#Kyenge, il dolore e la vergogna

di Pierpaolo Farina

Ma mai nessuno che la stupri così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna!”. Queste sono le parole pronunciate da Dolores Valandro, consigliere di quartiere della Lega Nord, dopo aver appreso su facebook che un africano aveva stuprato una donna italiana.

Non provo vergogna per questa donna che sostiene di essersi espressa in quel modo perché “E’ stata una battuta detta in un momento di rabbia. Quando ho un momento di rabbia butto lì e mi sfogo così.” Provo soltanto dolore. Perché se una donna spera che un’altra donna venga stuprata vuol dire che l’umanità è venuta meno. Che non siamo più un popolo “umano”. Questo fatto, proprio in occasione del 29° anniversario dei funerali di Enrico Berlinguer, mi rende parecchio triste.

Ai suoi tempi, una frase del genere non sarebbe uscita di bocca a nessuno, tanto meno ad una donna. Che razza di paese è diventato il nostro?

1 commento su “#Kyenge, il dolore e la vergogna”

  1. Lui si ribellò con dedizione, quasi in modo programmatico, alla tradizione e ai pregiudizi dei secoli precedenti. All’uomo di lettere, all’umanista e al saggio succedeva il filosofo-scienziato, osservatore della natura quanto delle società umane, “sacerdote” laico che, negando la trascendenza a favore dell’uomo riscattato, si faceva legislatore e guida dei popoli, e non più unicamente ritrattista di società e di governi ideali.

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