Applausi, Plebiscito e Astensione: cronaca di una democrazia malata

Durante questa campagna referendaria mi sono confrontato più volte con le opinioni di chi ha sostenuto l’astensione. Ho cercato di mettermi nei loro panni e capire le loro ragioni. Così mi sono chiesto come mi comporterei se si andasse al voto per abrogare, per esempio, una legge a tutela dei lavoratori. Ovviamente sarei per il No, ma accetterei di astenermi o addirittura spingere la gente a non votare? Dopo una lunga riflessione, ho capito che non sarei disposto a farlo.

Mi ha fatto male domenica vedere i seggi vuoti e i centri commerciali pieni a Catania, cuore di una delle regioni più interessate dalla materia del referendum. So cosa dicono molti in questi casi. “Votare è un diritto, quindi posso anche decidere di non esercitarlo.” Non prendiamoci in giro, per favore: ogni diritto si accompagna ad un dovere e il voto non fa eccezione. La verità è che oggi esso  è considerato al pari di una merce, che si può consumare o meno in base ai propri gusti. Oppure, nel peggiore dei casi, la si può vendere in cambio di favori o denaro. Normale conseguenza, quando la democrazia è costretta a convivere con la società del mercato senza limiti e controllori.

Da quando il potere economico è diventato più forte di quello politico, il consumo ha acquisito più importanza persino rispetto alla cittadinanza. E così la militanza politica diventa attività di pochi appassionati, l’informazione viene distorta e ciò fa nascere un circolo vizioso: la diffidenza della gente verso i media tradizionali fa sì che ci si affidi al web, senza saperlo però usare (e infatti i social network sono diventati il regno della superficialità). In alternativa, non pochi rinunciano direttamente ad informarsi e scelgono di vivere in una recinti protetti che comprendono solo i piccoli interessi delle loro vite. Il che è una visione alquanto triste della nostra cosiddetta “democrazia”.

Già, perché è ipocrita sostenere che quasi il 70% degli italiani domenica si sia astenuto perché tutti volevano che non si raggiungesse il quorum. Il solito piagnisteo dei perdenti? No, una semplice considerazione razionale: è ovvio che molti lo abbiano fatto per disinformazione, disinteresse o addirittura sdegno. Insomma, la classica argomentazione che va bene per eludere ogni dovere democratico: “tanto non cambia niente”. Bravi, esattamente ciò che vogliono proprio quegli uomini di potere che tanto odiate. Il fatto, ripugnante in sé, che Matteo Renzi abbia esplicitamente invitato a non votare la dice lunga sulla sensibilità democratica di costui.

Dunque possiamo trarre due conclusioni. In primis dovremmo ricordarcene, quando si appellerà alla democrazia in occasione delle prossime amministrative e del referendum costituzionale. In secondo luogo, se proprio vogliamo mettere i bastoni tra le ruote ad individui del genere, dobbiamo partecipare, tallonarli, far sentire loro il nostro fiato sul collo. Che razza di obbrobrio è una politica che fonda la sua legittimità non sul voto, ma sull’astensione? Che diamine di democrazia è quella in cui il capo del governo trasforma ogni questione in un plebiscito su se stesso, al pari del peggior caudillo?

Le ragioni di tutto ciò sono chiare. Chi detiene il potere economico (lobby finanziarie e multinazionali in prima linea) è sempre meno difficilmente controllabile. Può spostare i propri capitali in maniera agevole e tenere sotto scacco i governi, minacciandoli di dirigere gli investimenti altrove. Così premier e ministri devono scegliere. Accontentare le richieste di una potente élite, che può anche mettere in serio pericolo la loro permanenza al governo, oppure fare gli interessi di una massa sempre più debole? In questo contesto la democrazia è una zavorra di cui bisogna liberarsi.

