I paraocchi dell’italiano

Per fortuna arriva Wikileaks a dare un po’ di sostegno alla causa anti-berlusconiana italiana, facendoci sapere che gli ambasciatori americani vedono in Berlusconi un docile agnoletto, utile alla causa americana perchè incapace di obbiettare a qualsiasi decisione arrivi dai vertici del potente amico americano e, per lo stesso motivo, ovvero la mancanza di competenza e di coraggio, dannoso per il suo paese. Con un efficace titolo di giornale, il giorno in cui sono uscite le ultime cables di Wikileaks sul premier, un noto quotidiano italiano intitolava la prima pagina a Berlusconi, definendolo, utilizzando una buona capacità di riassunto, un “Utile idiota”. Ma per quanto il mondo riesca a rendersene conto, sembra che gli unici a vivere in una boccia di cristallo siano i diretti interessati, che ossessionati dalla paura del Comunismo, non riescono a rinunciare all’amore e alla fiducia da sempre riposti nel Silvio salvatore.

Certo è che a questo punto i molti nodi che stanno venendo al pettine, per quanto continuamente omessi o smentiti dai sostenitori di Berlusconi, stanno rendendo evidente quanto il capo del governo abbia a cuore il suo paese e come passi il suo tempo per migliorarlo. Insomma, si inizia a rintracciare un barlume di consapevolezza dell’elettorato, che se prima difendeva la propria scelta di governo magari all’oscuro dei fatti che in molti già sospettavano, ora, di fronte all’evidenza delle marachelle del Cavaliere e al prolungarsi delle sue monotone arringhe difensive, ormai dirette esclusivamente allo scredito dei giudici rossi, vanno avanti per inerzia, non più tanto per reale convinzione. Esattamente il messaggio che Berlusconi, volontariamente o no, ha trasmesso al suo popolo in questi suoi anni di scappatoie giudiziarie e manipolazioni mediatiche: negare, sempre. Come diceva Jude Law in un suo film, parlando a proposito di tradimenti nella coppia: se si viene beccati in flagrante, il comportamento da tenere è quello di negare, in ogni caso, anche di fronte all’evidenza. Così si è comportato Berlusconi e così ha imparato a fare il suo elettorato, ebbro dei suoi insegnamenti come un Cristiano di quelli del Vangelo.

E’ molto interessante riuscire a comprendere cosa smuove una cospicua fetta di popolazione nella certezza di fare la scelta giusta schierandosi a fianco di Berlusconi. Dal canto mio, trovo sempre di gran lunga interessanti le interviste all’elettorato silviesco, soprattutto di questi tempi, in cui sono venute alla luce accuse mai esposte ad alcun capo di governo occidentale nella storia (sembra proprio che il primo presidente ad essere accusato di induzione alla prostituzione sia proprio il nostro). Mentre, infatti, un tempo si provava ad argomentare uno pseudo discorso legale che scagionasse Silvio da ogni ipotesi di reato, ormai la difesa di un certo tipo di comportamento non esiste più. Semplicemente si accettano di buon grado, con i consueti paraocchi, le abitudini di Berlusconi, spostando l’attenzione sulle alternative di governo, considerate ancora più incapaci dell’attuale esecutivo di mandare avanti il Paese.

Purtroppo l’orgoglio di difendere le proprie originarie convinzioni spesso prevale sul buon senso. L’interesse di una nazione soffocata da un’economia pericolosamente statica e da un debito pubblico che a fine 2010 si attestava intorno ai 1840 miliardi di euro, salito di 4,5 punti percentuali in un anno, finisce in secondo piano di fronte alla volontà di far prevalere il proprio schieramento e veder fallito quello avversario. L’appello continuamente lanciato dal Presidente Napolitano, ovvero quello rivolto alla classe politica di smorzare i toni (uno dei pochi ammonimenti di questi ultimi tempi), è segno evidente di un livello di discussione che non è animato dalla volontà di cambiamento di un Paese drasticamente indietro con i tempi, bensì dall’astio e dal fastidio di doversi confrontare con fazioni politicamente avverse, delle quali si vorrebbe semplicemente assistere alla misera fine.

