Se la maggioranza riorganizza il PNF

Sentire da parte dei leader di FLI che il fascismo è stato uno dei motivi che non ha permesso all’Italia di avere una destra vera, europea e democratica in italia e poi, dopo qualche giorno, leggere che il coordinatore FLI della propria regione (la Basilicata, nel caso specifico) ha firmato per abolire il divieto di riorganizzazione del partito fascista fa ricordare, improvvisamente, che nulla è veramente cambiato, che la destra è sempre la stessa -anche facendo finta di evolversi- o che, ammettendo che un’evoluzione stia avvenendo, essa avviene solo formalmente e, comunque, solo ai vertici “in vista”.

E così tra progetti di legge che prevedano l’abbassamento della maggiore età, processi brevi, riforme della giustizia, ecco che si inserisce anche un disegno di legge presentato al Senato che prevede l’eliminazione della XII disposizione finale e, quindi, l’abolizione del divieto di riorganizzazione del disciolto Partito fascista.

Ci hanno tolto le ideologie, ci han detto che erano superate e non servivano più,
ci hanno tolto la laicità, con leggi di chiara ispirazione cattolica o con l’omissione di istituti che orami sono fondamentali,
ci ahnno tolto la libertà di scelta, riempendo il parlamento di igieniste dentali e soubrette nominate dall’alto,
ci hanno tolto l’uguaglianza, “la legge è uguale per tutti, non per forza la sua applicazione”,
ci stanno togliendo la cultura, con i loro tagli nel campo scolastico e culturale,
vogliono toglierci la salute, con gli impianti nucleari,
volevano toglierci la festa dell’Unità nazionale
e, adesso, provano a toglierci anche l’antifascismo!

Ma, d’altronde, già avevano cominciato a farci intuire un tentativo di rivalutazione, da quando il giornale di famiglia ha presentato la raccolta “Il duce, le parole, gli applausi”!

Troppi sono gli abusi di questo governo, troppe le balle raccontate agli italiani, troppo il lassismo con cui i veri interessi e le vere necessità della società sono gettate negli scarichi, troppi i calci dati ai principi costituzionali, troppo la cura degli interessi del padrone! E’ ora di dire basta, di scendere in piazza, di non fermarci, di far sentire la nostra voce, perchè, come ha ricordato il compagno Camilleri, non bisogna mai perdere la speranza, nè la volontà di cambiare le cose che non vanno!

Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza, ma facciamola questa strada, facciamola! Non restiamo inermi mentre ricostituiscono il PNF, smuoviamole queste benedette coscienze!

Ci hanno imborghesito, addormentato, questa la verità, ci hanno reso remissivi e spassionati…

Riappropriamoci di ciò che ci appartiene: la democrazia!

29 commenti su “Se la maggioranza riorganizza il PNF”

  1. io vi invito a riflettere sulla totale “depenalizzazione” dell’apologia di fascismo…portrppo siamo stati troppo ingenui a premettere che quei saluti romani, quelle squadre, tutti quei segnali che si sono visiti negli ultimi anni non portassero a nulla colpa anche nostra :(

  2. purtroppo questi da quando sono riusciti a riprendersi la maggioranza grazie a qualche venduto ,fanno quello che vogliono ,ma dovremmo essere noi popolo a non permettere loro di spadroneggiare ,ricordatevi che loro sono solo nostri amministratori!!

  3. Io ci andrei a vivere a Cuba,Se i Fascisti tornassero nel loro elemento naturale, le fogne !

  4. non ha speranza di passare, anche se il solo fatto che sia stato presentato inquieta. O forse è l’ ennesima “provocazione” (ormai sotto questo ombrello passa qualunque cosa), per accarezzare il proprio elettorato e, soprattutto, “far parlare d’ altro”…

  5. C’è poco da stupirci. Hanno “sdoganato” i fascisti dell’MSI, convivono coi nazi-fascisti della Lega, si tengono stretti i nazisti di Storace. Ora hanno bisogno di tornare all’origine, PNF, appunto!
    Protestiamo, con tutti mezzi leciti, ma non scordiamoci gli indirizzi delle Stazioni dei Carabinieri, Questure e GdF: lì si trovano armi efficienti e munizioni!

  6. è tempo di rivoluzione; riprendiamoci ciò che è nostro, facciamo cadere chi stà al di sopra di noi, perchè al disopra di noi c’è solo la legge

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