La sperimentazione animale non e’ vivisezione

Molto spesso si sente parlare, sui mezzi di informazione, di vivisezione e difesa degli animali. Si legge che la vivisezione è una barbarie della scienza e che gli animali vanno difesi e tutelati. L’unica cosa vera in queste affermazioni è solo l’ultima. Gli animali vanno difesi e tutelati. Su tutto il resto c’è un mare di disinformazione a cui, aggiungete una dose di populismo e leggende metropolitane che ecco pronto il polpettone dove la scienza è quell’entità fatta di essere malvagi (gli scienziati) che amano infliggere dolore nell’animale per scaricare le proprie frustrazioni.
In questo campo la confusione è tanta, così come la cattiva informazione. Prima di tutto c’è da distinguere tra vivisezione e sperimentazione animale. Per vivisezione si intende “sezionare animali ancora vivi”. La sperimentazione animale invece definisce i test di laboratorio che si effettuano sugli animali allo scopo di testare farmaci e sostanze chimiche e che può variare a seconda del campo di applicazione.
Bisogna sapere che senza sperimentazone animale non possono esserci farmaci, di qualsiasi tipo, dall’aspirina ai farmaci salvavita. Il percorso che affronta un farmaco prima della commercializzazione, deve passare per la sperimentazione animale con lo scopo di tutelare la salute dell’essere umano e di offrire allo stesso una cura per le diverse patologie.
Proprio grazie al ruolo chiave che ricopre la sperimentazione animale, esiste una legislazione in proposito dove vengono definite le procedure consentite nell’utilizzo delle pratiche di laboratorio sugli animali e la tutela degli stessi.
La prima norma in proposito in Italia risale alla legge n°503 del 23 giugno 1970. Oggi la legislazione più recente è la Direttiva 2010/63/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010 e che dovrà essere recepita da tutti gli stati dell’Unione Europea entro il 1 gennaio 2013.
Questa direttiva è da considerare tra le più moderne e all’avanguardia nel campo della sperimentazione animale, sotto tutti i punti di vista. Prima di tutto si afferma nell’articolo 12 che “gli animali hanno un valore intrinseco che deve essere rispettato” e, inoltre, che “il loro utilizzo nelle procedure dovrebbe essere limitato ai settori che possono giovare in ultimo alla salute degli uomini ed animali”. L’articolo 13 afferma che “è opportuno pertanto che la scelta dei metodi assicuri la selezione del metodo in grado di fornire i risultati più soddisfacenti causando il minor dolore, sofferenza e angoscia possibile”. Articolo 14: “I metodi scelti dovrebbero, per quanto possibile, evitare come punto finale la morte”.
L’articolo 21, infine, smentisce i complottisti che parlano di un probabile uso di animali randagi o selvatici per i test di laboratorio.
Se vogliamo farmaci e prodotti che migliorino le qualità di vita dell’essere umano, occorre capire che non si può prescindere dall’uso dei metodi di sperimentazione animale. Per questo motivo l’Unione Europea ha legiferato in proposito, in modo da tutelare non solo l’uomo ma anche gli animali. Un’ultima cosa: sulle etichette di molti prodotti viene riportata la dicitura “non testato su animali”. Questo significa che il principio attivo in passato è stato già testato sugli animali, quindi la formulazione proposta nella vendita del prodotto non ha richiesto ulteriori test.

Si capisce perfettamente che la sperimentazione animale non e’ vivisezione, le due cose non vanno confuse e oggi in Europa stiamo per avere una legislazione, in materia di sperimentazione animale, che tutela gli animali di laboratorio garantendo il loro rispetto in quanto esseri viventi.

