente (guai a riformarlo, è corrotto) e guai a pensare che le alternative potrebbero essere peggiori o del tutto inesistenti (come qualcuno di loro ammette).

Il risultato combinato del negativismo semplicistico e della corruzione dilagante, che lentamente distrugge un sistema capitalistico sopportato perché “senza alternative” (chi le ha, come i manifestanti non violenti, non riesce a esporle al mondo intero perché l’1% alla fine mette sempre i piedi in testa al restante 99%), è che la politica continua a ricevere mazzate, ma nessun serio consiglio su come riformarla o cambiarla in meglio. E del resto, più scassi una cosa, più non sei in grado di aggiustarla.

E alla fine ti viene il dubbio che i Soloni di casa nostra, i teorici della rivoluzione permanente, fedeli al Marx che disprezzava “gli avventori delle osterie dell’avvenire“, non abbiano affatto l’alternativa, se non quella delle macerie: godono, evidentemente, nel vedere Roma che brucia. Almeno Nerone gli dava fuoco per comporre poesie, loro nemmeno per quello.

Auguri. Io, se permettete, all’alternativa delle macerie non ci credo. E preferisco costruire una soffitta, per dirla alla Gramsci, piuttosto che non costruire nulla nella mia vita. Sarà un’orizzonte limitato, ma se pensate che tre quarti di quelli che contestavano Berlinguer 40 anni fa ora è alle dipendenze di Berlusconi, forse non ha tutti i torti chi dice che: “Anche gli incappucciati, a modo loro, hanno votato la fiducia al governo

35 commenti su “Ma che alternativa è quella fondata sulle macerie?”

  1. Chiedo ,Come mai tutti abboccano al gioco dei Media,indirizzati dal gioco di potere nell’evidenziare la crudelta delle violenze-comunque discutibili-e nessuno rimarca il significato della manifestazione ,…magari una rivalsa alla disperazione della classe operaia bistrattata e violentata nell’onore e decoro di esistere?

  2. ditemi x che ieri le forze del;ordine non anno isolato questi provocatori x che sono poliziotti in filtrati .oltre allo stipendio da fame quantoanno preso di exstra per provocare disordini e sviare lattenzione del popolo su probemi molto piu gravi.

  3. non fare manifestazioni se non ben organizzate. Ci si doveva aspettare l’assalto dei delinquenti e qui effettivamente anche loro hanno dato una bella mano al governo. meglio attendere il 5 novembre anche se …ci si sveglia troppo tardi…oppure a questo punto preparasi alle possime elezioni….in certe circostanze muoversi male si rischia di far godere…..barabba

  4. la frase ‘brucia le banche’ era scritta sulla vetrina di una banca, ma a bruciare era una macchina parcheggiata in strada, lì di fianco. Penso che basti questo per dimostrare che i criminali che hanno creato i disordini poco avevano a che fare col movimento.

  5. forse questi idioti pensano che devastare tutto e tutti equivale a lottare contro il governo …e invece non si rendono conto che hanno fatto il gioco di chi attualmente sta al governo e che adesso se’ la ride alla faccia di quanti hanno manifestato pacificamente..

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