La Questione Morale non è roba per moralisti

Le reazioni alla prima pagina del Fatto Quotidiano, che ha rilanciato l’intervista di Enrico Berlinguer sulla Questione Morale, mi hanno lasciato sinceramente un attimo perplesso. Per uno come me che ha iniziato a fare il blogger proprio quattro anni fa aprendo un blog “per la Questione Morale“, alla tenera età di 18 anni, e si diplomava a 19 con il massimo dei voti con una tesina al riguardo, non posso che essere felice che finalmente Enrico, dopo due anni e mezzo di lavoro continuo con EB.IT (e da novembre con questo blog) abbia ritrovato un po’ di considerazione (vorrei ricordare che due anni e mezzo fa sulla rete a proposito di Berlinguer non c’era praticamente nulla, oggi c’è un super-archivio con oltre 200 documenti caricati e curati da noi dello Staff di EB.IT).

Così come mi è molto piaciuto l’articolo di Luca Telese sul Fatto, che ne ricordava il trentennale dell’intervista (che ricorre il 28 luglio), anche se ha linkato una versione dell’intervista incompleta e non la nostra che invece completa lo è (per usare EB.IT è necessaria la registrazione, semplicemente per ragioni di anti-spam).

Sono rimasto però perplesso perché, come al solito, la reazione di molti a Sinistra è stata “Il Fatto strumentalizza Berlinguer per attaccare il PD“, che è un po’ la stessa reazione che orde di tifosi trinariciuti hanno avuto di fronte al nostro articolo sulle nuove assunzioni al Comune di Milano, dove ci limitavamo a chiedere come mai si fosse applicato lo spoil system dopo aver promesso di non farlo e, soprattutto, con che faccia si assumevano persone con stipendi dai 2200 ai 3500 euro al mese netti dopo aver licenziati 156 precari ultraventennali da 800 euro al mese.

E’ bastato quell’articolo per dimenticarsi gli oltre 90 articoli a favore di Pisapia che ci sono su questo blog, sia in campagna elettorale che dopo: se elogi una persona, non strumentalizzi, anzi, è tuo dovere farlo; se fai notare che non c’è coerenza tra parole e fatti, diventi un pericoloso tafazzista grillino anti-politico che rompe le balle (per giunta siccome sei un ventenne, sei anche ragazzino e stupido a prescindere dalla veridicità dei fatti, che non è stata contestata).

Eppure la forza di Enrico, che oggi lo porta ad essere così amato e così rispettato tra Destra e Sinistra, sta proprio nella sua convinzione (che è anche la nostra) che dietro ogni scelta politica debba esserci una precisa scelta morale coerente con i propri ideali. “Perché se ai vertici di una società c’è gente che non rispetta la legge, come si può pensare che la si rispetti alla base?“, osservava giustamente Edwin Sutherland, criminologo americano dei più famosi.

Il 10 giugno, come sa chi segue questo blog, abbiamo organizzato un Convegno proprio sulla Questione Morale, realizzando anche il famoso decalogo, tra cui c’è un punto che io sento particolarmente più degli altri:

6)      Dare l’esempio a se stessi e agli altri: Sandro Pertini lo ricordava nel suo appello ai giovani: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.” E per difendere la libertà e la democrazia “occorrono due qualità a mio avviso, cari amici: l’onestà e il coraggio.” Dunque per chiedere rigore morale e intransigenza agli altri, a cominciare dai propri rappresentanti, occorre dare l’esempio anzitutto a se stessi: “fare il proprio dovere” è il più efficace anticorpo, è il vaccino che ogni giorno iniettiamo nella società. L’indifferenza, il menefreghismo, l’ignoranza, l’evaporazione del principio di responsabilità sociale, la convinzione che il rispetto delle regole sia una cosa da “fessi”, questo è il brodo primordiale in cui la Questione Morale cresce, si fortifica e soffoca la libertà e la democrazia. Viceversa, se tutti fanno bene il proprio lavoro, difficilmente sarà sopportabile il peso morale del corrotto che è pagato per non farlo.

Un’altra balla che merita qui di essere smentita è quella che Enrico abbia ricorso alla Questione Morale per ridare fiato alla sua politica, oramai sconfitta dalla Storia e dal tempo: è falso, Enrico parlava di crisi morale della Repubblica e della necessità di ridare autorevolezza alle istituzioni per evitare il degrado già nel 1975, tanto che il Pci vinse le amministrative proprio con il famoso manifesto “Noi abbiamo le Mani Pulite. Chi può dire altrettanto?” E a quei tempi nessuno poteva. Checché ne dicano gli ex-pci desiderosi di demolire Enrico, perché così il confronto con se stessi è meno massacrante (per loro) e si può continuare a dire che bisogna ristabilire “il primato della politica sulla Morale“.