49 commenti su “La sperimentazione animale non e’ vivisezione”

  1. A parte il fatto che la sperimentazione animale non viene fatta solo per i farmaci… ma per una marea di tipologie di prodotti… rimango comunque dell’opinione che non andrebbe fatta in ogni caso, mai!!! Che con essa si siano fatti grandi progressi e grandi scoperte è indiscutibile, ma questo non giustifica il fatto che si debba continuare con questa tecnica! Un paese civile e moderno dovrebbe impegnarsi per trovare altre strade… Poi chiamatemi pure fanatico ambientalista…

  2. Solo per puntualizzare:anche gli uomini sono animali. Non siamo i padroni di questo mondo, ma sono ospiti molto invadenti e molesti.
    Inoltre molte malattie sono specie-specifiche.
    Per non parlare di tutta la sperimentazione fatta per la cosmesi e affini:quale utilità?

  3. L’inutilità della sperimentazione animale, oggi in particolare, è documentata in un qualche studio o in una qualche fonte legislativa?
    Per quale ragione la vivisezione è “conveniente economicamente”? C’è un qualche articolo, un qualche studio economico che conferma questa opinione?
    Cosa significa “malattie specie-specifiche e qual è la correlazione con la sperimentazione animale (precedente a quella su volontari umani, fra l’altro)?
    Appunto, perché si fa sperimentazione sui prodotti cosmetici? Non si potrebbero sperimentare direttamente sulle compratrici, evitando tra l’altro il lungo iter di approvazione del prodotto stesso che a vostro parere è inutile?
    Come sempre su questo tema, molte invettive, molti attacchi, molte opinioni, zero argomentazioni. Argomentazioni che invece, nell’articolo, ci sono.
    LB

  4. Mirco se è opinabile discutine. Dire che un qualcosa è “opinabile” lascia il tempo che trova.
    LB

  5. Direi che anche l’articolo lascia il tempo che trova. Ci sarebbero argomentazioni in questo articolo? Si, ma buttate li, in modo incompleto e senza il benchè minimo approfondimento. Si vuole trattare questo argomento? Allora va fatto in modo serio. Così appare solo come uno slogan di chi è a favore della sperimentazione animale, ha lo stesso valore dei migliaia di post di vario genere pubblicati su face ogni giorno! Per dare maggior credito a chi difende la sperimentazione si parla solo di farmaci ma si dimentica che i test vengono eseguiti praticamente su tutto: detersivi, prodotti di cosmesi, igiene personale, cibi, bevande, vestiti… Si parla di ciò che sarebbe indispensabile, ma non si accenna minimamente a questioni etiche e a possibili metodi alternativi. Ci sono? Esistono? Ricordo che ciò che è stato un tempo indispensabile non deve continuare ad esserlo per forza, e ricordo che se non vengono seguite altre strade non significa che non ve ne siano. La questione carburanti e fonti energetiche in genere ne sono una lampante dimostrazione.

  6. A parte la LAV di cui nessuno (in buona fede) controlla le affermazioni nient’altro? Vedi Mirco la discussione è lunga e ho paura che tu e chi ha commentato non abbia letto bene l’articolo, che si basa principalmente su quanto previsto dalla legislazione italiana ed europea in materia di sperimentazione animale.
    Ti sembra di destra difendere l’informazione corretta e il diritto alla salute (che mi sembra superiore a qualsiasi altro)? Strana idea di destra e sinistra. Ricordo però un paio di regimi che facevano sperimentazione (e anche vivisezione) direttamente sugli umani… Voglio dire una cosa, che non è di destra né di sinistra: detersivi, cosmetici, farmaci, tutto vero. Allora siate responsabili di ciò che dite. O sto parlando con tanti/e Brambilla che con la faccia spalmata di fondotinta e i capelli tinti vanno a difendere i cani?
    LB

  7. La LAV si batte a livello legislativo, oltre che sociale e informativo, da più di 20 anni, i suoi rapporti annuali sono riconosciuti da tutte le autorità competenti, Unione Europea compresa. Basta leggere e informarsi un po’ per capire come stanno veramente le cose :)

  8. Forse non ci siamo capiti. Non sto dicendo che sia illegale. Sto dicendo che la ritengo arretrata, che una società moderna dovrebbe difendere certi valori come il diritto alla vita e alla salute ma non solo di noi umani!!! Sul destra e sinistra non ci torno perchè li alla fine ci mettiamo solo a fare polemica… Anche continuare a far andare le nostre auto a benzina è legale ma è giusto? Io lo trovo anch’esso arretrato, e non solo! Non ci sono alternative valide? Non ci credo manco dopo morto!!!

