A 98 anni dalla Rivoluzione d’Ottobre

98 anni fa a Pietroburgo esplodeva la rivoluzione socialista, esplodeva l’Ottobre.

Il proletariato, organizzato dal Partito bolscevico, irrompe nel Palazzo d’Inverno. Il potere va ai soviet, al governo bolscevico guidato da Lenin.

Come scrisse il giornalista statunitense filo-bolscevico John Reed quei dieci giorni sconvolsero il mondo: per la prima volta le idee di Karl Marx sulla rivoluzione proletaria organizzata da un partito-guida comunista trovarono applicazione nella terra degli zar.

«Alcune volte la storia necessita di una spinta» e la spinta storica, umana e politica della Rivoluzione d’Ottobre sul XX secolo e sulla storia umana è innegabile, forse ineguagliabile. Essa ha rappresentato nel mondo un modello unico e irrepetibile di capovolgimento violento del sistema di repressione vigente. Per la prima volta una Rivoluzione si proponeva di annullare lo sfruttamento dell’uomo verso l’uomo, di costruire una società di eguali e di giusti, di consegnare il timone della democrazia direttamente alle masse popolari.

Tanto nella Russia, quanto poi nell’URSS, e tanto più fuori dal mondo, le gesta dei bolscevichi ispirarono insurrezioni popolari e richieste sempre più forti da parte del proletariato organizzato riuscendo a ottenere, dove non era possibile ripetere la rivoluzione, grandi conquiste sul piano sociale, economico, politico e culturale.

Il governo sovietico fu il primo governo attivamente impegnato nella realizzazione della giornata lavorativa di otto ore, del diritto a ferie pagate, della liquidazione della disoccupazione, del diritto della maternità, dell’emancipazione della donna e dell’uguaglianza tra uomini e donne, della protezione dell’infanzia, dell’assistenza medica e dell’educazione gratuite, del diritto all’abitazione, dell’alfabetizzazione delle masse popolari e nella salvaguardia delle peculiarità dei popoli.

L’impulso di queste conquiste diede linfa a tutto il movimento socialista, determinando cambiamenti epocali anche nel mondo delle democrazie pluraliste borghesi.

Potremmo discutere sui risvolti successivi avuti dall’Ottobre, ma le motivazioni che hanno spinto i bolscevichi all’insurrezione violenta sono, oggi più che mai, del tutto attuali.

60 commenti su “A 98 anni dalla Rivoluzione d’Ottobre”

  1. Beh d’altronde se abbiamo mitizzato per secoli la rivoluzione francese (borghese) i cui esiti sono stati tutt’altro che gloriosi (vedi Terrore, Napoleone, Restaurazione, ecc..) perché non celebrare anche la Rivoluzione d’Ottobre (proletaria)? W la libertà!

    • La rivoluzione francese ha cambiato il mondo, e Napoleone anche. La realtà della restaurazione non era nemmeno lontanamente paragonabile a quella di antico regime, e il poco che ne restava di eredità si è sgretolato in pochi anni. Che l’ignoranza diffusa (per lo più non colpevole) faccia considerare la rivoluzione francese qualcosa di diverso da quello che è stata non significa che non sia stata un punto di svolta nella storia europea.

    • quando si analizza una rivoluzione, non ci si dovrebbe soffermare sui risvolti negativi che inevitavilmente porta (Robespierre, Stalin) ma analizzarne le cause scatenanti e la risposta popolare. E’ al di fuori d’ogni dubbio che la Rivoluzione Francese abbia portato una diversa concezione del mondo ed anche da noi non si guardava tanto al Napoleone dittatore ma ai valori che portava con sè.

  2. E’ sul capovolgimento violento del sistema che nutro qualche dubbio. In modo apparente di certo ma quanto l’Unione Sovietica ha perpetuato del sistema burocratico zarista? Siamo certi che la rivoluzione non abbia perpetuato per molti aspetti un modello tradizionale russo che la modernità stava mettendo in crisi? Quelle sono domande che bisognerebbe cominciare a porsi

  3. Più che discutere degli esiti, discuterei come un popolo comprese le forze dell’ordine, abbiano rovesciato un sistema ormai insopportabile… Io vedo il bicchiere mezzo pieno prendendo quel concetto di “unità popolare” che tanto manca a noi italiani!

  4. Chi si pone dubbi sul rovesciamento violento del sistema dovrebbe porsi dubbi sulla propria ideologia, magari é qualcos altro, ma non è comunista, viva la rivoluzione d’ottobre, onore a Lenin e alla Russia Socialista! I comunisti ora come allora non nascondono i propri fini e mezzi! La strada alternativa al comunismo non esiste, e’ gioco dei borghesi, chi ci dice di stare buoni dovrebbe iniziare a chiedersi da che parte sta, oltre ad essere cancro del comunismo e della classe operaia!