E qui sta un altro punto fondamentale: risolvere la Questione Morale non significa assegnare alla Morale un primato sulla Politica, quanto mettere in equilibrio Morale e Politica, perché nella storia sia quando ha tracimato la prima sulla seconda (cfr società puritane e teocrazie) sia quando è stata la seconda a prevalere sulla prima (regimi totalitari), i risultati sono stati due: paura e persecuzione, negazione di ogni libertà, il dominio dei pochi sui molti.

La nostra battaglia per la Questione Morale è prioritaria. E’ soprattutto per questo che è nato questo blog e, soprattutto EB.IT: sbugiardare i potenti, lottare contro privilegi e ingiustizie, rifiutare al Potere genuflessioni spirituali, mentali o fisiche, smontare pezzo per pezzo il modello culturale della Milano da bere che da 30 anni devasta Milano e, soprattutto l’Italia (grazie a Craxi e a Berlusconi).

Per questo stiamo raccogliendo le firme per una via a Berlinguer a Milano, anche se la logica e la decenza vorrebbe che non dovremmo essere noi a raccogliere le firme, ma la politica a farlo in automatico, per dare un forte segnale di discontinuità con il passato (dove si parlava solo di Piazza Craxi).

Noi ci impegniamo in questo e teniamo fede ai nostri ideali, indipendentemente da chi ci troviamo di fronte. Forse sarà per questo che ci leggono ogni giorno in media 15mila persone. Possiamo sbagliare, ma non lo faremo mai per conto di terzi. E finché ci saremo noi, Enrico lo ricorderemo e lo difenderemo anche a costo di andare contro noi stessi e i nostri interessi. Noi, come ho detto ieri, non ci vendiamo. E continuiamo a lottare.

57 commenti su “La Questione Morale non è roba per moralisti”

  1. ieri leggevo l’articolo ( l’unico giornale che ne ha parlato) sul fatto quotidiano che ricordava i 30 anni del famoso discorso che purtroppo è di una attualità disarmante

    • Non esiste piu’ una questione morale , perchè non ci sono piu’ politici morali.Ognuno di loro pensa di essere al di sopra di tutto perchè eletto .Ognuno pensa agli affari suoi. La gente non conta nulla , salvo quando si và a votare.
      Non riesco a vedere un nuovo Berlinguer é stato e rimarrà unico .Cme pensiamo di andare verso la morale con gente come Dalema e compagni? Quello che sconcerta è che anche fra la gente la morale e l’integrita pare che non sia piu avvertita come necessita . La gente ha imparato e si comporta di conseguenza , ritenedo tutto lecito.

  2. @federica: assolutamente d’accordo con te. dovrebbero farlo studiare nelle scuole

  3. Cara Federica, come leggi nell’articolo, Enrico ne parlava già dal ’75 (ma pubblicheremo alcuni suoi interventi del ’68 in cui il tema è presente), ma chiunque nella sezione del DataBerlinguer su enricoberlinguer.it trovi tutti gli interventi di Enrico sulla Questione Morale! :) EB.IT STAFF

  4. molte volte lo nominano per “effetto” ma nn hanno mai creduto a quella politica!speriamo che lo studino x tornare ad avere “dignità nel fare politica x dare fiducia alle Istituzioni”noi intanto x nn sapere le leggere ne scrivere continuiamo xchè guariscano dlalla malattia del berlusconismo!

  5. Cosa è il PD? Chi TENTA di spiegarmelo? ABOLIAMO IL PD! Oraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

  6. Ed è proprio questo il problema. Forse all’epoca di Berlinguer qualche onrevle onesto si comportava nel modo suddetto ponendo dietro ogni scelta politica una chiara scelta morale coerente con i propri ideali. Ma dalla sua somparsa i tempi sono cambiati, la classe politica odierna si comporta in modo completamente diverso non sa nemmeno cota sia la morale e l’etica,figuriamoci fare una scelta politica coerente con i propri principi morali Il problema veramente grosso è che questa mentalità si diffonde nel popolo italiano come una malattia infettiva e non ci si può più fidare di nessuno

