A destra litigano, a sinistra compare l’arcobaleno

I grandi nomi Letizia li aveva citati, e sono comparsi gli annunciati manifesti con Albertini, ma non con Formigoni. I grandi nomi Letizia li ha messi nella sua futura giunta, qualora lunedì uscisse una sua vittoria dalle urne. Come promesso, il vicesindaco va alla Lega con Roberto Castelli, ex Guardasigilli, mentre esce di scena il ciellino Masseroli, papà del PGT, sostituito da un altro ciellino, Lupi, che tornerebbe assessore all’urbanistica dopo aver già svolto questo ruolo sotto Albertini dal 97 al 2001. C’è anche un posto per l’ex sindaco Gabriele Albertini, ma tutta l’operazione sembra esser stata lanciata nel disperato tentativo di colmare l’abissale distacco ormai palese che c’è fra Mortizia e Pisapia, pure con la reintroduzione in giunta di uno dei ciellini più famosi a livello nazionale, l’onnipresente Lupi.

Castelli però non ha risposto positivamente alla chiamata fatta dallo stesso Bossi: l’ex Guardasigilli infatti ha dichiarato di essersi solo messo a disposizione del partito, ma che quella poltrona spetta a Matteo Salvini, già consigliere comunale e appena rieletto. Questa ennesima figuraccia va ad aggiungersi a tutte le altre che la destra sta collezionando dopo il primo turno, citando la madre di tutte, i dicasteri a Milano prontamente smentiti, salvo la guerra interna, dal Pdl.

I rapporti Lega – Moratti non sono comunque buoni, viste le tante critiche piombate addosso al sindaco uscente dal Carroccio, spesso per bocca dello stesso Salvini, tanto che la disfatta al primo turno di Letizia è in parte imputabile allo zoccolo duro leghista, che ha optato per Giuliano Pisapia e che nei giorni successivi ha dichiarato nei vari forum riconducibili a via Bellerio il malcontento verso la gestione del partito nei rapporti con Berlusconi e l’inadeguatezza della Moratti.

La Lega quindi pare si sia sfilata e pare si sfilerà, come già era successo precedentemente con Comunione e Liberazione: dal quotidiano di casa Berlusconi, Il Giornale, erano partiti feroci attacchi verso Formigoni e i ciellini tutti, oggi l’attacco ai leghisti parte dalle colonne di Libero, lamentando scarsa partecipazione di Bossi alla campagna elettorale della Moratti e di alcune “comparsate” bucate dal Senatur.

Riepilogando, la destra a Milano è allo sfascio più completo, e per quanti voti possa riuscire a recuperare promettendo la Luna ai milanesi, non riesce a colmare il distacco causa queste continue, lugubri figuracce. Una destra così è inadatta a governare la capitale economica del paese e la città di Expo 2015. Mi auguro, con tutto il cuore, che lunedì Milano possa uscire dalle tenebre oscurantiste di una destra reazionaria, confusionaria e intollerante, per lasciar posto alla luce della sinistra. Ieri in Duomo al concerto di Pisapia diluviava e noi eravamo in tantissimi: un raggio di sole fa capolino e illumina il bianco della cattedrale, il cielo inizia a farsi azzurro e compare un doppio arcobaleno. E’ il segno di una Milano migliore che sta arrivando.

25 commenti su “A destra litigano, a sinistra compare l’arcobaleno”

  1. Se penso che Albertini era stato preso in considerazione come candidato sindaco del centrosinistra e che Cacciari, di fronte al risultato storico di Pisapia, ha persino scosso la testa dicendo che “con Albertini il centrosinistra avrebbe vinto al primo turno”…

  2. Orlando, hai perfettamente ragione. L’unica maniera per liberarci da questo schifo è che schiatti, anche se è un po qualunquista come affermazione, ma di fatto è cosi.. Ma anche l’Italia deve cambiare, in primo luogo togliendosi il brutto vizio di leccare sempre il culo al ricco, ritrovare la dignità e lottare per ritrovare il valore del lavoro, morale e economico.

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