Il ricordo al discorso di Benigni fatto l’altro giorno a Sanremo mi viene automatico. Mentre descriveva il vigore, l’entusiasmo, la determinazione dei personaggi che hanno fatto grande l’Italia negli anni precedenti e contemporanei alla sua creazione come Stato unitario, hanno permesso concrete e durature trasformazioni in una realtà dilaniata dai conquistatori stranieri. Di quei fautori della nascita di una nazione, ha detto Benigni, molti sono entrati in politica spinti dalla passione, per poi uscirne più poveri di quando vi erano entrati. Insomma, altri tempi.

26 commenti su “I paraocchi dell’italiano”

  1. Il paraocchi lo hanno messo agli italiani che non vedono piu’ le questioni di carattere internazionale e sono tutti concentrati ad attaccare o difendere Berlusconi .. E cntinueranno a farlo , sono pronto a scommettere che il primo commento sotto questo sara’: ” ma berlusconi .. etc etc ete ” Ma basta!!!

  2. purtroppo è frutto di 30 anni di tv spazzatura, procìvocando quello che Pasolini definiva omologazione, si evita di pensare con la proria testa, perdendo il senso del discernimento, dando per buono tutto quello che gli viene propinato dalla tv, accontendandosi di vivere da spettatore e non da protagonista della propria vita. Diciamo che si è arresa o fatta irretire dal ” Più Pilu Ppi Tutti”.

  3. Ma no, i paraocchi li avete tutti!!!! Gli italioti che votano il criminale non hanno paraocchi ma sono semplicemennte e spudoratamente come lui. Anzi, direi di più: lui INCARNA GLI ISTINTI CIALTRONESCHI E DELINQUENZIALI propri dei suoi elettori!!!!!

  4. I voti a Berlusca, a quel che ho potuto vedere in questi anni, arrivano da varie parti. 1) chi dice che ha fatto così bene per le sue aziende e sicuramente fa bene per l’Italia; 2) chi è affascianto dal suo modo di parlare e crede acriticamente alle sue promesse; 3) chi è come lui, pervertito in silenzio, ladro in silenzio, contro la legge senza dirlo, pronto a comprare tutto e tutti, ecc; 4) chi guarda la sua tv spazzatura e gli piace; 5) chi ha conti in sospeso con la legge, a vario titolo, ed ha tutto l’interesse a far saltare la Giustizia in Italia. Sicuramente ho dimenticato qualcuno. Sono fiero di essere fuori da questo giro i miei maestri di politica erano veri maestri e la lezione credo di averla imparata bene.

  5. @Barbara: Ti fa onore l’immagini che Ti accompagna, se non sbaglio è Nilde Iotti. Che grande donna comunista! Seconda solo al grande Enrico.

  6. Pochi decenni ci separano dalla dipartita del PNF. Una grande fetta di italiani, purtroppo, subiscono ancora il fascino del ‘mascellone’ che sproloquia ed assomiglia molto a loro. Se poi ci mettiamo la ventennale propedeudicità con la quale questo losco figuro ha preparato gli italiani attraverso le emittenti pagate in gran parte con soldi sporchi di sangue, l’equazione è fatta e risolta. Ci vorrà molto lavoro ed alcune generazioni per cambiare tendenza. Non sarà facile.

  7. Cioè voi continuate a cenurare i miei interventi, scrivendo come motivazione che faccio pubblicità a siti illegali o di pirateria. Io? Ma se parlavo di gaber che è morto da almeno 7 anni e non riportavo alcun link! Ma vi rendete conto di quello che fate?
    I GESTORI DI QUESTO SITO FANNO SISTEMATICAMENTE CENSURA senza che ci sia negli intervnti alcuna violazione, ma solo libere idee di sinistra!
    VERGOGNATEVI! E lo fate in nome di Berlinguer?
    Berlinguer vi sputerebbe in faccia!

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