  7. Si richiamano tutti alla famosa intervista di Scalfari, a me pare che il punto sulla situazione italiana venne fatto fa Berlinguer nella riunione del Comitato Centrale del 10.12.1974 riporto dei brevi stralci da me estratti da quella proposta e sono temi che oggi vengono ampiamente dibattuti : “(pag.80)
    sui processi degenerativi della vita dello stato
    Il paese chiede che vengano rapidamente adottate misure e provvedimenti che garantiscano la sicurezza dello stato democratico e la libertà dei citadini in un saldo ordine civile, moralizzino la vita pubblica, diano efficienza, chiarezza e pubblicità di indirizzi a tutti i settori dell’organizzazione statle, rendendola più agile più economica, e affermando come regola generale i principi del dovere civico, del rispetto del denaro pubblico, del controllo democratico.
    Ma la ferma opposizione contro ogni tendenza a restringere la vita democratica e i diritti di libertà non può certo significare adattarsi all’andamento attuale.

    (pag.82)
    sull’efficienza del parlamento
    Ci sembra che si potrebbe giungere, anche per gradi ed esperimenti ad una più razionale organizzazione e ripartizione del lavoro fra le due Camere, tendendo, per un verso, ad una differenziazione delle loro funzioni, con prevalenza per l’una dell’attività legislativa, e per l’altra di quella del controllo.

    Il Parlamento sarà impegnato sulle leggi più importanti di riforma; se il ricorso allo strumento della legge-delega comporterà l’osservanza rigorosa della norma costituzionale che lo disciplina; se la pratica dei decreti-legge sarà ricondotta a piena correttezza.

    (pag.83- 84)
    Prospettiamo, infine, in termini problematici, l’eventualità di una riduzione del numero dei membri del Parlamento, anche in rapporto all’ordinamento regionale in atto, per il valore esemplare che una tale misura potrebbe assumere nel rinnovamento dello Stato e per ridurre le spese in altri campi.

    Meccanismi elettorali e referendum
    Abbiamo già avuto occasione di sottolineare l’opportunità di rivedere le norme che regolano l’istituto del referendum : si tratta a nostro giudizio: di definire meglio le materie che non possono essere sottoposte a referendum … e anche di elevare il numero degli elettori necessario per promuovere referendum, in modo da evitare che gruppi relativamente esigui di cittadini obblighino tutto il paese a troppo frequenti consultazioni elettorali.

    Proponiamo al dibattito anche la questione dei voti di preferenza. E’ indubbio che il metodo attuale ha dato luogo a fenomeri seri e sempre più estesi di degenerazione di tipo personalistico e clientelare, divenendo fonte di discredito e svilimento delle funzioni dei pariti. Si deve cercare il rimedio nella abolizione del sistema delle preferenze? Bisogna rifletterci assai attentamente, perché ciò potrebbe dar luogo a inconvenienti politici di altro segno, ma non meno preoccupanti.

    (pag.86)
    sulle Provincie
    Si potrebbe prendere in esame l’idea del superamento del’Istituto della Provincia, favorendo la costituzione di consorzi o unioni di comuni per comprensori, con organi elettivi di secondo grado e senza nuovi apparati burocratici.

  8. anch’io molte volte ho l’impressione che il ricordo di Berlinguer venga strumentalizzato e sinceramente sono proprio stufa di sentir dare dei corrotti o giù di lì a quelli che fanno politica sia di sinistra centro o destra ci sono persone pulite in tutti gli schieramenti si corre il rischio di fare solo dell’antipolitica che può portare a esiti nefasti; non credo fosse questo che volesse Berlinguer che giustamente parlava di questione morale

  9. Ho letto l’articolo e onestamente non vedo alcuna strumentalizzazione…ma perchè fa ancora così paura la Questione Morale, così come fu per Napolitano allora purtroppo…e comunque non credo che alzare la voce contro questo BMovie da milioni di incassi che è la politica significhi fare antipolitica o essere populisti…ciò che vedo è più che altro un totale scollamento, bipartisan, dalle nostre esigenze e dunque dalle esigenze dello Stato. Paghiamo profumatamente fior fiore di NOSTRI dipendenti che si sono dimenticati che per un cittadino medio pagare, a causa dei LORO errori nella gestione della Cosa Pubblica, e ribadisco PUBBLICA, per la quale hanno mandato gestionale grazie alla NOSTRA fiducia, circa 26 euro al mese in più di mutuo è uno sforzo non indifferente, che SUBIRE una pressione fiscale così com’è allo stato attuale, su buste paga, per chi la ha, di neanche 1000 euro, non è SANO…etc…e purtroppo NESSUNO, e lo dico da donna e cittadina comunista, non mi va di usare lo stereotipo del centro-sinistra, che si commuove nel vedere le immagini di Berlinguer, NESSUNO se ne cura, fa qualcosa di concreto e permette a NOI Stato che abbiamo concesso loro questo immeritato privilegio di vivere una vita dignitosa…Bread and Roses!!!!!!

