#Ballottaggi, in morte del #centrosinistra

Una vittoria senza popolo per tutti. Una catastrofica ritirata per il PD a dominio renziano.

È questo il disegno, simpaticamente definito a macchia di leopardo da Matteo Renzi, consegnatoci dai ballottaggi di ieri.

I sindaci delle città sopra i 15000 mila abitanti si troveranno a essere la guida di comunità che, per la prima volta nella storia italiana, non sono andate massicciamente a votare. Infatti appena il 46% degli aventi diritto ha votato, con picchi negativi ad Asti (41,7%), Belluno (41,2%), Como (35,8%) e Taranto (32,9%). In controtendenza Padova (57%), Cuneo (58,7%), Rieti (64,1%) e Frosinone (72,5), dove vi è una forte riconferma del sindaco di centro-destra.

La tendenza conferma un progressivo allontanamento dei cittadini dalle competizioni a loro più vicine, forse consapevoli che le direttive, le decisioni provengono ormai da luoghi altri rispetto a quelle istituzioni tipicamente rappresentative della volontà popolare, come appunto le amministrazioni locali o i parlamenti nazionali.

Il dato, già dimenticato da vincitori e vinti, è drammatico. Se più della metà degli italiani decide di non recarsi al voto è segno che il Paese è attraversato da un evidente problema di democrazia che, presto o tardi, le istituzioni democratiche dovranno affrontare se non vorranno ridurre il momento del voto e la democrazia a meri rituali quinquennali gestiti da una minoranza di cittadini.

La cartina che emerge dal voto, al netto delle percentuali sull’astensionismo, è quella del totale disfacimento del popolo del cosiddetto centrosinistra: le caratteristiche che da sempre hanno permesso al centrosinistra inaspettate rimonte ai ballottaggi – partecipazione massiva dei suoi storici elettori, attivismo dei cittadini, coinvolgimento di ampi strati della popolazione non affiliati ai partiti – sono ormai andate perdute o, anzi, acquisite dai diretti avversari, centrodestra e Movimento 5 Stelle, che strappa comunque 8 città, fra cui Carrara, governata dal ’56 dal PSI e dal PCI prima, dai DS e dal centrosinistra poi.

Le uniche vittorie di cui il Segretarissimo e il responsabile enti locali, Matteo Ricci, l’ideologo della dottrina “da Pisapia a Tosi”, si beano sono quelle in territorio pugliese, dove è importante segnalare la presenza attiva del governatore pugliese Emiliano, già sfidante di Renzi alle primarie, e a Padova, strappata al leghista Bitonci, dove l’apparentamento con Arturo Lorenzoni della Coalizione Civica per Padova, lista civica composta dalle anime a sinistra del PD, è risultato determinante, senza considerare come il nuovo inquilino di Palazzo Moroni abbia liquidato la telefonata di Matteo Renzi, affermando di essere «un candidato civico».

Inutile rammentare le storiche sconfitte a Genova, per la prima volta in mano al centrodestra, a L’Aquila, dove il candidato di centrodestra rivendica sui social la sua vicinanza a CasaPound, a Verona, dove nulla è servito il tentativo di imbarcare Tosi e i suoi nell’area dei “riformisti”, a Parma, dove Pizzarotti si riconferma saldamente alla guida della città, a La Spezia come a Catanzaro, a Fabriano, dove il Movimento 5 Stelle espugna un feudo del centrosinistra, come a Civitanova Marche, secondo comune del maceretese, che torna in mano al centrodestra, da Pistoia, dal dopoguerra governata dalla sinistra, fino a Guidonia, terza città più popolosa del Lazio, vicinissima a Roma, dove si impone il Movimento 5 Stelle. E si potrebbe continuare con Sesto San Giovanni, la “Stalingrado del Nord”, che si colora di azzurro per la prima volta nella sua storia, fino ad Asti, che torna al centrodestra fino a Rieti, importante comune del Centro Italia colpito dal terremoto, dove per una manciata di voti si impone il candidato del centrodestra su quello uscente di centrosinistra.

A nulla è servita la strategia di grillizzare il PD, sguinzagliando sui social account dal dubbio gusto come Matteo Renzi News o troll inginocchiati al Nazareno, o di sposare argomenti di destra come con il decreto Orlando-Minniti: fra l’originale e la copia i pochi cittadini recatisi alle urne hanno scelto l’originale.

