Tra Zazzera e Tedesco, la giornata degli autogol

Se fossimo chiamati un giorno a definire la giornata del 7 aprile, potremmo essere tutti d’accordo di chiamarla “la giornata degli autogol“. Dell’opposizione, si intende. La giornata inizia alla Camera con un dipietrista (Zazzera) che sventola striscioni contro Maroni, definito assassino, senza consultare il gruppo e regalando l’ennesimo spot alla maggioranza. Continua però peggio, con il senatore PD Alberto Tedesco, ex-assessore della giunta regionale pugliese di Vendola, che dichiara alle agenzie, dopo il sì della giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato al suo arresto, di essere un perseguitato e di capire Berlusconi. E qui, più che uno spot, regala un’arma contundente ai vari Capezzone e sodali che andranno in tv a raccontare: “vedete, anche nel PD riconoscono che c’è una magistratura politicizzata che vuole sovvertire il voto democratico.

La giornata non è ancora finita, dunque è probabile, per la nota legge del “non c’è due, senza tre” che magari arriverà qualche dichiarazione a caldo (o a freddo) di qualcun altro, che rischierà di fare peggio dei due sopra citati. Diciamo che bastano le smentite e le contro-smentite di Tedesco, ex-socialista poi iscrittosi alla corrente dalemiana pugliese, che appena apre bocca riesce a far pedere un voto per ogni lettera che pronuncia.

Nella nuova audizione Tedesco ha ribadito che l’inchiesta a suo carico “è stata condotta oggettivamente con un intento persecutorio” come ha spiegato ai cronisti. Ma Tedesco ha anche detto che in Aula chiederà che “si voti per l’arresto” perchè “siamo davanti a una persona che non sta scappando, che non vuole sottrarsi al processo, anzi lo invoca“. Salvo poi aver detto al Corriere di capire Berlusconi e averlo smentito cinque minuti dopo (chissà quali fulmini saranno piombati dalla dirigenza piddina, che fino all’ultimo ha cercato di non esporsi più di tanto di fronte all’ennesimo Mister Preferenze utile ai congressi, beccato però con le mani in pasta ovunque).

Speriamo che la giornata continui sotto migliori auspici… anche se, conoscendo i nostri polli, ne dubito fortemente. Ma si sa, la speranza è sempre l’ultima a morire.

P.S. Non ci crederete mai, ma Zazzera e Tedesco hanno già avuto trascorsi in passato: il primo è stato il grande accusatore del secondo in Puglia. E ora il destino beffardo regala ad entrambi la prima pagina di tutti i giornali.

30 commenti su “Tra Zazzera e Tedesco, la giornata degli autogol”

  1. Ah, bene, Certo che Tedesco è un genio!!! Voglio il diritto di voto, ma un diritto vero!

  2. Caro Tedesco, quando una persona è sicura di essere onesta, e di non aver minimamente commesso nessun illecito, non ha paura di essere giudicato, perché ci vogliono prove concrete, perciò non fare la vittima, dicendo di capire Berlusconi, perché la politica ha intrallazzato parecchi che sono stati scelti dal popolo, ma non hanno assolto il proprio dovere.

  3. Galera per Tutti possibilmente in Russia. Ilpopolo fatica ad arrivare a fine mese e loro si fanno la giustizia su misura! Basta questo Parlamento è troppo inquinato la P2 va respinta dal popolo la casta politica trasversale non sa più cosa vuol dire governare ….ROTTAMIAMOLIIIIIIIIIIIIIIIII è giunta l’ora!

  4. Dire qualcosa di sinistra significa anche attenersi ai fatti, e pare che i fatti dicano che l’intervista di Tedesco al Corriere sia stata travisata (volutamente?).
    Prego un approfondimento.

  5. I fatti dicono che deve andare in galera. Quanto all’articolo, si fa riferimento alle “smentite e le contro-smentite” del senatore, che non fa nemmeno più mistero di come avrebbe preferito si concludesse la vicenda, ovvero con il salvataggio in extremis…

  6. riguardo Zazzera, l’autogoal sono le scuse di DiPietro, Donadi e Franceschini. Solidarietà a Zazzera che ha detto, una volta tanto, le cose in modo diritto e diretto.

  7. in ogni caso prendere spunto da questi fatti per dire che destra e sinistra son tutti uguali e’ stupido prima ancora che sbagliato

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