L’aggressione ai fan della Moratti? Un bluff

Eccolo il gioco sporco della destra: una bella simulazione da cartellino giallo per i sostenitori di Letizia Moratti. Sabato la bufera e la tempesta contro la sinistra liberticida, illiberale, antidemocratica e violenta. Oggi i fatti, ma torniamo a sabato.

Letizia Moratti e il suo staff giungono al mercato di via Osoppo, poco lontano da Piazzale Brescia. I sostenitori di Giuliano Pisapia la seguono armati di fischietti, contestandola a ogni passo, mentre le truppe di donna Letizia cercano di sovrastare le contestazioni scandendo slogan per il sindaco uscente. Poi, a quanto dichiarato dal Pdl, segue un tafferuglio in cui, sempre a detta del Pdl, ha la peggio la madre dell’Assessore allo Sport Alan Rizzi.

Stando alla versione riferita dalla signora e da Berlusconi che si è recato a trovarla, sarebbe stata sbattuta a terra e ripetutamente presa a calci nell’addome, dovendo poi ricorrere alle cure mediche del Pronto Soccorso. Da qui sappiamo solo di abrasioni e di un trauma cervicale. La stessa Polizia Locale non ha potuto agire d’ufficio poiché quanto successo sarebbe risultato solo un diverbio e non un’aggressione.

Però la smentita viene direttamente da una testimone oculare, che racconta la sua versione dei fatti su Radio Popolare, facendo nome e cognome, senza aver paura di dover ripetere i fatti davanti a un giudice.

Shirin Kieayed, questo il nome della donna, sostiene che Franca Rizzi non è stata affatto aggredita, bensì che sarebbe stata proprio lei a rivolgersi minacciosa a un contestatore della Moratti, strattonandolo per un braccio pur di farlo tacere. Quando il signore s’è girato per risponderle, la signora Rizzi pare si sia seduta per terra urlando all’aggressione.

Stando così le cose, i sostenitori della Moratti dovrebbero beccarsi un bel giallo per simulazione e una squalifica di due giornate. In ogni caso, come già detto, l’accaduto ha scatenato la calunniosa offensiva di tutta la destra. Mentre Berlusconi evocava il clima da anni ’70, Giuliano Pisapia indicava ai suoi sostenitori calma e pazienza, senza dover rispondere alle provocazioni, ricordandosi sempre di porgere l’altra guancia.

La forza gentile di Giuliano, la forza propositiva per una Milano diversa e l’entusiasmo attorno a questa bellissima corsa per Palazzo Marino, la si può notare in gesti come questi; chiamare alla calma pure quando il termometro in celsius segna 32° e quello politico oltre i 100°. Del resto, è così che Giuliano vuole governare Milano, a differenza di chi non ha altre armi oltre le calunnie e le bugie.

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