L’iniqua manovra taglia lo stato sociale/Domani la fiducia

Oggi in Senato prima, dove interverrà il ministro Tremonti (che in questi giorni è stato un continuo mediatore tra maggioranza e opposizione), e alla Camera poi sarà presentato il maxiemendamento che apporterà le modifiche che saranno approvate oggi in commissione Bilancio sulla Manovra, su cui verrà posto il voto di fiducia.

La manovra resasi quanto mai necessaria per gli errori in campo economico del governo e per il “pesante fallimento” delle politiche europee nel tentativo di superare la crisi (come leggeremo dall’intervista a Prodi rilasciata per il Die Welt di domani) non sembra raccogliere, in verità, secondo recenti indiscrezioni, il beneplacito di nessuno con il suo innalzamento dei ticket sanitari, i tagli alla spesa pubblica, l’aumento dell’età pensionabile a scaglioni (un mese in più dal 2012, due mesi in più dal 2013 e così via), gli inviti agli enti locali alla privatizzazione delle municipalizzate (come a dire “col referendum avete bocciato la privatizzazione, ve la reinserisco dopo un mese”) e le nuove aliquote.

Già, le nuove aliquote…
Durante la presentazione della manovra il ministro ha precisato che “l’allargamento della base imponibile avverrà attraverso il riordino delle agevolazioni e deduzioni” ovvero, per tradurlo in un linguaggio più masticabile, vuol dire che detrazioni, deduzioni e gli altri strumenti dello stato sociale saranno ridotti in numero e in ammontare per compensare le minori entrate. Si tratta, dunque, di un risparmio apparente che colpirà duramente le classi inferiori traducendosi in una riduzione -certo- delle loro aliquote irpef (dal 23% al 20% per i redditi bassi) ma anche in una riduzione delle loro agevolazioni fiscali.

Insomma, i tre anni di propaganda berlusconiana, di governo-nongoverno, confermando quanto già letto nel capitolo ICI, porterà all’abbassamento nominale delle aliquote, in modo da distrarre dallo smantellamento in atto dello stato sociale!

25 commenti su “L’iniqua manovra taglia lo stato sociale/Domani la fiducia”

  1. I ladri sono al governo! Loro non si tolgono un centesimo e alla fine pagano (come sempre) i poveri cristi!

  2. tutto questocon la benedizione del presidente della repubblica che ha paura che i mercati ci facciano il culo. No caro presidente il culo ce lo state facendo voi….

  3. Signori miei, ma se uno ha ascoltato il discorso di Tremonti già si rendeva conto di tutti i passi all’ indietro che hanno fatto; ha detto che la colpa è dell’ Euro che ha fatto lievitare il Debito Pubblico, che c’è crisi (!!!!!!!!!!!!!!) quando l’ottavo nano l’ha sempre smentita e, ciliegina sulla torta, adesso voglio discutere con l’opposizione sul da farsi..

  4. Parlo da titolare di un piccolo esercizio commerciale… vista la schiacciante pressione fiscale, posso garantire che ad essere tutelate sono solo le imprese medio-grandi, non quelle piccole. A salvarsi chiappe e portafoglio sono sempre gli stessi. Che schifo.

  5. e noi tutti zitti siamo proprio un popolo di pecoroni poi a cose fatte ci sarà qualche manifestazione del cazzo e tutto tornerà normale abbiamo proprio i governanti che ci meritiamo

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