Cosa volete che importi se il Pd ha perso quasi mezzo milione di iscritti tra il 2009 e il 2015? O se alle ultime elezioni regionali in Emilia-Romagna ha votato solo il 37,7% degli elettori? Nulla. L’importante è il 40% delle europee, la vittoria di Bonaccini e chissà cos’altro. Per Renzi e quelli come lui la democrazia è questione di quantità, non di qualità. Il voto è un mezzo per garantire equilibri di potere e il fine giustifica i mezzi (povero Machiavelli, come soffrirebbe oggi). E invece no! Il voto è anche un fine. Lo era per gli antifascisti settant’anni fa, lo è per noi oggi. Per tale motivo non è una giustificazione valida, in questo momento storico, dire che i padri costituenti avrebbero accettato l’esito di questo referendum. È vero, teoricamente il quorum esiste proprio per non rendere la democrazia ostaggio di una minoranza. Ma il contesto di allora era quello di un sistema politico in buona salute, nel quale anche l’astensione referendaria sarebbe stata frutto di un processo critico e informato. Tutto molto lontano dal pressapochismo diffuso di oggi, sul quale il fronte del No ha fatto leva per raggiungere i propri fini.

È questo il motivo che deve spingerci tutti a votare, partecipare, informarci sempre e comunque: salvare la democrazia da un pugno di oligarchi. Esattamente ciò che farebbero quei padri costituenti a cui gli astensionisti si appellano. Oggi il voto è uno strumento fortemente fastidioso per chi sta al potere. Ricordiamocene, quando si riapriranno le urne.

60 commenti su “Applausi, Plebiscito e Astensione: cronaca di una democrazia malata”

  1. Ma scusate a parte dire queste cose che possono essere giuste..perchè non ve la prendete con gli italiani…il 70% non è andato a votare giusto???…e allora???!!!…voi pensate che abbiano dato tutti retta al Sig. Renzi e compagnia?… ma dai!!!!

    • O forse l’offerta politica e la disillusione son così forti che la maggioranza delle persone oramai crede che anche votando non cambi niente? Anche questo è scritto nell’articolo. Se la classe dirigente non dà l’esempio, difficile che lo faccia la maggior parte dei cittadini.
      PF

    • Anna Conte La tua capacità di argomentazione è così raffinata che ci lascia disarmati di fronte a cotanta raffinatezza. Quando smetterai di far entrare le direttive di partito dalla terza narice, facci un fischio, che rispondiamo (nel frattempo, potresti andarti a leggere cosa abbiamo scritto sul M5S in questi anni).
      PF

    • Hai qualche problema con i sinonimi ? Potresti spiegarmi cosa c’è di poco raffinato nel mio commento?Al massimo avrei potuto definirlo fuorviante, ma vabbé quando si colpisce nel segno per autodifesa scatta quello che c’é di più becero infatti tanto di cappello alla signorilitá della tua risposta. E con ciò passo e chiudo il mio tempo cerco di impiegarlo in modo migliore.

    • Ecco perché ho scelto di non proseguire nelle tue provocazioni per non essere trascinata nel basso del tuo livello, buona vita (ma anche no). P.s. compra divvuddì di Beppe e fai cirare!1

  2. Il ragionamento potrebbe, potrebbe, essere condivisibile, se non fosse che manca un piccolo particolare. Il 70% delle persone, per un motivo o per un altro, semplicemente non era interessato a cambiare la legge in oggetto. Il 25% sì, ed essendo in minoranza non hanno cambiato un bel niente. Tutto si può dire per giustificare la sconfitta dei notriv, ma se manca questo pezzettino si è perlomeno ciechi (e non voglio dire in malafede)

    • Quindi lei affermache il mare adriatico è solo di interesse delle 9 regioni che si sono interessate al referendum … quindi i residenti delle altre regioni non vanno mai in vacanza sull’adriatico. Bene non lo sapevo e come diceva una vecchia che non voleva morire perchè aveva sempre da imparare!!!