    • Non avevo dubbi, siamo in italia ;) l’unico paese al mondo dove non esiste un partito comunista degno di tal nome, sarebbe ora magari di iniziare a chiedersi perche’ il riformismo ha fallito? Forse perche’ non era comunismo?…il comunismo nasce e si afferma nelle lotte, c’e’ chi lotta davvero, e poi c’e’ chi “lotta” e pubblica su facebook la nascita del nuovo partito della sinistra italiana, ma per favore davvero…cio che ci ha contraddistinto nella storia e che noi agivamo, che il mondo lo cambiavamo davvero, e non a parole.
      Ripassa Marx

    • Ma perché immaginavi di trovare persone comuniste qua? La pagina si chiama qualcosa di sinistra, non rivoluzione oggi. Le persone che hanno dubbi sul rovesciamento violento del sistema magari non hanno un’ideologia da seguire ed etichettare no? Il tuo mondo magari è bianco e nero, ma per gli altri le sfumature sono molte di più (non 50, per carità).

    • Ammetto di essere un po’ ignorante in materia però vorrei una delucidazione sul termine “violento”… Perché se per “violento” intendete un rovesciamento radicale e completo è un conto ma se per “violento” intendete imbracciare armi e forconi e andare contro chi non la pensa come voi è un altro ed è sbagliato… Inoltre vorrei farvi notare come il socialismo scientifico che predicava Marx non è mai stato realizzato nell’URSS né tantomeno fu realizzata una società senza classi in quanto anche da loro c’era una classe nettamente dominante sulla popolazione ovvero la classe formata da quelle persone che facevano parte del Partito…

    • E forse per questo non si è realizzato il socialismo. Socialismo vuol dire cambiamento dell’uomo per tirare fuori il meglio senza gelosie o arrivismi ma agire nrllintetrsde comune non a parole ma a fatti personali .insomma bando all’egoismo
      E per questo che. Si parla di utopia
      W l’utopia

    • Il concetto di rivoluzione implica in se’ l’idea di strappo violento e ribaltamento violento .. Il concetto di dittatura sul proletariato e del proletariato mi ha sempre lasciata perplessa ..

    • Agostino Peru forse in Italia nel 68 ci stava provando il Movimento studentesco a cambiare il sistema,ma quel periodo per molti è stato tragico.Io abitavo vicino a via Evandro a Roma ,chi la conosce sa di cosa parlo.Quando uscivano i bambini da scuola non sapevi come fare per non trovarti in mezzo perchè c’era il pericolo di prendersi una pallottola.Il seguito penso che lo conosciamo tutti.

    • Se pensassi per un attimo all’eredità lasciata nei paesi dell’EST da un comunismo mal digerito, avresti toni meno trionfalistici. Chi l’ha detto che il meglio sia essere comunisti? Guarda la Russia di Putin, guarda la Polonia, guarda l’Ungheria di Orban, la Slovacchia…Non c’è traccia della solidarietà di classe, i diritti sono calpestati più che altrove, il Manifesto di Marx e lo slogan “Proletari di tutto il mondo unitevi!” non vi ha attecchito in alcun modo. Il mondo cambia e le risposte ai nuovi problemi devono essere nuove. L’analisi, quella sì, resta vera. Rileggiamo Marx ma finiamola con le nostalgie del Comunismo.

  5. peccato che Stalin, preso il potere, abbia provveduto a cancellarne la gran parte dei protagonisti e degli ideali. La stessa cosa che sta facendo Renzi dopo aver assunto il controllo del PD…. :-)

  6. I slogan delle lotte operaie nel 68 per uscire dallo sfruttamento padronale dalle umiliazioni nei posti di lavoro e non solo donne che per sfamare i propri figli dovevano essere compiacenti ai capoccia allora se si innegiava a
    Lenin Stalin Mao Tzetung non era solo rabbia ma voglia di giustizia.

  7. Allora era necessario. Ma fermarsi alla rivoluzione d’ottobre e mitizzarla e mitizzare Lenin significa rinunciare a comprendere i tempi d’oggi e a cercare nuovi strumenti per affrontare la realtà in continua evoluzione.

  8. Di quello che ho vissuto in un sistema filo comunista, credo che la rivoluzione russa sia stata necessaria nel suo momento storico, peccato che dopo sia stata solamente una macchina di speculazione per arricchire e privilegiare pochi. In quanto a quelli che hanno sognato il comunismo ma no lo hanno vissuto como sistema di formazione mi piacerebbe che rispettasero quello che non potranno mai capire. La democrazia è una fortuna che non si può sprecare; lottate per essa con serietà perche nessuno che non ha vissuto nella cattività sa cosa significhi.

