Se in Uruguay seguono “Don Enrico Berlinguer”

Roba da pazzi. A giugno sono 29 anni che è morto Enrico Berlinguer e cosa vai a scoprire? Che nel mondo quest’uomo così bistrattato e archiviato in tutta fretta in patria, salvo agli anniversari e alle tornate elettorali (dove fa comodo usarlo come santino), esercita ancora un fascino e un’influenza che non t’aspetti.

Quando si dice: il potere del web. Ho ricevuto ieri una lettera da un militante comunista dell’Uruguay, Mauricio Gastòn, che mi ha ringraziato per il lavoro che ho fatto con www.enricoberlinguer.it, perché così loro, anche se il traduttore google non è proprio esatto, possono leggere “Don Enrico Berlinguer“.

Premetto che non sapevo assolutamente nulla della situazione dell’Uruguay: come sito web abbiamo avuto contatti soprattutto con l’Inghilterra, gli USA, il Messico, il Cile e l’Australia, benché vi sia una nutrita pattuglia di iscritti a questo portale da un po’ tutto il mondo. Così Mauricio mi ha fatto sapere che Berlinguer, dalle loro parti, per la sua politica dell’eurocomunismo, del dialogo con i cattolici, per le intuizioni sul Terzo mondo, è considerato uno dei leader comunisti internazionali più importanti, quasi come se fosse una Madonna pellegrina.

Per il 90° anniversario della sua nascita, a maggio, mentre noi gli intitolavamo la piazza a Milano e organizzavamo una serata con studenti al liceo Parini, loro lo ricordavano con un’iniziativa, riprendendo il famoso discorso pronunciato a Mosca sulla “democrazia, valore universale per costruire un’originale società socialista“.

Tutto bello, se non per la nota dolente… nella lettera Mauricio dice che noi italiani siamo fortunati perché abbiamo un partito che vanta tra i “sus fundadores: Gramsci, Tasca, Bordiga y Togliatti“. Tasca a parte, c’è rimasto male quando gli ho detto che il PCI l’avevano seppellito 22 anni fa, a seguito della “Svolta della Bolognina” e che dopo di lui, nessun altro partito della sinistra ha raggiunto i suoi risultati…

Un mio amico mi ha chiesto se gli ho specificato cosa c’è ora… ho preferito non farlo. Preferisco che in Uruguay pensino che eravamo tanto fortunati ad avere un partito che aveva tra i suoi fondatori Gramsci, Bordiga e Togliatti… piuttosto che fargli sapere che tra le “avanguardie giovanili” chi abbia letto per intero Gramsci o addirittura sappia qualcosa di Tasca, Bordiga e Togliatti, sono davvero in pochi.

P.S. Nota di colore: oggi a lezione il Prof., per fare un esempio, cita Gramsci… “L’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione… mi pare sia stato Veltroni a dirlo.” Si, vabbè, buonanotte.

44 commenti su “Se in Uruguay seguono “Don Enrico Berlinguer””

  1. Cazzo, Tasca, un traditore e collaboratore di Vichy… mi sa che nonostante la buona fede, ‘sto Mauricio è un po’ fuori dal mondo e dalla storia, senza contare che creda che noi abbiamo ancora il PCI.

  2. Un ringraziamento al Popolo dell’Uruguay; qui il compagno Berlinguer troppo spesso viene dimenticato, ma non da tutti. V’invito a visualizzare la bacheca della nostra sezione di Cinecitta’, Sezione ”Gramsci-Berlinguer”. Leggete e capirete che in Italia anche un solo compagno/a che ricorda Enrico Berlinguer vale 100 compagni che fa finta di niente ma quando si tratta di tirar fuori la questione morale… Giusto una contastazione; toglierei il don, lui era semplicemente Enrico e cio’ che ho scritto nelle ultime settimane riassume pienamente la sua figura e tutto cio’ che di buono ha fatto per il Popolo. Un sincero saluto a tutti i Berlingueriani del Mondo.

  3. Quando leggo queste cose non ci credete ma dico sul serio non riesco a trattenere le lacrime.. Per me Enrico è e resta un punto di riferimento, ormai orfano da anni di rappresentativamente nelle istituzioni, quando leggo che ancora oggi un uomo come lui è ricordato e preso da esempio mi sento orgoglioso di definirmi ancora oggi un comunista italiano!!!
    Grazie Enrico per avermi fatto amare la politica!!! Ciao ovunque tu sia!!!

