Al 10% delle famiglie il 50% della ricchezza nazionale

Il debito pubblico italiano si aggira oramai intorno ai 2000 miliardi di euro, sfiorando il 120% del PIL. Le politiche di austerity del Governo Monti non sono servite a ridurlo, anzi, nonostante i sacrifici imposti agli italiani il debito dello Stato è aumentato.

Ad aggiungere fiele ad un quadro economico e politico tutt’altro che incoraggiante ci pensa Bankitalia, con il suo ultimo rapporto sulla ricchezza delle famiglie italiane, relativo al 2011.

Alla fine del 2011 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a circa 8.619 miliardi di euro, corrispondenti a poco più di 140 mila euro pro capite e 350 mila euro in media per famiglia. Il livello si aggira attorno a quello degli anni ’90.

Ciò che invece è importante, a proposito di sacrifici, privilegi e austerità, è che la distribuzione della ricchezza è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione, cioè molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza, mentre poche famiglie dispongono di una ricchezza elevata.

Le informazioni sulla distribuzione della ricchezza desunte dall’indagine campionaria della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane indicano che alla fine del 2010 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva il 9,4 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco ne deteneva il 45,9 per cento.

Non possono non venirmi in mente le parole di Enrico Berlinguer sull’austerità, rilasciate a Minoli il 27 aprile 1983:

Onorevole Berlinguer, che differenza c’è tra l’austerità come la predicava lei e il rigore invocato dalla Confindustria e dalla Democrazia Cristiana?

Il punto fondamentale è chi paga prevalentemente le spese della fuoriuscita dalla crisi e del risollevamento economico e sociale del Paese. Da questo punto di vista noi rifiutiamo che a pagare siano sempre i soliti, gli operai, le masse popolari. Se sacrifici devono essere e tutti in maniera proporzionata vi devono contribuire, devono contribuire a raggiungere determinati traguardi, non a far tornare indietro il Paese.

Ecco, dopo 13 mesi di Governo Monti a pagare sono stati sempre i soliti, mentre intatti sono rimasti i privilegi dei potenti, dei prepotenti, dei corrotti. Questa è stata l’agenda Monti, che Bersani ha detto essere uguale alla sua, più qualcosa. Bersani, quel qualcosa magari se fosse di Sinistra schifo non ci farebbe.

13 commenti su “Al 10% delle famiglie il 50% della ricchezza nazionale”

  1. ciò che diceva Enrico, nun fa’ ‘na piega!!!!!!!…giustissimo da riproporre, ovvio!…magari si possa!

  2. ….quindi….è necessario ribaltare le %…, magari correggendole in meglio….: per il 90 % delle spese devono provvedere i detentori del famoso 50 % del reddito, il resto i pirati delle Banche, Petrolieri e Finanza, che hanno cavato profitti a man bassa in questi anni. Inoltre il cd popolo dovrà riappropriarsi di almeno il 70 % della ricchezza nazionale prodotta. Così si innesterà un circolo virtuoso di “relativo benessere di popolo”. Solo così si potrà creare un avera “Giustizia sociale” , il resto son chiacchere in libertà…

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