Giustizia è fatta: 560 milioni per De Benedetti

A nulla è valso il cosiddetto “Frodo Mondadori“, il codicillo in Finanziaria che sospendeva l’esecutività delle sentenze di appello, subito ritirato tra gli scaricabarile del premier, di Tremonti e di Alfano: Silvio Berlusconi dovrà pagare 560 milioni di euro al suo storico rivale Carlo De Benedetti, che finalmente avrà giustizia dopo esattamente 20 anni da quella sentenza comprata che assegnò al premier e non a lui la Mondadori.

La causa in sede civile è la naturale conseguenza di quella conclusasi in sede penale con le condanne di PrevitiMettaPacificioAcampora per corruzione dello stesso giudice Metta che, fu provato dall’accusa, ricevette denaro per modellare a favore del Cavaliere la disputa con Formenton prima e con la Cir di De Benedetti poi per la conquista della maggiore casa editrice italiana.

L’inchiesta penale è iniziata nel 1996 dopo le dichiarazioni di Stefania Ariosto, mentre il processo, arrivato in Cassazione nel 2007, ha stabilito che Cesare Previti fece arrivare a Metta 400 milioni di lire. Una maxi-tangente veicolata grazie ai contributi degli avvocati Attilio Pacifico e Giovanni Acampora, che è servito per rovesciare a favore del Cavaliere la sentenza in Appello. In primo grado, infatti, la contesa per la casa editrice, inizialmente nelle mani della famiglia Formenton, era andata a De Benedetti. Trovatosi dopo l’appello in una posizione di forza, il Cavaliere ha potuto condurre la mediazione con Cir (grazie all’aiuto dell’allora andreottiano Giuseppe Ciarrapico).

Alla fine della fiera, al Cavaliere è andato il gruppo editoriale con i libri, il settimanale Panorama e 365 miliardi in contanti, mentre De Bendetti si assicurò la proprietà de l’Espresso, Repubblica e dei quotidiani locali Finegil. Per un quadro più completo, leggete qui.

Niccolò Ghedini, commentando la sentenza, è riuscito a dichiarare senza alcuna vergogna che: “I giudici hanno emesso una sentenza contro ogni logica”, mentre Marina Berlusconi (che nei modi di fare ricorda sempre più Stefania Craxi) ha straparlato di un’ennesima aggressione a suo padre. Cicchitto parla dell’ennesimo attacco del circo mediatico-giudiziario, mentre Capezzone si rivolge alla Sinistra per l’ennesimo inciucio: siamo sicuri che anche questa volta qualcuno a Sinistra, giusto per cercare di perdere le elezioni, risponderà alla chiamata. Salvo poi smentire, come fanno sempre, attaccando gli estremisti di Sinistra stalinisti come noi che li sbugiardano.

Intanto, giustizia è stata fatta. E si può festeggiare l’ennesima sconfitta del Cavaliere. Nella speranza che si schiodi da Palazzo Chigi il prima possibile.

 

40 commenti su “Giustizia è fatta: 560 milioni per De Benedetti”

  1. nanetto i 190 milioni che ti hanno bonificato dalli in beneficienza come avevi promesso; marina non è un essere umano; ma cicchito piduista e capezzone ex cameriere di Pannella parlano ancora?

  2. nanetto i 190 milioni che ti hanno bonificato dalli in beneficienza come avevi promesso; marina non è un essere umano; ma cicchito piduista e capezzone ex cameriere di Pannella parlano ancora?

  3. Azz… ma vedi sti balordi del PDL, mentono solennemente in parlamento ( caso Ruby) e si indagnano perchè è stata emessa una sentenza giusta dopo un lungo processo, che vede imputato il loro capo.. pardon, il loro Padrone. Altro che questione morale, questi governano non avendo la minima idea di cosa vilgia dire comportarsi da uomo……. servi nati.

  4. Azz… ma vedi sti balordi del PDL, mentono solennemente in parlamento ( caso Ruby) e si indagnano perchè è stata emessa una sentenza giusta dopo un lungo processo, che vede imputato il loro capo.. pardon, il loro Padrone. Altro che questione morale, questi governano non avendo la minima idea di cosa vilgia dire comportarsi da uomo……. servi nati.

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