La destra? Senza idee, come al solito

Continuando a vedere in giro i cartelloni di Pisapia mi inizio a convincere anch’io che il vento può cambiare. Può cambiare perché ho visto 25mila persone in piazza Duca d’Aosta per ‘liberare Milano’, 3mila in Duomo per Grillo e 40mila per Vecchioni (e Pisapia). Non ho visto altrettanto entusiasmo alle manifestazioni del centrodestra, ho contato un maggior numero di agenti di polizia che di spettatori ai loro comizi, ho visto Berlusconi e la Moratti parlare al Palasharp davanti ad un esiguo pubblico di fedeli, in maggioranza arrivati da altre provincie. Persone che ancora credono nel miracolo silviesco, nelle sue promesse, nel suo fascino. Che chiudono gli occhi per non voler vedere. Che come argomenti per sostenere l’elezione del candidato sindaco pidiellino sentono ripetere accuse deliranti sulla procura di Milano, recitate in continuazione come quegli spot pubblicitari che hanno contribuito alla ricchezza del premier.

Gli argomenti del centrodestra non esistono più. La loro campagna elettorale si limita a fantasiose rivisitazioni del passato in cui Pisapia lotta a fianco dei brigatisti e fantomatiche bandiere di Hamas che prefigurano un ritorno al regno di terrore. Non ho sentito parlare di progetti per una Milano migliore, perché, semplicemente, l’elettore non ci crede più. Se i progetti e le promesse sono le stesse di cinque anni fa, vuol dire che nella parentesi di governo non è stato fatto granché. Per questo il voto di Milano è ritenuto così fondamentale per le sorti dell’Italia intera: perché non si tratterà di un’analisi e comparazione dei programmi dei due principali candidati, per premiare il migliore, ma sarà semplicemente un voto di fiducia all’esecutivo.

I sondaggi precedenti la par condicio davano una Moratti al 49 per cento, risultato che per un utopista come me sarebbe di per sé deprimente, anche nel caso garantisse la vittoria del centrosinistra. Sarebbe una prova evidente di come gran parte dei cittadini non manifesti ancora quel sentimento di fastidio e repulsione nei confronti di questo governo; come non si rendano conto che ormai siamo retti da un esecutivo fantoccio, senza idee e senza programmi, che invece di pensare ai problemi del lavoro, della scuola, della mafia preferisce fondare ogni suo consenso elettorale sull’odio per la sinistra comunista e terrorista e sui suoi magistrati.

Per questo credo in un cambio di direzione: perché la mia mente non può concepire che si resti sempre allo stesso punto, che non si riesca ad uscire dalla mentalità berlusconiana del menefreghismo e dell’affarismo, dell’infamia e della calunnia, delle logiche di potere e dell’anti democrazia. Se la politica si facesse con il consenso delle piazze, il voto a Milano sarebbe già segnato. Ma per esperienza sappiamo che l’elettorato berlusconiano non è un elettorato da piazza, non  ama manifestare il proprio consenso apertamente. Forse anche per mancanza di convinzione e un pizzico di vergogna. Ma alle urne può sempre prevalere il sentimento anti comunista e, ultimamente, anche quello sportivo, unici punti sui quali, guarda caso, il centrodestra ha fondato la sua campagna elettorale.

 

17 commenti su “La destra? Senza idee, come al solito”

  1. @Senza Bavaglio Claudio Sax

    “da quanti anni manca la sinistra? 20’000 euro al mese piu rimborsi spese… sarebbe gente di sinistra? ”

    questi, di sinistra non c’hanno un caXXo.
    è tutta gente che non ha la più pallida idea, di cosa voglia dire,
    vivere con uno stipendio da dipendente. magari, sono persino
    abituati a sciacquarsi il “coso” (o la “cosa” ) con l’acqua di colonia,
    e a farsi i gargarismi, con lo spumantino da 80 – 100 € a bottiglia.

  2. il problema è l’elettorato, diventato sempre meno composto da chi, tutti i giorni si alza per andare a lavorare. Gente che cazzeggia, pensionati, evasori.. chi credete che votino costoro? E sono la maggioranza : in Italia lavora meno di una persona su tre.

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