  4. ..guarda sul fatto che certe persone non siano abbastanza valorizzate nel nostro paese ti do pienamente ragione..sul resto no…Berlinguer se ci fosse stato, avrebbe fatto esattamente ciò che hanno fatto coloro che lo hanno succeduto… Era un uomo perspicace, vedeva avanti anni luce, così come aveva capito prima di tutti gli altri che era necessario staccarsi dal partito comunista sovietico, altrettanto avrebbe capito che col cambiare dei tempi, della società e della politica era necessario rinnovare/modificare/cambiare l’impronta del partito. Sono cresciuta con la stima e l’affetto per una persona di grande levatura morale come Berlinguer, mi emoziono quando vedo certe immagini ed ero ai suoi funerali, sulle spalle di mio papà, anche se allora non capivo cosa volesse dire essere li…non smetterò mai di ringraziare i miei nonni e i miei genitori per aver iniziato a portarmi alle feste dell’Unità quando ancora sulle bandiere spiccavano falce e martello e per avermi fatto conoscere attraverso le parole, le immagini e i libri persone come Berlinguer e altri che erano anima di quel partito. Non rinnego le mie radici, ne vado profondamente orgogliosa, ma i tempi sono cambiati e quelle idee sono obsolete e inadeguate al mondo odierno…rimanere ancorati al passato lo ritengo uno sbaglio…Berlinguer lo aveva capito prima di chiunque altro..capiamolo anche noi… ps. sia chiaro, questa non vuole essere una critica o un’accusa..ho semplicemente espresso il mio parare in tutta tranquillità… saluti a tutti, Chiara

  5. MAAAAAH… TI DIRO’ PROF. PERRAZZA, Perrotta Nicola UNO K HA FATTO IL COSIDETTO “COMPROMESSO STORICO” CON LA DC (GIA’ NN C’E’ LA RICORDIAMO PIU?) DIREI E’ MEGLIO K LO STUDIANO IN URUGUAY.

  6. Lo aveva capito con il patto Storico con Moro , ma non riuscito per il suo rapimento .. Il fanatismo non porta a nulla ,porta solo la distruzzione della nostra storia che oggi è ben diversa .. Le cradici sono quelle non li rinneghera’ mai nessuno ma oggi non cè piu’ il PCI e non ci sara’ mai un’altro Berlinguer . IL FANATISMO NON PORTA A NULLA !!!

  7. PERRAZZA Perrotta Nicola DEL RESTO E’ QUELLO K VUOLE TENTARE GARGAMELLA CON MONTI NEL NUOVO GOVERNO K VERRA’, UN “COMPROMESSO STORICO” AGGIORNATO.

  8. oggi tutti a beatificare Enrico. Ma ho i capelli bianchi e ricordo benissimo che negli anni 70, molti della “cosiddetta”sinistra radicale che anche oggi imperversano in tv, gridavano “Berlinguer servo della DC” e cantavano “Beh..Beh ..Berlinguer” etichettando Enrico come una pecora.Dopo 30 anni a sinistra i nodi non sono ancora stati sciolti.

  9. E’ vero che tutti i fatti e i protagonisti vanno contestualizzati.Ma questa è una cosa che dovranno fare ancora più in là nel tempo. Fa rabbia quando vorrebbero appropriarsi delle sue qualità e del suo consenso, che ancora è forte e vivo tra i ”cittadini della sinistra” da parte di coloro che non solo lo hanno combattuto ma addirittura oltraggiato.

  10. Ciao Enrico, la tua idea è stata proseguita ma nessuno che è degno di essere il tuo successore, peccato, e pensare che a me COMUNISTA piaceva veramente, eravamo compagni ovvero colui con cui dividi il pane, si tu non ci sei più, Fidel è gravemente ammalato, e neppure io mi sento bene, ASTA LA VICTORIA SIEMPRE……

  11. penso che la rinascita MORALE dell’Italia debba partire proprio dallo studio e la conoscenza di questi grandi uomini, uomini che hanno creduto e coerentemente agito, è nostro primario interesse che non finiscano nel dimenticatoio .Il loro esempio ci potrà aiutare a scrollare il fango nauseabondo che ci ricopre tutti.

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