  3. Che post di m… La costituzione prevede anche il non voto X il referendum… Non è certo il primo a non raggiungere il quorum e non è certo il primo in cui si chiede l’astensione. Questa (vecchia ed ideologica) sinistra è peggio dei 5 stelle. Condannati alla sconfitta perenne…

    • Perchè le risulta che un capo di stato o di governo possano invitare i cittadini ad astenersi dai loro diritti /doveri fondamentali ??? Non si tratta di sinistra (vecchia e ideologica) ma di COSTITUZIONE . Le dia una letta le farà bene

    • Ehilà! Un pubblico ufficiale non può invitare all’astensione: è reato. Vecchio e ideologico mi pare sia tu: lasciare gli italiani a casa e non farli entrare nell’urna elettorale è una roba di destra risalente all’età della pietra. Ciao! ;)
      PF

    • Qualcosa di Sinistra 1) non è reato altrimenti negli anni diversi politici sarebbero stati rinviati a giudizio non ultimo Renzi e Napolitano 2) nessuno, mi pare, abbia impedito a chicchessia di espletare un proprio diritto (classiche inesattezze degne di chi non ha argomenti , vedi M5S) vostri fratelli che vi denigrano 3) vecchio sarai tu

    • Vito Carelli costituzionalmente e reato però con i tempi che corrono nessuno dei garanti della costituzione se ne accorge…o fa finta,non e il primo,il primo fu Bettino ma visto il personaggio non credo sia un onore copiarlo,.e poi non parlate di democrazia perché quella la stanno stralciando tutti i giorni e chi dice che fanno bene sono complici e contenti…

    • Il costituzionalista Stefano Ceccanti ne ha parlato con l’Unità:

      Secondo Ceccanti, infatti, le sanzioni penali di cui si discute non sono applicabili perché si riferiscono ad abusi di potere di pubblici ufficiali e si riferiscono a chi altera la competizione: “Quando un membro del governo o del Parlamento esprime una posizione politica favorevole all’astensione – mette in evidenza Ceccanti – esprime di fatto una posizione politica. E non è detto che in quel momento si possa configurare come un pubblico ufficiale. In ogni caso – aggiunge – non sta abusando del suo potere. Altra cosa sarebbe se il pubblico ufficiale sabotasse i registri elettorali o non facesse installare i seggi. In quel caso sì che commetterebbe un reato. Ma l’opinione pro astensione – ribadisce il costituzionalista – è un’opinione politica e questo è insindacabile”.

    • Disaffezione, anche di chi é sempre stato dalla parte sinistra. Incapacitá di scegliere sulla digeribilitá del quesito, di promuoverlo con informazioni vere prima ancora che “buone”.

  4. Perché nessuno si è chiesto come mai la gente non è andata a votare? Forse perché il referendum è stato una pagliacciata? La mia domanda è: perchè non ci fanno votare un referendum sulla bonifica della Terra dei Fuochi? Io andrei a votare per questo.

  5. A parte la tendenza generalizzata alla personalizzazione della politica che si sta realizzando dappertutto, i politici italiani hanno svilito la funzione del parlamento con la loro insulsa litigiosita’ e con le polemiche pretestuose ed esasperate che hanno sempre rallentato i lavori parlamentari. Ci troviamo molto spesso, pertanto, nella situazione di dover sopportare pazientemente i capricci, le sparate bizzarre, le riforme che presentano, tutte, aspetti positivi e negativi insieme e infine i mancati interventi in alcuni settori di particolare rilevanza sociale ( come le pensioni minime, le pensioni d’oro senza adeguato versamento dei contributi, i lavori usuranti o chi lavora da oltre quarant’anni e non puo’ andare in pensione) di chi esercita il potere esecutivo.

