Mediocracy: l’Italia ha la Casta più mediocre che ci sia

Sul Fatto Quotidiano, Antonio Merlo rende pubblici in anteprima i risultati di una sua ricerca sulla nostra classe politica. Il risultato è davvero poco consolante, visto che l’economista, che ha anche scoperto l’equazione di quella che chiama “Mediocracy“, è direttore del dipartimento di economia della University of Pennsylvania: la nostra classe politica è la più ignorante, la più vecchia, la più assente e la più pagata al mondo.

Le conclusioni di Merlo è che non basti qualche sforbiciatina ai privilegi: per salvare la democrazia in Italia ci vuole una vera e propria rivoluzione istituzionale, che spazzi via privilegi, corrotti, collusi, e gli interessi che li legano. Soprattutto, che spazzi via i cretini. Sì, perché forse finalmente viene data una dimostrazione matematica a quella che Giovanni Falcone definiva in “Cose di Cosa Nostrala prevalenza del cretino:

uno dei miei colleghi romani nel 1980 va a trovare Frank Coppola, appena arrestato, e lo provoca: “Signor Coppola, che cosa è la mafia?”. Il vecchio, che non è nato ieri, ci pensa su e poi ribatte: “Signor giudice, tre magistrati vorrebbero oggi diventare procuratore della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode dell’appoggio dei partiti di governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è la mafia…

Il bisogno e la disponibilità di cretini. Qui sta la chiave di tutto, prima ancora che nelle complicità intenzionali o nelle affinità morali. Perché, a differenza del giudice intelligentissimo e di quello sostenuto dai partiti di governo, il cretino farà spontaneamente, spesso in buona fede, ciò di cui la mafia ha bisogno. Di più: lo farà gratis. E se ci sarà da omettere, ometterà. Più in generale: se ci sarà da capire, lui non capirà. Anzi, porterà a sostegno delle azioni o delle omissioni desiderate dai clan nuove e insospettabili argomentazioni. Talora con entusiasmo da neofita. Userà parole che i clan, o gli ambienti ad essi vicini, non avrebbero saputo inventare o rendere credibili.

Con il cretino al posto giusto, la mafia non dovrà fare nulla, se non guidarlo ogni tanto da lontano, indirizzarlo sulla strada che vuole che intraprenda. Non dovrà commettere reati corruttivi o intimidatori, né attivare la propria rete di relazioni personali.

E l’essere cretini in questo caso non implica un basso livello intellettuale o professionale, anzi, a volte il cretino è un grande intellettuale, un grande magistrato, un grande politico. Il cretino viene inteso come “idiota”, ovvero “inetto a partecipare alla vita pubblica”, nella fattispecie in un tessuto sociale dominato da una presenza mafiosa.

Il timore per gli eccessi di intelligenza e di protagonismo, l’amore smodato per le fedeltà personali, nelle aziende come nelle PA, l’allergia dei leader a circondarsi di personalità di rilievo e prestigio, il culto della mediocrità. Tutti fattori che contribuiscono a trasformare chi la mafia la combatte nel suo miglior alleato.

I risultati della ricerca di Merlo è superfluo riportarli qui, ma vi invito a leggerli: è la dimostrazione scientifica di quanto si è detto e si dice da anni, solo che prima passava per “demagogia”, “qualunquismo”, “anti-politica”, “moralismo”. Ora è semplicemente matematica. Numeri e simboli. Che in questo caso sono pietre ancora più dure delle parole.

Tempi magri per l’Italia. Conviene che i partiti tutti si diano una scrollata e facciano pulizia al proprio interno prima che sia troppo tardi… non solo dei corrotti e dei collusi, ma soprattutto dei cretini. Perché questa volta, a differenza del 1993, non c’è un’alternativa, non ci sono persone che sono state all’opposizione 40 anni… se continuano a insistere a non affrontare la Questione Morale, dopo Berlusconi non ci sarà la Liberazione, ma la dittatura.

18 commenti su “Mediocracy: l’Italia ha la Casta più mediocre che ci sia”

  1. non ci sono piu’ le vecchie care scuole di partito dove si preparavano i futuri dirigenti dei partiti stessi è questo secondo me il vero problema si è voluta far entrare in politica la società civile (in parte giustamente) e questi sono i risultati la politica è una cosa seria

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