L’oggetto più lontano dalla terra mai costruito dall’uomo

di Luciano Giacò

E’ ufficiale, la sonda Voyager 1 è entrata nello spazio interstellare, la notizia è stata data su Nature in un articolo pubblicato il 12 Settembre 2013.

Gli scienziati ci tengono a precisare che la sonda è uscita dall’eliosfera ma non dal sistema solare. La differenza è sottile, infatti l’eliosfera è quella zona del sistema solare dove il “vento solare” è maggiore della materia dello spazio interstellare. Viene considerata parte del sistema solare, invece, anche la zona chiamata Nube di Oort, che si trova a distanze cento volte superiore a quella raggiunta dalla sonda.

La Voyager 1 si trova quindi in quella zona dello spazio interstellare dove le particelle del sole non sono più “potenti” ma si risente ancora dell’attrazione gravitazionale del Sole. Questo fa di lei l’oggetto più lontano in assoluto costruito dall’uomo.

Ma come fanno gli scienziati a sapere che la Voyager 1 è passata nello spazio interstellare? Semplice, perché funziona ancora e invia sulla terra i dati delle sue rilevazioni. La sonda fu lanciata nel 1977 con lo scopo di studiare Giove e Saturno. A lei dobbiamo le prime foto dettagliate di questi due pianeti. Terminato il suo compito ha continuato a viaggiare in direzione della costellazione dell’Ofiuco, a bordo si trova un disco di rame placcato oro contenete immagini e suoni della terra. Sulla custodia ci sono addirittura disegnate delle “istruzioni nel caso qualcuno la trovasse“.

Questa notizia ci fa riflettere sulla natura ambivalente dell’uomo. Un essere vivente capace di costruire, con il suo ingegno, oggetti meravigliosi infusi del suo romanticismo (immaginatevi un ipotetico alieno che ascolta il disco della Voyager). Essere che è anche in grado di perpetrare le peggiori barbarie infuse del peggior oscurantismo.

Pensiamo alla Voyager 1 come un esempio positivo, frutto dell’essere umano.