Ma come, ora Milena è una serva di PD-PDL?

di Pierpaolo Farina

Sapevo che sarebbe successo. Del resto, i grillini (ovvero gli ultrà di Grillo, da tenere separati dagli attivisti 5 stelle) non sono dissimili da qualsiasi altro trinariciuto di partito che si rispetti: finché la pensi come loro su certe cose, allora ti ergono a paladino del bene contro il male (i partiti), non appena divergi dalla linea ufficiale, ti sparano addosso di tutto e improvvisamente diventi un servo pagato dalla partitocrazia (su questo blog siamo stati accusati, nell’ordine, di essere pagati anche da De Benedetti, da Berlusconi e da Bersani).

Che dico: magari ci pagassero, avrei uno stipendio mensile fisso, invece faccio lo studente universitario e mi arrangio come posso per tenere in vita questo blog, assieme ai tanti altri ragazzi che ci scrivono. Ma evidentemente i grillini che dicono tanto di voler tutelare l’art.21 della Costituzione, concepiscono il libero arbitrio solamente quando coincide con il loro pensiero.

Stessa cosa è successa a Milena Gabanelli, che da vincitrice delle Quirinarie e simbolo dell’Italia “contro i poteri forti” (Grillo dixit), ora è diventata il nemico pubblico numero uno, in quanto ha fatto delle semplici domande a Grillo e al Movimento. Tralascio i commenti apparsi sul blog di Grillo, che come potete immaginare non sono per nulla declamati in dolce stil novo. Mi limito a linkarvi l’intervista a Milena su Repubblica:

Almeno finora nessuno del M5S mi ha insultata al telefono. Cosa che invece ha fatto qualche simpatizzante degli ex Ds a proposito dei loro debiti che, secondo loro, dovremmo pagare noi. Credo che la critica sia fastidiosa sempre, per tutti, anche per la sottoscritta, ma si deve accettare, o no? Il punto è: ‘sono state dette cose non vere’? In tal caso vengano precisate, e le pubblicheremo. Se Casaleggio avesse accettato l’intervista con la Giannini magari si potevano chiarire tutti i dubbi legittimi. Tutto il resto per chi cerca di fare il proprio mestiere con indipendenza, è nel conto”.

I “comunicatori” del M5S avevano replicato dicendo che:

Con riferimento alla puntata del programma ‘Report’, a cura di Milena Gabanelli, il gruppo parlamentare del M5S alla Camera informa che solo l’assemblea dei parlamentari, sovrana nel gruppo del Movimento 5 stelle, può decidere sia l’assunzione dei giornalisti proposti da Beppe Grillo, sia l’entità dello stanziamento. Non risulta quindi essere veritiera la ricostruzione sul punto fatta da Report.

Peccato che all’art.9 del codice di comportamento dei parlamentari del M5S ci sia scritto: “La costituzione di due ‘gruppi di comunicazione’, uno per la Camera e uno per il Senato, sarà definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attività di comunicazione, nonchè di evitare una dispersione delle risorse per ciò disponibili”.

Epic fail per i comunicatori. Epic win per la Gabanelli. Ma è possibile che in questo paese fare delle domande “scomode” faccia urlare subito al “complotto”? Rispondere, anziché strillare insulti a destra e a manca?