In tanti in queste ore si accalcheranno nel difendere inguardabili ammucchiate che vadano da Alfano a Rifondazione Comunista, nella speranza di ricostruire per l’ennesima volta il centrosinistra per fronteggiare un centrodestra sì redivivo ma che è sempre più orientato a destra.

O si capirà che centrosinistra è morto 10 anni fa e che il momento storico impone proposte di radicale ripensamento delle politiche economiche, sociali, occupazionali e internazionali – come avvenuto in Francia con Melenchon o in Regno Unito con Corbyn – oppure si regalerà l’egemonia culturale e politica a Salvini, Grillo e Berlusconi.

64 commenti su “#Ballottaggi, in morte del #centrosinistra”

  1. da notare come Melenchon, Corbyn e Sonders in USA sono 3 esempi del “nuovo” progetto di Sinistra Socialista da avviare in Italia… giovani e promettenti leader del futuro..

  2. La politica sulle “emergenze” e’ totalmente a favore delle destre che sanno approfittare dello scontento generale.Spetta alle sinistre riformiste tracciare politiche chiare con priorita’ organiche alla situazione mantenendo una chiara identita’ culturale.Ma la storia di del “vecchio continente” non ci ha insegnato niente?

  3. Ma davvero pensava k a raccontare tutte quelle balle la gente dia ancora fiducia?…..meno male xk stavo preoccupandomi seriamente….forse c’ è 1 speranza….

  4. Adesso stanni mettendo inpista i pisapii e i prodi per intercettare voti e fregate per l’ennesima volta la gente che purtroppo ci caschera’ ancora. Ci hanno detto che non c’erano alternative al toscano e questi sono i risultati : Job acts , pensioni a 70 anni e salvataggio du banche private von soldi pubblici.

    • Lei ha espresso benissimo iil motivo per cui, a vincere in Italia, sono le destre. Dimentichiamoci dell’aumento al 26% della tassazione delle rendite finanziarie, della diminuzione delle tasse sui redditi più bassi (80 Euro) (l’avesse fatto Mujica in Uuguay tutti ad applaudire) dei diritti civili dell’aumento (anche se ancora timido) dell’occupazione, e di tanto altro, perché tanto, queste cose (che non si avevano prima) adesso sono acquisite e scontate, poi ci ritroviamo un Trump che ci riporta indietro. Ma va bene così. Si preferisce il mugugno del non si fa abbastanza e i maghi che, con la bacchetta magica, op-là, ci regalano Bengodi. Come se non l’avessimo già visto in passato.

  5. Fatto salvo il fallimento di Renzi , nei comuni dove il centro destra si contrapponeva al centro sinistra , il m5s ha votato il centro destra.
    Dove il centro sinistra era contrapposto al m5s , il centro destra ha votato il m5s .
    Dove il m5s era contrapposto al centro destra, il m5s ha perso
    ( Jacques de La Palisse )

    • Anna Friscia è comunque indubbio… Inutile portare piccoli casi. Con i Kapò che si ritrova, il m5s non può che votare a destra. Quindi ricapitolando, PD fortemente democristiana (a partire da Renzi), Alfano ex DC, il Cav, beh! Sicuramente non è di sinistra, Salvini… Ahahahahah, M5S figli d’arte (indovini di chi parlo… Sono almeno in 3). Ora mi individui la sinistra please! Auguri

    • Mah non credo sia così semplice, il m5s acchiappa destra e sinistra, la differenza è che se uno del m5s di destra deve scegliere tra destra e sinistra perché m5s non c’è più, vota a destra, al contrario uno di sinistra il PD non lo vota manco sparato.

  6. Renzi, vattene. Hai contribuito alla distruzione della sinistra italiana. Con le promesse abbiamo capito che non attacca. Se non intervieni, col tuo governo fantoccio, sui privilegi ed altri temi di cui si discute, non ha futuro. Avete dissipato e reso ridicolo un partito di cui non siete degni di ispirarvi ne tantomento di appartenere. Non siete con la gente ma con banche, industria e poteri occulti. Vieni a parlare con la gente, scendi da quel piedistallo che ti sei costruito, prendi esempio dal sindaco di Lecce, persona semplice, linguaggio semplice. Uno di noi. Sei arrogante, pieno di Te. Hai solo lo stile e l’eleganza di un leader moderno. Ci vuole altro, pensaci.