  9. Sì ma non capisco quale sia l’alternativa che proponi e su quali basi. Non capisco perché la benzina sia arretrata, si brucia una sostanza e si ricava energia, è un vettore, come l’idrogeno. Pensi che gli scienziati girino con le auto elettriche a tua insaputa? Sai cosa significa LD50 e che tutto ciò che si trova nel computer col quale stai scrivendo, nei vestiti con cui ti vesti non ti provoca danni proprio perché se ne è sperimentata la tossicità/nocività su delle cavie? L’articolo rimanda ad articoli legislativi che si occupano proprio di tutela degli animali e di sperimentazione. Li hai letti?
    LB

  10. Esistono centinaia di metodi alternativi, come:
    • i modelli informatici
    • le analisi chimiche
    • le indagini statistiche (come l’epidemiologia e la metanalisi)
    • gli organi bioartificiali
    • i microchip al DNA
    • i microcircuiti con cellule umane
    Tuttavia i veri metodi scientifici sono solo quelli che sostituiscono del tutto gli animali, per la definizione stessa di modello sperimentale, ossia la riproduzione del fenomeno oggetto dello studio dalla quale sono state eliminate delle variabili, in modo da renderlo più semplicemente analizzabile. Nessun animale, di qualsiasi specie esso sia, può considerarsi un “uomo semplificato”.

  11. i metodi alternativi stanno già sostituendo le sperimentazioni cruente in alcuni settori. Il 70% della ricerca biomedica, ovvero della biologia della medicina, non fa uso di animali. (fonte: ISS).
    Fino a non molti anni fa si pensava che gli animali non sarebbero mai stati sostituiti, eppure gli esempi riportati nel link dimostrano il contrario. Basta volerlo.
    http://www.lav.it/index.php?id=918

  12. Una parte della comunità scientifica sta orientando i propri sforzi verso lo sviluppo e la diffusione di metodi alternativi che non comportano lo sfruttamento di animali e danno risultati ritenuti più affidabili e sicuri
    Numerosi test che prima prevedevano l’uso di animali, oggi sono svolti in vitro.
    Gli esperimenti effettuati in vitro possono verificare in una sostanza chimica:
    la capacità di corrodere la pelle (test di corrosione cutanea)
    il grado di assorbimento (test di assorbimento cutaneo)
    la reazione quando la pelle è esposta alle radiazioni solari (test di fototossicità)
    la capacità di provocare mutazioni genetiche.
    Numerosi test in vitro sono da tempo utilizzati in diversi laboratori ma, per essere impiegati come metodi ufficiali hanno bisogno di una seguire un iter chiamato validazione.
    Questo iter, che dura anche fino a 10 anni prevede di verificare l’efficacia del test in diversi laboratori per assicurare che sia attendibile scientificamente.
    Il REACH avrebbe potuto rappresentare un’importante occasione per sviluppare e stimolare il percorso di validazione e promuovere così la loro diffusione.
    Oltre ai metodi in vitro, che impiegano cellule e tessuti, esistono altri metodi in grado di sostituire l’impiego di animali, come i modelli matematici e statistici, utilizzati anche dalla Environment Protection Agency americana.

  13. Mara niente che arriva a te come farmaco o cosmetico non è passato attraverso la sperimentazione animale, lo prevedono la legge italiana e le normative europee, altrimenti la sostanza non va in commercio. La sperimentazione animale fa parte del lungo iter di approvazione della sostanza che passa anche attraverso i modelli da te citati e dalla sperimentazione umana su volontari. Le alternative sono false alternative, perché ciascuno step è complementare agli altri e da solo non fornisce informazioni esaustive. Se gli altri step fossero alternativi secondo lo stesso ragionamento nessuno di essi sarebbe indispensabile, compresa la sperimentazione umana, ma complementari non significa sostituibili.
    LB

