Niente #LePen, ma c’è poco da festeggiare

Marine Le Pen non vince in nessuna regione della Francia. Il ballottaggio delle regionali si è chiuso con 7 regioni ai Les Republicains di Sarkozy, 5 ai socialisti e la Corsica ai nazionalisti. In tutta Europa festeggiano, eppure c’è molto poco da festeggiare.

Le questioni sollevate dai risultati del primo turno di una settimana fa continuano ad essere aperte e non ci si può certo consolare di fronte al mero dato numerico, benché l’elettorato francese abbia dimostrato più senso di responsabilità dei suoi governanti. La sconfitta dei socialisti è evidente (hanno perso anche la storica roccaforte Ile-de-France, il distretto parigino per intenderci) e le ragioni le abbiamo già analizzate una settimana fa. Ma nemmeno Sarkozy può festeggiare più di tanto, dato che aveva rifiutato di far votare i candidati socialisti in funzione anti-FN nelle regioni dove il suo partito era terzo, e invece questa linea è risultata vincente (e si è già aperta la resa dei conti nel suo partito per la leadership).

E anche se non vince, il Front National continua ad essere il primo partito della Francia, benché isolato da un cordone sanitario “repubblicano” salvaguardato dal doppio turno. Sul piano percentuale, con oltre il 28% ha superato il record del 27,73% di domenica scorsa. Se Hollande non corre ai ripari (cioè, comincia a fare qualcosa di sinistra), alle presidenziali fra 18 mesi potrebbe ritrovarsi al ballottaggio con Marine Le Pen. Con tutti i rischi del caso, visto che l’attuale Presidente francese è stato un disastro sia politicamente che mediaticamente (e quindi non potrebbe bastare nemmeno più il “fronte repubblicano” invocato dal premier Valls a cui del resto Sarkozy ha risposto picche, anche se l’elettorato non lo ha seguito).

Il popolo francese, dimostrando una maturità maggiore di quella pronosticata per sette giorni dagli autorevoli commentatori di casa nostra (impegnati negli ultimi due giorni ad incensare la Leopolda dei potenti), ha deciso che il voto di protesta al ballottaggio non era il caso, ma il primo turno suona come un avvertimento: o la Gauche torna a fare la Gauche o il radicamento conquistato dall’estrema destra sul territorio spalancherà le porte dell’Eliseo a Marine Le Pen.

Hollande avvisato, mezzo salvato.

19 commenti su “Niente #LePen, ma c’è poco da festeggiare”

  1. Però … il primo partito se si fa affidamente al 40% degli elettori essendo questa a quanto pare l’aflluenza alle urne al primo ballottaggio. Al secondo con un affluenza del 60% han preso una batosta

    • Spiacente,…ma non sono d’accordo! Croce o no, quando c’è di mezzo l’FN o chi come lui qui da noi, l’ultimo degli errori da commettere è proprio quello di godersela perché non é passato… “questa volta”!. Loro sono in agguato, profittando proprio del rammollimento di cui da anni si é fatto prendere il popolo di sinistra non andando al voto…..E credimi: quale profonda amarezza dover compensare quell’assenza alle urne andando poi a votare per la destra, anche se cosiddetta “repubblicana” come quella francese…. ma pur sempre destra! Successe già nell’ ’82 alle presidenziali….Ho vissuto 30 anni in Francia e conosco quell’amarezza…

  2. Leggo tanti dispiaciuti che in Europa non esiste più una sinistra comunista veramente…ecc. ecc.
    Ma perché non emigrate in Corea del Nord ….vi aspettano a braccia aperte…☺

  3. Leggo con dispiacere che ancora persone che presumo intelligenti facciano tutt’uno con sinistra progressisti riformisti radicale di sinistra ecc. ecc e comunisti.Allora,o sono in malafede,sapendolo, o sono più semplicemente stupidi!!

I commenti sono chiusi.