  7. Il centro-sinistra ha cessato di esistere con la comparsa di Renzusconi che, da quando ha avuto visibilità politica, ha cercato in tutti i modi di rottamarlo, seguendo le indicazioni dei suoi sponsor. Diversamente non si capisce come un “riformista della sua statura” abbia iniziato a considerare la riforma costituzionale (con Verdini & Co), job act, voucher, decreto salva-banche…

  8. Ma che politiche sociali e salariali volete da Renzi che è l’autore della cancellazione dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori… Ma credete veramente che a lui interessi fare questo tipo di politiche? Renzi con i lavoratori e pensionati è stato più feroce di un caporale e dello stesso cavaliere…. Ovviamente con l’aiuto dei sindacati!!!!

  9. La sinistra è morta quando invece di riflettere sugli errori passati ha solo cercato di correre al centro accettando regole e modi di pensare non propri e chiamandoli modernità… La sinistra è morta già con Prodi (e riforma Treu), in un’inarrestabile corsa al meno peggio con il Berlusconi. Una discesa che ha aperto le porte a Renzi e la cricca attuale.

  10. per me il centrosinistra non doveva mai nascere ce la destra e la sinistra poi saranno le persone se votare la destra o la sinistra perche tanto al centro ce solo chi non sa scegliere per me solo una posizione ambigua

  11. Sinistra è
    Chi sinistra fa.
    La destra salva il PD ad ogni richiesta di fiducia, la lega mi fa una @#ga, rimango a vedere se i m5s riescono ad avere i numeri per attuare il loro programma.
    Se volevo essere fedele a colori o bandiere, seguivo il calcio non la politica.

  12. Si continua, sbagliando, a parlare di sinistra rivolgendosi a Renzi e il suo partito. Intanto stabiliamo che Renzi non e’ un politico di sinistra ma un vecchio democristiano, nel PD, poi, ci saranno pure personaggi di sinistra, ma nulla possono verso una politica all’interno di quel partito che di sinistra non e’. La destra naturalmente gongola, le accuse verso una politica arrogante della sinistra italiana, e’ a loro vantaggio, cosi’ come il Sig. Arcore per anni si e’ scagliato contro i comunisti del PD, consapevole anche lui che non esistevano comunisti in quel partito. Se si aggiungono il cumulo di sconfitte e di scissioni in seno al PD, grazie al suo segretario, il problema e’ risolto

  13. Renzi è riuscito nel suo intento: schiantare, distruggere, disintegrare la Sinistra italiana con tanti mezzucci finocchi ( leopolda-linguaggio ambiguo ecc). per rialzarci ci vorranno almeno 20 anni… se no via libera al Puttaniere, alla fascista e allo Xenofobo assassino. e saranno ca…voli amari.

  14. L egemonia culturale è da un po che è spostata a destra, basti pensare alla questione dell immigrazione. Eppure sono convinto che Gramsci può ancora esserci utile, la battaglia va combattuta, la guerra di trincea è lunga, servono energie, ma non vedo alternative a combatterla. E credo che con i giusti mezzi si potrebbe anche vincere, pure sull’ immigrazione

  15. Chi dalla sinistra e’ allergico alla sua provenienza politica e di classe ci mete il centro davanti , e chi della destra si vergogna di esserlo ne fa lo stesso…..in politica li termine “centro” e solo per gli idioti o per gi analfabeti…..

  16. ….e secondo voi, Mélanchon cos’avrebbe fatto ? Niente….i risultati sono là. E un semplice tribuno, con il culto della personalità, arrogante e poco diplomatico. Tutto il contrario di certi leader del fu partito di cui siete (siamo) orfani. La sinistra tradizionale è morta e voi non volete farvene una ragione. I tempi sono cambiati rapidamente e gli eredi del PCI hanno buttato via il bambino con l’acqua sporca. Non c’é più niente da fare. Le riforme si, quelle si. Bisogna insegnare al popolo che lo stato padre non è mai potuto esistere dalle nostre parti. Bisogna imparare a intraprendere per creare ricchezze per poi poter migliorare il livello di vita di tutti. Questa è l’unica strada possibile, quella della socialdemocrazia !

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