  14. Mara come dice l’articolo tutto ciò che viene venduto con la dicitura “non testato su animali” non è stato testato perché è la riproposizione di una sostanza già nota (cioè già testata). La vendita di fitoterapici è regolata dalla Direttiva 2004/24/CE che introduce una registrazione semplificata, basata sul riconoscimento del fatto che molti di essi sono già noti e non c’è necessità di sperimentarli. Il problema sta nei nuovi fitoterapici alcuni dei quali hanno dato reazioni avverse, per questo esiste anche la fitofarmacovigilanza, che monitora i fitofarmaci in commercio, così come la farmacovigilanza lo fa per i farmaci.
    LB

  15. eh ma quindi? appunto perchè sono cose già ampiamente sperimentate anche dall’uomo, che bisogno c’è di fare altri test sugli animali??

  16. Lo si fa sulle sostanze nuove, non si fanno test su sostanze uguali ad altre già in commercio, sarebbe uno spreco di denaro e risorse oltre che poco logico.
    LB

  17. Quindi quale sarebbe questo bisogno estremo di nuovi cosmetici tale da giustificare la tortura di animali?
    Sui test ai medicinali parlano da soli tutti gli errori madornali che sono stati fatti in passato dando per scontato che gli animali reagiscano in modo uguale all’uomo…

  18. “Al giorno d’oggi, seppure siano previsti i test di teratogenesi sugli animali per tutti i farmaci che devono essere commercializzati, si dichiara: “la scarsa correlazione tra le varie specie indica che questi test non sono sufficientemente affidabili nel predire il rischio per l’uomo, pertanto si raccomanda che i nuovi farmaci non vengano impiegati in gravidanza, a meno che non sia assolutamente necessario e sotto la stretta sorveglianza del medico” [6]

    “assolutamente necessario” e “sotto la stretta sorveglianza del medico” significa in parole povere “sperimentare il farmaco sull’uomo”.”

  19. scusate i commenti multipli ma queste cose mi irritano parecchio. Penso che chiunque gestisca una pagina pubblica abbia il dovere quantomeno di informarsi prima di pubblicare opinioni controverse come questa.
    il sito qui sopra è gestito da biologi, medici, farmacologi, ricercatori, studenti universitari ed altri esponenti del mondo scientifico, e non da “fanatici ambientalisti”, spero sia chiaro.

  20. Rispondo alla prima domanda perché forse non era chiaro il punto. Tutto quello che utilizzi, anche se sopra c’è la dicitura “non testato sugli animali” significa che quel prodotto specifico non è stato testato perché non originale, quello originale è già stato testato secondo le norme vigenti. Tutto quello che usi è stato testato su animali, per legge.
    La seconda domanda, da chimico, ha per me due risposte: il caso talidomide dimostra quanto sia importante nella farmacologia la purezza enantiomerica, cosa che oggi viene controllata minuziosamente ma ai tempi non si conosceva bene.
    Esistono altri casi di molecole attive in vitro e non in vivo, tossiche per gli animali e non per gli uomini (e viceversa) per questo l’iter della sperimentazione prevede tutti questi passaggi che non sono, ripeto, esaustivi da soli ma sono complementari. Il cisplatino è un chemioterapico fantastico sulle cellule tumorali (tanto che viene usato come metro di paragone nelle prove in vitro) ma è anche tossico (verificato su cavie) e viene usato molto raramente e in formulazioni particolari sull’uomo.
    Un farmaco che fallisce alla farmacovigilanza è un farmaco che ha fallito in tutto il suo iter sperimentale, dalle prove in vitro alla sperimentazione umana.
    Spero sia anche chiaro che nessuno si diverte a usare le cavie.
    LB

  21. continuo a non capire il punto. in base a quale principio sostieni che i test su animali devono continuare?

