Pisapia come Grillo: si scatena il web contro il sindaco di Milano

Stefano Boeri, record-man di preferenze alle amministrative 2011 con oltre 13mila voti (il più votato dopo Berlusconi), cosa che ha permesso al PD di raggiungere in quella tornata il risultato del 25% mai raggiunto a Milano, è stato licenziato in tronco da Pisapia, con il benestare del suo partito, che fa entrare in giunta l’ex-capogruppo PD Carmela Rozza e l’europarlamentare Balzani, già assessora al bilancio a Genova.

Boeri non era per nulla amato dalla dirigenza piddina milanese e lombarda per le sue posizioni critiche sul gruppo dirigente che è riuscito a perderle proprio tutte (fenomenale la campagna elettorale per Ambrosoli, lasciato in braghe di tela, perché “tanto si vince facile“), era già stato definito “spina nel fianco” un anno fa da alcuni assessori ex-craxiani (che rimangono saldamente in giunta), proprio perché indipendente e non organico alla melassa degli yes-man che caratterizzano la sinistra arancione del sindaco di Milano.

Al suo posto va Filippo Del Corno, famoso (si fa per dire) per aver redatto il programma sulla cultura di Pisapia alle primarie: perfettamente integrato nella cerchia degli amici stretti, molti accusano il sindaco di aver volutamente optato per una scelta di basso profilo.

La rete, però, non ci sta: la pagina facebook di Pisapia è stata presa d’assalto, idem i profili dei consiglieri di maggioranza, alcuni dei quali lamentano la totale assenza di “partecipazione” e di “democrazia dal basso” per quanto riguarda le scelte operate dal Sindaco. E così, anche tra gli spalti del pubblico, mentre il Sindaco cercava di mettere una toppa peggiore del buco alla sua decisione unilaterale, è partito più volte un “Sei come Grillo“.

Sì, perché dopo tanto criticare Beppe Grillo per il controllo ferreo degli eletti e dei membri del movimento, con decreti di espulsione pubblicati via web senza permettere alla controparte di difendersi, allo stesso modo Pisapia ha licenziato Boeri senza la minima discussione (e dire che di assessori che avrebbero meritato il benservito ce n’erano a mazzi).

Stefano Boeri nei suoi quasi due anni di lavoro poteva fare certamente di più, ma paga la sua indipendenza, soprattutto dal PD, che un anno fa, a sei mesi dalle elezioni, lo difese a spada tratta, ma che oggi lo lascia al suo destino. “Per un piatto di lenticchie in più“, attacca l’oramai ex-assessore. Per inciso, come riporta il Corriere, è vero che la Cultura a Milano ha un bilancio di 800mila euro, ma è anche vero che con le mostre (questo sarebbe il casus belli, le mostre che costano troppo) il Comune ha incassato 10 milioni di euro quest’anno. Se tutti gli assessorati producessero quanto quello alla Cultura, non sarebbero più necessarie tasse aggiuntive e svendita di pezzi di patrimonio pubblico.

In tutto ciò, Mattia Calise, unico esponente del M5S in consiglio, non è intervenuto nella discussione. Probabilmente, ora sta stappando lo champagne, dopo le accuse di poca democrazia rivolte dallo stesso Pisapia ai 5 stelle: ne avrebbe ben donde.

13 commenti su “Pisapia come Grillo: si scatena il web contro il sindaco di Milano”

  1. queste cose non hanno ne capo e ne coda; o gli articoli si scrivono chiari per far capire la verità o è meglio che non si facciano per niente…..non credo di essere una stupida ma ho provato a leggere quì per capire cosa stava succedendo…ebbene non ho capito niente..lascia intendere e non dice niente.è fatto a posta per continuare a creare caos????????. mi sono rotta le scatole di certi modi di scrivere!!!!!!!

  2. Lucia, è difficile far capire qualcosa se ad oggi, nonostante l’intervento in consiglio comunale di due ore fa, nemmeno il Sindaco ha fatto capire niente. Uno si adegua. Per quanto riguarda i motivi ufficiali, ce n’è uno, chiaro e semplice: gli stava sulle palle. Da sempre. Ci si chiede perché se lo sia tenuto in giunta per un anno e mezzo, visto che la sceneggiata era partita già 1 anno fa.
    PF

  3. Boeri non era per nulla amato dalla dirigenza piddina milanese e lombarda per le sue posizioni critiche sul gruppo dirigente che è riuscito a perderle proprio tutte (fenomenale la campagna elettorale per Ambrosoli, lasciato in braghe di tela, perché “tanto si vince facile“)…
    Boeri, la lega ringrazia , i cittadini lombardi un po’ meno.

  4. Daniela, Boeri con la campagna di Ambrosoli non c’entra niente… devi ringraziare chi ha dato il benestare alla sua espulsione (ed è ancora lì incatenato alla poltrona). E dire che l’articolo mi pareva chiaro… quanto ai cittadini lombardi, se hanno votato in maggioranza Maroni, evidentemente gli piaceva di più… e ora ce lo teniamo cinque anni…
    PF

  5. ho riportato le parole dell’articolo. tra l’altro col copia incolla… no rielaborate.

  6. Appunto, Daniela, proprio perché le hai riportate, dicono l’opposto di quello che tu hai dedotto.

    Boeri (soggetto)
    non era per nulla amato (predicato verbale)
    dalla dirigenza piddina milanese e lombarda (complemento d’agente)
    per le sue posizioni critiche sul gruppo dirigente (complemento di specificazione)
    che è riuscito a perderle proprio tutte (“che” equivalente di “il quale”, riferito a “gruppo dirigente”).

    Come tu sia giunta a dedurre che è Boeri che è riuscito a perderle proprio tutte, è qualcosa che nemmeno l’analisi logica elementare può spiegare.
    PF

  7. grazie, non avevo capito di essere stupida. Comunque ringraziavo(ironicamente) per Ambrosoli, casomai non capissi ti faccio l’analisi grammaticale.

  8. ok criticare, ma noi stiamo facendo continuamente terrorismo; io non ho capito bene cosa sia successo, ma che il vertice del pd sia criticabile ci sto e se non accettano le critiche peggio per loro e non si lamentino se poi muoiono….io non voto pd e anche se dentro ci sono delle brave persone queste dovrebbero guardare un pochino da un’altra parte e rendersi conto che per esmpio c’è anche sel che forse accettano meglio le critiche…..

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