La #Sinistra esiste ancora

O illusi, credete proprio che la fine del comunismo storico abbia posto fine al bisogno e alla sete di giustizia?
(Norberto Bobbio)

Era il 12 novembre 2010, quando decidemmo di aprire questo blog. Non un giorno qualsiasi, ricorreva il 21° anniversario della Svolta della Bolognina. Eravamo un piccolo gruppo di “giovani nati dopo la Caduta del Muro di Berlino alla disperata ricerca di Sinistra“. Sette anni dopo lo siamo ancora. Un po’ più maturi, forse, ma lo spirito è sempre lo stesso. Soprattutto, la lotta è sempre la stessa. Perché oggi, ancora più di sette anni fa, c’è bisogno di Qualcosa di Sinistra.

In una società sempre più ottocentesca nella distribuzione della ricchezza e delle diseguaglianze, dove vengono sistematicamente smantellate tutte le conquiste sociali degli ultimi cinquant’anni e 8 uomini detengono la metà della ricchezza mondiale i motivi, le ragioni profonde dell’esistenza della Sinistra ci sono sempre e ci spingono ad una sempre più incisiva azione in Italia e nel mondo.

Ecco perché da quest’anno ci siamo impegnati nel “sogno matto” di We Generation. Anzitutto, perché è necessario riprendere il filo laddove si è interrotto, quando si sono scompaginati un alfabeto e una cultura tra le più progressiste d’Europa, mettendo in soffitta l’eredità del più grande partito comunista d’Occidente, banalizzandola. Prima ancora di un partito, c’è bisogno di una cultura della Sinistra aperta e moderna, che si liberi di quella mentalità ottusa da trinariciuti di partito, e ricostruisca l’alfabeto ideale con cui rispondere a quel bisogno di sete e di giustizia che è maggioritario tra i cittadini.

Con questo blog abbiamo portato avanti questo obiettivo anzitutto cercando di far tornare a pensare la gente, di farla discutere, prendendo spesso posizioni controcorrente che non sono per nulla piaciute ai tifosi di questo o quel partito. Siamo indipendenti, non abbiamo padroni, siamo fedeli solo ai nostri ideali, che sono quelli che hanno fondato il movimento per il socialismo.

Quali sono? Anzitutto, la lotta per una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane. Il superamento, quindi, di ogni forma di sfruttamento e di oppressione dell’uomo sull’uomo, di una classe sulle altre, di un’etnia sull’altra, del sesso maschile su quello femminile, di una nazione sulle altre nazioni. E poi, la pace fra i popoli, la partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine all’amministrazione della cosa pubblica, la fine di ogni discriminazione nell’accesso al sapere e alla cultura. Perché come diceva Gramsci: “Noi siamo diventati socialisti non perché ritenessimo il mangiare più importante dello studiare, ma perché non si può studiare se non si mangia o si mangia male.

Se oggi non si vede la differenza tra Destra e Sinistra è solo perché quest’ultima “non ha la benché minima schifosa idea di come cambiare il mondo”, per usare le parole di José Saramago.

Nei prossimi mesi ci dedicheremo a questo obiettivo, mettendo a fuoco anzitutto temi e proposte per una nuova idea di Sinistra, mettendo a disposizione il frutto delle nostre discussioni a chi vorrà dare rappresentanza a quelli come noi, i senza partito, che da troppo tempo alla domanda “cosa voti alle prossime elezioni?” non sanno cosa rispondere.

Questo è lo spirito con cui intendiamo portare avanti questo blog, continuando a studiare e ad approfondire le questioni, esattamente come faceva l’uomo in questa foto che ha ispirato e continua ad ispirare col suo esempio tutti noi, Enrico Berlinguer. Perché NOI un giorno vogliamo poter scrivere come sottotitolo di questo blog: “Giovani nati dopo la Caduta del Muro di Berlino, che finalmente hanno trovato la Sinistra”.

25 commenti su “La #Sinistra esiste ancora”

  1. Veramente non è che occorra chissà quale ricetta …. basterebbe pensare un pò di più al bene comune e un pò meno al proprio tornaconto personale …..ed ecco che il mondo riacquisterebbe un briciolo di umanità

  2. Abbiamo ammazzato la sinistra italiana nel momento in cui, pur di avere un posto di lavoro, la generazione precedente e questa si sono rivolte ad ogni partito politico e ai sindacati dunque vendendo e svendendo l’anima e il fondoschiena. Anche al’epoca di Berlinguer questa prassi esisteva. Non neghiamolo. Erano solo più idealisti e meno banderuole di quelli di oggi.

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