  22. Perché sono necessari a verificare la tossicità (cancerogenicità, nocività, mortalità) delle sostanze prima che queste siano utilizzate dall’uomo, oltre, nel caso dei farmaci, a dare importanti dati sull’efficacia su un organismo vivo, completando le prove in vitro e quelle sull’uomo.
    LB

  23. scusa ma mi sembra che stiamo continuando a girare in circolo -_-”
    1: test cosmetici: di quali sostanze stai parlando? di quali nuovi cosmetici abbiamo così disperatamente bisogno?
    2: medicinali: una grossa fetta del mondo scientifico sostiene che i test sugli animali siano poco affidabili e superati. ognuno può pensarla come vuole, io mi fido molto di più di farmaci testati con metodi più scientifici di gatti e topi, e in ultimo su volontari umani. In ogni caso spero si parli esclusivamente di eventuali farmaci salvavita, perchè nessuno ha bisogno dell’ennesima variante dell’aspirina o del voltaren, spero che almeno su questo siamo tutti d’accordo!

  24. Mi spiace ma non riesco a trattenermi dal fare un altro commento: LB, lo sappiamo che ogni cosa che ci circonda è frutto di esperimenti su animali…. ok… inutile che continui a ripeterlo… la questione è un’altra: è necessario continuare a farlo? Questa è la questione!!! Io sono convinto di no e anche se la risposta fosse “si, al momento è indispensabile fare ancora esperimenti su animali” continuerei a sostenere che è importante ricercare metodi alternativi perchè non è eticamente corretto, a mio avviso e non solo mio comunque, che ancora si “torturino”, perchè di torture si tratta, animali per la nostra salvaguardia!!!

  25. vabbè a questo punto credo che sia rimasto poco da discutere. io i link e le prove che la sperimentazione animale è superata le ho messe, chi è interessato legga e si faccia la sua opinione. non sono qui per convincere nessuno ma neanche per farmi prendere in giro. saluti a tutti!

  26. @mara tu di prove non ne hai messe, visto che la comunità scientifica è a maggioranza a favore della sperimentazione in quanto insostituibile. Se poi credi che il parere di pochi scienziati (o presunti tali) faccia prova scientifica anche quando va contro l’approvazione generale allora sono problemi tuoi.

    Hai scritto ciò:

    “Esistono centinaia di metodi alternativi, come:
    • i modelli informatici
    • le analisi chimiche
    • le indagini statistiche (come l’epidemiologia e la metanalisi)
    • gli organi bioartificiali
    • i microchip al DNA
    • i microcircuiti con cellule umane
    Tuttavia i veri metodi scientifici sono solo quelli che sostituiscono del tutto gli animali, per la definizione stessa di modello sperimentale, ossia la riproduzione del fenomeno oggetto dello studio dalla quale sono state eliminate delle variabili, in modo da renderlo più semplicemente analizzabile. Nessun animale, di qualsiasi specie esso sia, può considerarsi un “uomo semplificato”.”

    Inizio passo passo, i modelli informatici, date troppa fiducia al calcolo numerico, in virtù di una cosa: il calcolo computerizzato si basa su dei modelli matematici approssimativi basati sulla attuale conoscenza e schematizzati in modo da essere compresi da una macchina. Non puoi usarlo in campi ignoti della scienza, perchè devi sempre avere una base da cui partire, siete dei positivisti inutili se credete che la scienza sia così lineare da prendere gli atomi di base, metterli insieme e supporre che tutto vada nel verso giusto. La simulazione della macchina è come tale una simulazione e sempre affetta da errori ineliminabili dovuti all’implementazione numerica, non corrisponde mai alla realtà benchè affidabile. Puoi sempre trovare una particolare eccezione non considerata dalla macchina che magari uccide qualcuno.

    Le analisi chimiche: il corpo umano non è una provetta, ma un meccanismo complesso nel suo insieme, ergo serve necessariamente un esame sistemico che deve essere fatto nel sistema vivente. Uomo o animale che sia, fra i due scelgo un animale che sia poco senziente.

