Salvini, cosa dirò quando mi chiameranno mafiosa?

2013, Matteo Salvini, segretario della Lega in Lombardia:

I clandestini che il ministro di colore vuole regolarizzare ammazzano a picconate: Cecile Kyenge rischia di istigare alla violenza nel momento in cui dice che la clandestinità non è reato, istiga a delinquere.

2009, Matteo Salvini a Dionigi Tettamanzi che aveva criticato lo sgombero dei campi rom ordinato dal sindaco Moratti:

Il cardinale è lontano dal sentire collettivo, quando si ostina a rappresentare i rom come le vittime del sistema invece che la causa di molti problemi. 

2012, Matteo Salvini (all’indomani dello scandalo ‘ndrangheta in Regione che coinvolgeva esponenti della Lega):

Questa gente non deve avere pace e non avrà più pace in Lombardia, soprattutto se il nuovo Governatore della Regione sarà Roberto Maroni. La lotta al crimine organizzato, la guerra senza quartiere a tutte le mafie è il primo punto del programma elettorale di Maroni presidente.

2013, Jörg Ziercke, presidente della Bundeskriminalamt:

Metà dei gruppi criminali identificati in Germania appartengono alla ‘ndrangheta che è il maggior gruppo criminale sin dagli anni ottanta.

Certo sarebbe spiacevole se un giorno qui qualcuno mi riconoscesse dall’accento e mi chiamasse mafiosa. Chissà se potrò dire che se in Germania c’è così tanta mafia la colpa non è mia. Chissà se la responsabilità del crimine è di chi lo compie o del gruppo di immigrati di cui il criminale fa parte. Chissà se quel giorno potrò dire che essere italiani non vuol dire essere mafiosi o se davvero insulti e provocazioni ce li dobbiamo prendere tutti, buoni e cattivi, onesti e criminali. Tutti tranne Salvini, ovviamente. Io non ho certo le sue doti e capacità, ce ne vogliono tante per dire le fesserie che dice lui e riuscire a mantenere il posteriore sulle poltrone dei palazzi dal 2004.