L’OCSE vuole la riforma, ma della prescrizione

Gira e rigira, come ai bei tempi degli inciuci dei governi dell’Ulivo e dell’ultimo governo Prodi, quando si parla di giustizia, puta caso, il centrosinistra riesce sempre ad intestarsi (come per il ddl Mastella) porcate che hanno il solo scopo di far infuriare il proprio elettorato. Non solo sulla giustizia, per carità: negli anni il tafazzismo istituzionale dei nostri attempati rappresentanti parlamentari si è rivelato a 360° gradi; eppure è proprio sulla giustizia che riescono a dare il meglio.

Ricordate la bozza Boato della Bicamerale, che è stata usata negli ultimi 15 anni per portare avanti qualsiasi porcata ad personam/s? Ecco, l’emendamento targato PD per riformare la concussione, che avrebbe finito per sfasciare il processo Ruby, è semplicemente l’ultimo regalo masochista di una classe dirigente oramai alla canna del gas. Accusano noi di rivolere Berlusconi, quando attacchiamo le porcate in salsa neo-liberista bocconiana, poi però stanno facendo di tutto per resuscitarlo: evidentemente la vittoria li spaventa.

L’ultima uscita del sopravvalutato D’Alema (recentemente avvistato in Francia con Bersani a sostenere Hollande, il che ci fa pensare che ci terremo Sarkozy un altro lustro) è che la fantomatica riforma proposta dal PD (poi ritirata per le polemiche) ce la chiede l’OCSE, in un suo documento. Evidentemente, contando che nessuno lo smentisse (pensano ancora di essere ai tempi di Togliatti, quando i dirigenti avevano sempre ragione), D’Alema pensava di far digerire l’ennesima porcata ad un elettorato democratico oramai in preda all’orchite cronica.

Il punto è che la smentita alle parole di D’Alema arriva proprio da Nicola Bonucci, direttore del servizio giuridico dell’Ocse dal 2005, dalle pagine del Sole24Ore:

La posizione dell’Ocse è relativamente semplice. Nell’ordinamento italiano esiste il reato di concussione in base al quale il corruttore, cioè colui che ha pagato la tangente, è considerato vittima di chi ha esercitato la violenza (il corrotto). Questo schema ha una sua logica in un ambito meramente domestico: lo Stato vuole mandare un segnale forte sulle politiche pubbliche, quello dell’integrità dei suoi funzionari. Tant’è che il reato è stato molto usato durante la stagione di Mani pulite e ha avuto un’elaborazione giurisprudenziale nella cosiddetta concussione ambientale. Trasferito in ambito internazionale – quello che interessa l’Ocse – questo schema diventa un problemaperché davanti ai tribunali italiani abbiamo chi dice “sì, in Nigeria ho pagato una mazzetta al ministro o al funzionario tal dei tali, ma sono stato concusso”. Il Tribunale esonera il corruttore dalla responsabilità e il corrotto non viene perseguito perché i Tribunali italiani non hanno giurisdizione. Quindi, se in un’ottica puramente italiana c’è almeno l’alternativa (o si punisce il corrotto o il corruttore) nella corruzione internazionale quest’alternativa non c’è. Perciò il gruppo di lavoro sostiene che nell’ambito della corruzione internazionale si debba eliminare questo caso.L’Ocse non ha mai chiesto l’eliminazione della concussione in blocco, ma solo che fosse eliminato questo caso particolare. Così va letta la nostra raccomandazione.Non spetta a noi entrare nel merito, purché, ripeto, sia chiaro che mai è stato chiesto di eliminare la concussione altogether”.

Quindi l’OCSE non chiede di eliminare la concussione. Ma Bonucci dice altro, ovvero che vuole semmai che si allunghino i tempi della prescrizione, dimezzati nel 2006 con la famosa legge ad personam ex-Cirielli:

Ora come ora il problema principale è la prescrizione perché è chiaramente un problema, soprattutto per la corruzione internazionale, viste le difficoltà per ottenere le prove e l’assistenza giudiziaria. La questione concussione è soprattutto una questione di principio, importante, anche se finora – è vero – non s’è mai verificato ancora un caso, a differenza della prescrizione”

 Morale della favola? D’Alema pare aver imparato bene una delle tre leggi del socialismo reale che Berlinguer gli avrebbe enunciato nel suo ultimo viaggio a Mosca: “I dirigenti mentono sempre, anche quando non è necessario.” Appunto.

9 commenti su “L’OCSE vuole la riforma, ma della prescrizione”

  1. Povero Enrico, guarda in quali modo sei gestito su FB. E questi sono convinti di esprimere il tuo pensiero solo perchè credono di dire “qualcosa di sinistra” e soprattutto sono convinti di essere l’unica. Patetici.

  2. Difficile dire chi è più adatto ad esprimere il pensiero di un’altra persona?? Certamente unica (nel senso di unicità) è un termine non idoneo, mi sembra che il dissenso verso un certo tipo di sinistra (P.D.), sia qualcosa di più che unico, mi sembra un fenomeno di massa!! Comunque non c’è niente di più patetico che andare a messa per far dispetto ai santi. Ovvero, stare inscritti ad una pagina di cui non si condividono le idee!! Creati la tua pagina, con la tua interpretazione delle idee di Enrico e avrai la controprova di chi è veramente unico, solo, nella interpretazione del pensiero di Enrico con il successo che avrà la tua pagina!!!

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