Come concludere in bellezza un pessimo settennato

Pensavamo che la nomina dei saggi, che ha posto il sigillo definitivo alla Repubblica di Bananas, sarebbe stato l’ultimo atto di Giorgio Napolitano, a conclusione di un pessimo settennato. Ma ci eravamo sbagliati: se qualcuno pensava di aver toccato il fondo, ora deve ricredersi. In realtà, stiamo scavando ancora più sotto.

Ieri il Presidente della Repubblica ha concesso una grazia. Oh, direte, almeno ci sarà qualche povero disgraziato che ha già scontato anni di prigione in galera (e che galera) e che, sinceramente pentito, potrà tornare a riabbracciare i propri cari (se ne ha) e rivedere la luce del sole da uomo libero.

No, tutto sbagliato. Il graziato Joseph Romano in galera non ha mai messo piede (è latitante), è stato protetto dal proprio governo (gli USA), che hanno ordinato un’operazione illegale ai danni di una persona che non aveva compiuto alcun reato (ah, la democrazia occidentale), non ha ritenuto di dover nemmeno tornare in Italia ad assistere ai vari gradi di giudizio (il suo avvocato una volta dichiarò di non averlo mai incontrato).

Il presidente della Repubblica l’altro ieri aveva chiesto un parere ai giudici di Milano che l’avevano condannato (sentenza definitiva in Cassazione il 19 settembre scorso). Benché fosse negativo, ieri l’atto di grazia è stato firmato.

La ragione? “Il Presidente Usa Barack Obama, subito dopo la sua elezione, ha posto fine a un approccio alle sfide della sicurezza nazionale, legato ad un preciso e tragico momento storico e concretatosi in pratiche ritenute dall’Italia e dalla Unione Europea non compatibili con i principi fondamentali di uno Stato di diritto.

Poi ti ricordi che Bin Laden è stato giustiziato sul posto in Pakistan, senza regolare processo, due anni fa, e ti chiedi: ma ti stanno prendendo in giro o cosa?

17 commenti su “Come concludere in bellezza un pessimo settennato”

  1. l’americano mica sta in Italia,grazia o non grazia in galera non ci va.

  2. Difensore della casta e degli americani. e dell povero Calipari e gli altri della funivia del Cermis.

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