    Le indagini statistiche: che poi si riconducono al primo caso dei computer. Cosa pensi che faccia un computer? Analizza dati e ne estrapola un comportamento statistico in modo da prevedere in futuro il comportamento. Ma si ritorna accapo. La statistica è tale e non dà certezza, non è scienza. Puoi sempre avere il comportamento non previsto o di oscillazione fuori dalla curva media di probabilità che uccide qualcuno.

    Gli organi bioartificiali: ritorniamo al mio secondo punto. Un organo potrebbe non bastare per via della complessità di interazione fra ogni parte del corpo, non solo di un organo. Quindi l’idea è buona, ma poi cosa dovremmo fare? Costruire un umano artificiale intero? Mi pare ovvio che sia impossibile, o ance se fosse, immorale.

    Gli ultimi due non li conosco nello specifico, ma da quel poco che so mi è ben chiaro che ucciderebbero la ricerca scientifica visto il loro costo impossibile per i piccoli istituti di ricerca.

  27. Poi io penso che la ricerca biochimica sugli animali debba essere giustificata solo dalla produzione di farmaci. Per cosmetici o oggetti di uso comune è giusto sostituire. Ma l’azione esterna di un agente chimico sul corpo umano è molto diversa dall’azione di un farmaco che agisce internamente.

  28. Spero poi di essermi messo a discutere con persone che conoscano la prassi scientifica, e non con persone che leggono articoli di divulgazione fatta per i propri scopi e senza serietà scientifica e credono a ogni cosa che leggono. Senza contare che sono pure articoli ridicoli visto che gli animali per i crash-test non si usano più da 50 anni. Ma i dummy plug non li avete mai visti?

    Mi dovresti dare articoli di pubblicazioni scientifiche, non un blog su wordpress per avere delle prove inconfutabili.

  29. Inoltre una cosa che mi pare chiaro dalle vostre affermazioni è che non vi è chiara la tempistica della sperimentazione, l’effetto a lungo termine non è studiabile sull’uomo. A meno che non prendete un umano e gli fate fare la vita da cavia (sotto controllo chimico-ambientale). I veleni non sono cose così semplici come credete, hanno azioni complesse e questi studi possono passare solo attraverso animali con metabolismo accelerato come i topi o simili per vedere il prima possibile l’effetto.

  30. Poi un’ultima cosa: spero che chi mi parli di sperimentazione animale non usi nessun prodotto sperimentato su animali. Apprezzo il vostro gesto, ma preferisco vivere senza il terrore di patologie banali, ma terribili se non prendi i farmaci.
    Poi io penso che gli animali in natura non se la passino meglio a essere scannati da un lupo. E’ un po’ come il discorso della macellazione. Stanno servendo a uno scopo nobile, non ci vedo niente di male in ciò se nel mentre vengono trattati con rispetto e con la massima serietà.

  31. “Le tonache nere dei preti sono sostituite dai camici bianchi dei ricercatori: sono essi, oggi, a proferire parole di verità. “Ricerche scientifiche provano che…”: quante volte lo si legge sui quotidiani, lo si sente proclamare in televisione? Come stupirsi se le multinazionali pilotano i risultati della ricerca? Esse non fanno altro che radicarsi all’interno di un potere già costituito, un potere fondato sul sapere.”

    Secondo me chi ha scritto questo commento è un cretino frustrato o forse un complottista. E rientra nella categoria di chi crede che gli scienziati siano esseri fuori dalla società che si divertono a comandare il mondo con i loro diktat, dimenticando che la ricerca scientifica e le sue conclusioni sono tali proprio perchè seguono il metodo più oggettivo: quello scientifico. Se poi non piace quello che la ricerca porta è un altro discorso, ma metterlo in questi termini, anche ponendo il dubbio da parte di un esterno alla scienza che sia giusto quello che si fa è da arroganti. Se volete criticare studiate per lavoro e per passione. Non certo nel tempo libero.

    Poi la conclusione è ridicola. Ma davvero pensate che l’umanità sceglierebbe il benessere dell’animale davanti alla malattia? Io non lo faccio, per quanto apprezzi la natura nel suo insieme e in ogni sua forma.

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