Che brutta fine #Santoro, foglia di fico della Rai renziana

Il figliol prodigo è tornato, con grande letizia (si fa per dire) del padre. Stiamo parlando di Michele Santoro, che torna in Rai con un “nuovo” programma che andrà in onda ogni due mesi in prima serata su Rai2. La creatività e la fantasia vengono riassunte tutte nel nome, “Italia“, ispirato, dicono dalla regia, al dirigibile col quale il generale Umberto Nobile si proponeva per la prima volta di volare fino al Polo Nord nel 1928. Tutto molto bello, se non fosse che quel dirigibile, varato nell’aprile di quell’anno, si schiantò al suo arrivo il 25 maggio: dei 16 dell’equipaggio, 6 rimasero intrappolati nell’involucro del mezzo e di loro non si è saputo più nulla.

Ecco, si parte da qui per constatare la tragica fine di Santoro, un tempo capopopolo televisivo del fronte antiberlusconiano e oggi foglia di fico della Rai renziana: nel caso non si fosse capito, con un contentino televisivo a lui e a Giulia Innocenzi ora i vertici dell’azienda possono sbandierare tranquillamente che a luglio non vi è stata alcuna riedizione dell’editto bulgaro e che questa Rai è la patria del pluralismo. E lo stesso Santoro, che di recente naviga in cieli non meno turbolenti dell’Italia a cui si è ispirato, a quanto pare si trova bene in questa nuova veste e rilancia il messaggio sostenendo che “chi parla di nuovi editti bulgari dice enormi sciocchezze ed applica al presente schemi che appartengono ad un passato irripetibile“.

Lasciando perdere la valutazione non suffragata da alcun fatto, sarebbe utile che “il figlio RAI”, come si è definito lui, capisse di essere oramai a fine carriera e ne traesse le debite conclusioni, anziché annaspare in un mondo, l’innovazione televisiva, che non gli appartiene più da tempo e che, giustamente, merita di restare in quelle trenta pagine dell’enciclopedia della televisione di Aldo Grasso. Inutile aggiungere la 31° con il resoconto dello schianto di un dirigibile, guasterebbe l’intera carriera.

Anche perché la missione dichiarata (riuscire a tracciare nella tv italiana un linguaggio che ora non c’è) risulta davvero comica di fronte a un format visto e rivisto, che oramai ha fatto il suo tempo e che rischia di far fare a “Italia” la stessa fine di “Politics” e di altre amene “novità” che il servizio pubblico ci sta propinando con l’unica conseguenza di far registrare ascolti record alla concorrenza.

Che dire, ci si augura che “Italia” non si schianti, non tanto per il capitano, ma per il resto dell’equipaggio. Sia ben chiaro, però, che non basta un Santoro per fare la libertà di informazione in Rai.

53 commenti su “Che brutta fine #Santoro, foglia di fico della Rai renziana”

  1. Scusate una cosa, si belle le metafore con il dirigibile, la carriera di Santoro e tutto quanto, però non è un po’ eccessivo giudicare un programma che dev’essere ancora mandato in onda?
    Anch’io sono perplesso di fronte a questa scelta però prima di criticare qualcosa aspetto prima di conoscerla un po’ meglio, non credete?

    • Fernando Intrieri Tutta questa sicumera su chi ha mandato al governo chi mi fa alquanto ridere. In ogni caso, se fosse un nostro lettore, saprebbe che non siamo della banda che ha citato. Non solo: sono francamente troppo giovane per aver mandato al governo un signore contro cui ho votato (votando PD) la prima volta nel 2008. Come ben capisce, ha detto una gran cavolata. Detto questo, consiglio maggior prudenza quando si commentano storie altrui: denigrare chi scrive qualcosa senza entrarvi nel merito è tipico di una certa cultura fascista, ben esemplificata in un resoconto stenografico di un discorso di Gramsci alla Camera, preso di mira dai fascisti. Se lo legga: lo troverà illuminante. ;)
      PF

    • Il risultato sarà comunque quello,fra 6 mesi ci troveremo l’insetto al governo (incredibile) allora la sinistra antagonista esulterà,perché potrà continuare a svolgere il suo lavoro che consiste nell’inutile e ozioso ruolo di disimpegno e comunque per essere precisi Berlusconi lo ha evocato lei.

  2. Scusate ma come fate ad accusare QdS di essere un sito di pentastellati camuffati quando proprio ieri qui ho letto un articolo intitolato: “Basta un sì e si consegna il Paese a Grillo” (o qualcosa di simile, ma il senso è quello)? C’è qualquadra che non cosa.

    • Eh, sai Angelica, uno passa di qui per caso, trova una critica alle parole di Santoro che negano nuovi editti bulgari e automaticamente sei accusato (non si sa bene perché poi) di essere grillino… domani saremo piddini e dopodomani chissà… vuol dire che facciamo bene il nostro lavoro :)
      PF

  3. Non condivido nulla di questo articolo, parola per parola, l’impostazione dell’articolo ricorda Sallusti o Belpietro….aspettate almeno la prima puntata…poi, solo Emilio Fede metteva quel tipo di foto per denigrare gli avversari….dai che la facciamo….

  4. Sono da sempre di sinistra,da quando e’nato il Manifesto…voto SI,perche’ l’Italia non faccia la fine ,della Liguria ,dove Pastorino ha fatto vincere Toti e i legofascisti….capito perche’ voto Si?

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