Il #25aprile non è un feticcio

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione.
(Piero Calamandrei)

Continuano a dirci che è una festa superata, nostalgica, priva di senso. Eppure se c’è davvero una Repubblica da festeggiare, andrebbe festeggiata proprio oggi, perché si celebra la Liberazione di un popolo nei confronti di un esercito invasore, quello tedesco nazista, aiutato da gendarmi fascisti (loro sì traditori della patria), che di “repubblica” avevano solo usurpato il nome e per 20 anni avevano instaurato una dittatura. Perché quel 25 aprile rappresenta la rivincita degli ultimi contro gli arroganti e i prepotenti, è la prova storica che possiamo alzare la testa.

Ci dicono che non ha più senso questa data semplicemente perché vogliono farci credere che ribellarsi ai padroni è inutile. Uccidono la cultura, a suon di riforme “illuminate”, semplicemente perché è stato l’unico mezzo con cui le masse si sono ribellate nella storia. Del resto, non sono mica scemi. Siamo noi ad esserlo, andando divisi in piazza, nelle urne e facendoci abbindolare dal capo carismatico di turno che usa parole d’ordine di destra semplicemente per portare all’estinzione la Sinistra.

Andare in piazza oggi non significa solo rendere omaggio ai caduti, ai giovani come noi che si sono fatti ammazzare per la libertà e la democrazia di questo paese. Significa anche ricordare a Lor Signori che ogniqualvolta ci vorranno schiavi, ci avranno ribelli. Che non arretreremo di un centimetro di fronte all’ideologia che ha vinto dopo la Caduta del Muro di Berlino ma che da 10 anni a questa parte ha mostrato a tutti la propria incapacità di autoregolarsi, di autocorreggersi, di far fronte ai fallimenti del mercato.

La Sinistra ha ragione di esistere, vive e vince solo se combatte questa Italia del profitto sfrenatodell’occupazione clientelaredella caccia al diverso dell’impunità dell’establishment.

Questa Italia si può combattere e sconfiggere, ma a patto che le si contrapponga un’Italia della legalità, della solidarietà e dell’efficienza. Un’Italia del genere non si costruisce sui silenzi e, magari, aspettando le sentenze dei magistrati. La si costruisce dando l’esempio. Ma soprattutto, Resistendo e Ricordando.

Il 25 aprile non è un feticcio, è un promemoria per noi giovani che dobbiamo immaginare il futuro senza ripetere gli errori del passato.

26 commenti su “Il #25aprile non è un feticcio”

  1. Chi va al 25 aprile con una bandiera di partito offende quella lotta ed i valori della costituzione antifascista. L unica bandiera oggi è il tricolore,la bandiera di tutti

  2. RBI = Reddito di Base Incondizionato per tutti i cittadini del MONDO, dalla nascita alla morte.
    BASTA SCHIAVI
    BASTA RICATTO OCCUPAZIONALE

    Il RBI garantisce la parte di reddito destinata a coprire i bisogni di BASE.
    Le persone non cercheranno più un impiego perché devono SOPRAVVIVERE, ma perché nessuno desidera accontentarsi di SOPRAVVIVERE.
    Potranno così negoziare le loro condizioni di lavoro per soddisfare le loro comodità, più che i loro bisogni vitali.
    Le condizioni di lavoro miglioreranno per motivare le persone, che già avranno una base di reddito, a impegnarsi di più.
    I primi potranno più facilmente negoziare condizioni di lavoro migliori a tempo parziale, se desiderano, e gli altri potranno ottenere un lavoro più facilmente.
    Dal canto loro, le IMPRESE saranno sollevate dalla responsabilità di far VIVERE le persone.
    Saranno incoraggiate ad automatizzare i compiti più ripetitivi e meno attraenti.

    Esempio in Italia soglia di povertà euro 780,00 :30 giorni = euro 26,00 per le persone di anni 14 in su ed 1/4 cioè euro 6,50 per i bambini da 1 giorno sino a 14 anni. Italia costo circa 518 miliardi di Euro.
    Servirà per SOPRAVVIVERE. Chi lavora aggiungerà al reddito da lavoro anche questo e potrà VIVERE.
    Ogni cittadino del MONDO, avrà l’importo in base alla soglia di povertà in cui si trova. Ognuno rimarrebbe nel proprio PAESE senza rischiare di morire per raggiungere altri PAESI.

    Vedete solo 7 minuti e 27 secondi dal 00:58 :20 al 01:05:47 di Presa Diretta del 05/09/2016

    http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-22f0909b-7c15-4af6-bae3-05f337c6c0e7.html

    Si accettano commenti solo se avete visto almeno i 7 minuti e 27 secondi.

    • Per ottenere quello che dici e che condivido,bisognerebbe che la ricchezza fosse egualmente distribuita,che i ricchi accettassero di condividere i profitti.Ma la vedo molto dura Nino Lovelli

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