  10. facciamo una raccolta firme per introdurre i contratti a progetto per i parlamentari..se raggiungono il progetto vengono pagati,se non lo raggiungono licenziati senza paga!!

  11. mi permetto di fare delle osservazioni proprio perchè ho fatto politica al tempo di Berlinguer che tra l’altro ho avuto la fortuna di conoscere; essere dirigenti del PCI nel Veneto non era facile e certo anche fra noi c’era qualche persona che non brillava per limpidezza loso anche perchè ho fatto parte di quelli che allora erano chiamati probiviri sia a livello regionale che provinciale (TV)

  12. Cominci Fassino a dire e fare qualcosa di Sinistra. Ah gia’ e’ roba da Comunisti e lui non lo e’ piu’…..

  13. Anche perché molti di quelli indagati furono prosciolti. Ah il garantismo smarrito dalla sinistra.

  14. Mandare via gli indagati dal partito??? Ma stiamo scherzando?? Il PD queste cose non le fa perché è un partito “serio” come lo sono i loro attuali dirigenti!!!! Mandare via gli indagati da un partito è una “cosa di sinistra” e quelli di sinistra sono tutti una massa di insurrezionalisti e black bloc, in pratica nemici della democrazia!! Ahahahahah!!!! PS: ma PD significa Partito Democratico o Partito Democristiano??? Non sono mai riuscito a capirlo!!!! :-)

  15. Ridateci il vecchio PCI di Occhetto: Se Fassino parla così si vede che anche nel PD ci sono molti scheletri nell’armadio e molte magagne da portare alla luce, purtroppo proprio quello che pensavo da tempo e il motivo per il quale mi sono staccata dal PD

  16. @Piero Salvato: nessuno dice che gli indagati sono colpevoli (questo è il garantismo) solo che è opportuno (e doveroso, a mio parere) che si fermino fino a quando la loro innocenza è acclarata. Altrimenti richiamo di avere per anni persone che fanno le leggi e gestiscono la “cosa pubblica” per poi scoprire che lo hanno fatto nel loro interesse o per altri scopi. NON POSSIAMO CORRERE IL RISCHIO! Insomma, sei innocente fino a condanna (e condanna definitiva) ma stai fermo fino a quando l’hai dimostrato!

  17. Se qualcheorganizzazione politica non si decide a porre fine al sistema attuale di corruttela che pervade i partiti, ai nostri figli non resta alcuna speranza di cambiamento e giustizia sociale ma solo un baratro di corruzione. Un paese delle banane

  18. Pietro Salvato: sì, perché il Pds quando sosteneva il Governo Dini depenalizzò l’abuso di ufficio non patrimoniale, che portò all’assoluzione di migliaia di indagati in tutta Italia. E nel 1996 depenalizzò de facto anche quello patrimoniale. Bisogna andare a vedere perché la gente fu assolta nel merito, anche Berlusconi è stato assolto “perché il fatto non costituisce più reato”. EB.IT STAFF

  19. 22 favorevoli a togliere il vitalizio dei parlamentari 498 contrari!!!! e ancora tutti seduti stiamo???ripeto 498 ladri che stanno là per “servire lo Stato” in un momento di crisi estrema dovrebbero dare l’esempio…bello st’esempio !!!

  20. CONTINUATEpure a parlare di Enrico estrappolando pezzi dei suoi famosi discorsi,ma chi non lo ha conosciuto si fa l’idea che lui fosse un moralizzatore.perchè citate poco i suoi discorsi sulla politica estera della sua visione del mondo.Il suo ideale era un mondo di uomini e donne liberi da ogni sfruttamento,dove al primo posto ci doveva essere pari opportunità,dove ogni bambino in tutto il mondo avesse non solo un pezzo di pane ma l’istruzione la sanità,.La questione morale per lui era un male tipico italiano da eliminare ma lui pensava in grande ,solo uno che ha vissuto in quel periodo può capire cosa vuol dire essere comunista fino sopra i capelli.Riguardo fassino e compagni non c’è niente da aggiungere solo che non sono mai stati comunisti.

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