    • come a Parigi, ma molto più in miniatura, prima del 1789…speriamo che il popolo sovrano si svegli dal suo sonno e li cacci, questi tronfi vuoti, fatui reucci e principessine;. che si rammenti il senso della democrazia. Ma non penso, l’ Italia è ormai un regime, non ha la democrazia nel suo DNA; sta nascendo un nuovo fascismo meno urlato, più tecnico, che svuota dal di dentro gli organi democratici. Un’ oligarchia mediatica, e l’ Italia culturalmente sta diventando terzo mondo.

  6. In altri casi potreste anche avere ragione, ma non in questo caso. Come tutti sappiamo, e ci sono i sondaggi, questo non era un voto pro o contro le trivelle, questo era un voto palese contro il Governo Renzi. Un sondaggio di “Piazza Pulita” rileva che di quel 32% che è andato a votare il 56% ha dichiarato che è andato a votare per dare un segno contro Renzi e il suo governo; dunque delle trivelle non gliene importava nulla. Siccome questa cosa si sapeva, dal modo in cui è stata condotta la campagnia per il Si, addirittura Beppe Grillo che invitava andare a votare SI anche senza capire (cosa vogliamo di più) è lecito accettare che chi è a favore di Renzi e il suo governo abbia scelto di dimostrarlo non andando a votare. Comunque tanto chiasso per l’invito all’estensione perchè lo ha detto Renzi, andatevi a guardare la storia dei referendum, ogni volta che c’è un referendum c’è qualcuno che dice di non andare a votare. Lo hanno fatto anche Travaglio e Rodotà.

  7. Il suo governo si avvale dell’appoggio di sudditi ed astensionisti, che bel governo democratico, merita un bel premio ad ottobre – un bellissimo – NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO – ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

  8. Le cose non accadono per caso è la colpa non può essere sempre degli “altri”! Infatti… dove cz sta la sinistra? che dovrebbe far argine alla deriva qualunquista da sempre premessa della deriva autoritaria!

  9. Io pensavo che dopo essere caduti in basso con gli Occhetto i D’Alema, i Veltroni e via via fino allo smacchiatore di giaguari Bersani, beh credevo di aver toccato il fondo, invece continuiamo a scavare nella merda con sti qua…..

  10. Questo e ‘ un inno per votare per associazioni a delinquere , I partiti.
    Sei solo capace di difendere un sistema basato sulla corruzione.
    …e se I Partigiani avessero saputo come sarebbe andata a finire non avrebbero dato la loro vita per creare una repubblica di questo tipo.
    C’e il diritto al voto ma c’e anche il diritto di essere un Uomo Libero che aspira a vivere in una societa’ libertaria.
    Nostra patria e ‘ il mondo intero. Nostra legge e ‘ la liberta ‘.

  11. La classe medio-bassa ed i poveri sono la netta maggioranza nel paese…molti di questi sono ormai drogati dalla scemenze televisive e pseudo-consumistiche e/o dalla percentuale di costoro (ancora altissima purtroppo) di semi-analfabeti. Tutte queste persone vogliono rivalsa e soddisfazione e se il loro potere d’acquisto ed i loro diritti continuano a scendere ci si aspetta anche che vadano a votare?…..andiamo…quando si fa fatica a dare da mangiare alla famiglia e nello stesso tempo si sente ovunque parlare solo di arresti, truffe, malversazioni,Banche che comandano la politica…ecc…ecc…pretendereste forse che qualcuno in più andasse a votare?..questo è già un grosso risultato!..pensavo molto meno. La sostanza del concetto destra-sinistra che vi piaccia o no esisterà sempre, magari cambiando nome, ma simboleggiano 2 modi di guardare alla società. Chi dice di non essere ne di destra ne di sinistra sta ciurlando nel manico, e lo sapete anche voi M5S. Le banche devono tornare a conservare i risparmi dei lavoratori ed ad essere PUBBLICHE….ma temo che a questo punto sia un po troppo tardi….

  12. Ridateci i partiti con i loro ideali e valori, anche se molti hanno tradito questo patto esiste ancora molta gente che vorrebbe lottare x una causa che ritiene giusta e non x delle singole persone

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