Grillo giù le mani dai sindacati

Tutti abbiamo sentito le recenti frasi di Beppe Grillo sull’abolizione dei sindacati pronunciate in questi giorni, queste frasi sono sconcertanti soprattutto perché provengono da un uomo che molti considerano ancora, a questo punto possiamo definitivamente dire a torto, di sinistra, infatti nemmeno le peggiori destre si erano mai spinte a chiedere tanto.

Storicamente i lavoratori si sono aggregati in formazioni collettive per aumentare la loro forza contrattuale, infatti il singolo lavoratore aveva un potere contrattuale nei confronti del datore di lavoro quasi nulla, mentre i lavoratori come forza collettiva potevano arrivare ad avanzare rivendicazioni abbastanza consistenti, ci si può dunque rendere conto chi avrebbe da perderci dall’eliminazione dei sindacati.

Non giustifica l’affermazione fatta da Grillo nemmeno i riferimenti fatti al reddito di cittadinanza o alla cogestione sul modello tedesco; la prima infatti è una misura prevista in molti stati d’Europa come momentaneo sostentamento a chi manchi di reddito proprio, ma non è assolutamente qualcosa che dia forza contrattuale al singolo lavoratore, sulla seconda occorre fare un analisi approfondita.

In Germania è vero i lavoratori partecipano direttamente alla vita aziendale, tuttavia lo fanno tramite organi di rappresentanza altrimenti detti sindacati, tale modello infatti è radicalmente diverso dal nostro ma comunque non prevede, come dice Grillo, l’eliminazione dei sindacati bensì assegna loro un ruolo diverso.

In definitiva i sindacati sono criticabili sotto molti punti di vista, criticabili sono alcune loro posizioni, criticabile è il modo in cui i rapporti tra sindacati ed impresa sono concepiti in Italia, ma non è criticabile il sindacato in quanto organo di rappresentanza dei lavoratori, i sindacati sono infatti presenti in ogni stato democratico e la loro esistenza è requisito fondamentale per la democrazia, tant’è che la nostra stessa costituzione se ne occupa negli art. dal 35 al 40, ma forse Grillo si ricorda della costituzione solo quando gli fa comodo

23 commenti su “Grillo giù le mani dai sindacati”

  1. e voi pensando a cisl e uil… ma anche a molte cazzate della cgil (che più che dei lavoratori gli importa delle tessere e di quello che gli ordinano i partiti…) gli dareste torto (e ribadisco il concetto che ha fatto un ragionamento…)? tra l’altro ha -giustamente- tirato fuori dal discorso sindacati NORMALI come Fiom o i Cobas che fanno davvero gli interessi dei lavoratori…

  2. Avete rotto il cazzo con sto Grillo Fascio! Siete dei ridicoli… pensate a quello che ha detto Vendola sulla coalizione di Ingroia. UN GUAZZABUGLIO! Continuate a litigare cari Compagni che tanti di NOI si son rotti il cazzo dei falsi.

  3. quindi solo perchè uno fa gli auguri ad un politico di sinistra non è fascista….ed io che credevo che si fosse di sinistra per le idee di uguaglianza, laicità e giustizia sociale e più in generale progressiste, come ad esempio quelle che ha espresso oggi Obama nel suo discorso di giuramento…

  4. Grillo parla di scuola pubblica, trasporto pubblico, sanità pubblica, di acqua pubblica, di ambiente, di banca di Stato, con a capo il Presidente della Repubblica. Reddito di cittadinanza. Internet accesso libero e gratuito 1 Mega min. x tutti! E specialmente CHE NESSUNO DEVE RIMANERE INDIETRO! Chi va in parlamento NON è un onorevole E’ un portavoce che deve tenere conto dal basso. LA BASE DECIDE E LUI RIFERISCE! Stipendio di massimo 5.000€ lordi. InformateVi Compagni. E comunque Beppe viene da una famiglia di socialisti.

  5. grillo parla di scuola pubblica…ma non l’ho mai visti di fianco agli studenti!!!

  6. Chi sarebbero gli altri politici, di destra e di sinistra, di fianco gli studenti? Io ho visto solo poliziotti e manganelli. Vigliacci, assassini!

  7. Grillo non è che mi faccia poi impazzire,anche se per eliminare i capisaldi della Casta bipartisan votero per lui,ma qui ha ragione da vendere.Eliminare i sindacati? Giustissimo e sacrosanto,i sindacati da quando esistono a fronte di poche cose buone,non hanno fatto altro che produrre nuovi politici neo ricchi,come se non bastavano i soldi presi dalla famiglia Agnelli e dalla Fiat,per 70 anni…Che vadano in vacca questi potentati,finto filo-lavoratori…schifosi servi dei padroni!

  8. Non sa più dove parare, adesso tocca ai sindacati di cui non sa nemmeno la storia. I sindacati siamo noi lavoratori, noi che siamo stati sempre in prima linea, i sindacati siamo noi lavoratori che abbiamo alzato il baluardo contro i soprusi, il terrorismo, contro i padroni, contro i fascisti che lui innocentemente accoglie nelle sue file. Parla ma non si espone in prima persona : perchè non va lui in parlamento, che ha la ricetta per tutto, a farci vedere come si risolvono i problemi del paese, abbia il coraggio di farlo, al posto dei bla bla bla…

  9. Dal populismo di Berlusconi al populismo di grillo. Da un imprenditore/comico/politico ad un comico/politico/dittatore. Da un fascista che sa di esserlo ad uno che non lo sa ma la cosa non lo disturba. Da uno che non sa quello che dice ad uno che non dice quello che sa. Benone così…

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