    • Io credo che se la costruzione del comunismo fosse andata in porto come avrebbe dovuto essere , sarebbe stata la più alta forma di docrazia in assoluto . comunque non considerò l’attuale sistema una democrazia . l’unico merito che ha è quello di gsr fate alla gente come gli pare
      Fino ad un certo punto , finché non di toccano i poteri dominanati

    • Ho visuto in un paese che dicevano comunista e non lo era. Questo è un paese che nella costituzione è democratica ma…nella pratica stento a crederlo. Ma almeno potete dire la vostra comunque.

  9. La rivoluzione l’ha fatta il popolo russo mentre i bolscevichi hanno fatto fuori socialisti e socialdemocratici per governare da soli. Successivamente si sono ammazzati tra di loro e così ha vinto il peggiore(Stalin) che ha governato continuando ad uccidere e ad imprigionare chiunque la pensasse in modo diverso.

  10. La rivoluzione russa è stata giusta e i bolscevichi sono stati necessari per vincerla. Il tentativo di costruire una società giusta e moderna è stato gigantesco e faticoso ma i risultati ci sono stati. E’ mancata la capacità di far partecipare il popolo alle scelte politiche e al potere,troppa la sfiducia nelle capacità delle masse per ridare il vero potere ai soviet .pian piano il partito è diventato una casta burocratica e ad accumulare privilegi e presunzione e quando l’Unione Sovietica è stata sciolta e messo fuorilegge il partito comunista da Jeltsin i lavoratori giustamente non si sono mossi.Troppo era ormai il distacco ! Ora da questa esaltante ma anche tragica storia dovremmo capire almeno perchè e andata così. Lenin stesso,Rosa Luxenburg e altri aveva già intuito che in una società che vuole chiamarsi socialista tutti devono contribuire alla produzione e tutti devono contribuire alle decisioni per cui bisogna superare la millenaria divisione delle funzioni .Questo è il Socialismo.Questo è il Comunismo !! E’ ancora da fare !!!!

  11. Permettetemi una personalissima considerazione.Se la societa Borghese capitalista(attuale)trae, attraverso l’industria nazionale, il maggior profitto possibile,spremendo oltre misura la classe operaia e trasformando il prodotto sociale in una potenza personale.Ben venga un rivoluzionamento ,”ossia una ridistribuzione equa del prodotto sociale.”Violento o meno,in tal contesto son dettagli.Non a torto Rosa Luxemburg(se non ricordo male)Lo defini’ IL VERBO INCARNATO DELLA RIVOLUZIONE.ONORE AL GRANDE LENIN!!!!!

  12. Non fu il principio di uguaglianza e solidarietà l’errore, ma la esecrabile rozzezza di chi prese il potere e lo gestì nell’intolleranza e nella persecuzione di chiunque osasse dissentire o solo sospettato di farlo.

  13. Partendo da premesse di liberazione umana dallo sfruttamento del capitale (e come tale considerata speranza di riscatto per le masse impoverite di citta’ e campagne), la Rivoluzione d’ottobre ha rappresentato l’avvento di un regime dispotico fondato sulla forza e sulla negazione degli ideali umanitari e socialisti. La dittatura “del” proletariato si e’ trasformata in dittatura del partito “sul” proletariato e quindi del segretario generale “sul “partito in nome del proletariato. Se e’ vero che ogni rivoluzione vuole fisiologicamente i suoi morti, nel caso russo si e andati ben oltre. Quindi sarebbe opportuno riflettere criticamente su quell’esperienza. Detto questo, le ragioni che mossero quegli uomini al pensiero e all’azione sono senz’altro attuali e per inverarsi necessitano della fondazione di una sinistra autenticamente socialista senza suggestioni “vetero”.

  14. Non creiamo il solito casino mettendo sullo stesso piano le figure di Lenin, Trockij e Stalin!!! Ma per favore, non si possono predere per il culo la Storia e l’intelligenza di chi vuole studiare e analizzare senza preconcetti!!!

  15. Abbiamo appena creato questa pagina, allo scopo di diventare pian piano una piattaforma di diffusione e scambio di una nuova sinistra italiana, dopo l’incontro di ieri a Teatro Quirino, cerchiamo insieme di trovare una via, attraverso i valori che hanno contraddistinto il nostro pensiero, che a volte sono stati usurpati. Supportateci e cresciamo insieme!

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