La politica delle Mani Pulite: Sandro Pertini 22 anni dopo

Lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotta.
(Sandro Pertini su Enrico Berlinguer, 11 giugno 1984)

L’anno scorso, per commemorare l’infelice ricorrenza della morte di Sandro Pertini, scrissi che era stato l’ultimo socialista. Di quelli veri, di quelli sopravvissuti all’indegna svolta del congresso di Palermo che trasformò il PSI in un partito personale di nani e ballerine.

Riportavo in testa all’articolo una frase tratta da un suo discorso di fine anno, che subito dopo sarebbe rimbalzata per tutta la rete e che da sola basterebbe a spiegare la grande perdita che abbiamo subito quel 24 febbraio di 22 anni fa.

«I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. È con questo animo quindi, giovani, che mi rivolgo a voi: non armate la vostra mano. Armate il vostro animo»

Ecco, Sandro Pertini è stato un esempio di onestà, di coerenza e, soprattutto di altruismo. E non a caso, infatti, era considerato un “rompicoglioni” sia da Bettino Craxi (che all’indomani della sua elezione a Presidente della Repubblica disse: “la prossima volta eleggeremo un socialista”) che dagli amici piduisti suoi e di Giulio Andreotti. Ed è proprio a Pertini “l’impertinente” che mi sono ispirato per dare il nome alla mia rubrica (un meno efficace Rompiballe).

Il suo appello ai giovani, che abbiamo più volte diffuso (lo abbiamo fatto per primi, ora è diventato di moda), sottolineava una sacrosanta verità che forse per i benpensanti dei salotti buoni denoantri verrebbe subito derubricata ad anti-politica, se gli si omettesse la fonte:

Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vogliono due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà, l’onestà, l’onestà. E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo; se c’è qualcuno che dà scandalo; se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato.”

Nel suo discorso di insediamento a Presidente della Repubblica, il compagno Pertini disse:

Occorre che la Repubblica sia giusta e incorrotta, forte e umana: forte con tutti i colpevoli e umana con i deboli e i diseredati. Così la vollero coloro che la conquistarono dopo 20 anni di lotta contro il Fascismo e 2 anni di guerra di Liberazione, e se così sarà oggi, ogni cittadino sarà pronta a difenderla.

Oggi la Repubblica continua ad essere ingiusta e corrotta, ma i Berlinguer e i Pertini non ci sono più. C’è da piangersi addosso? Tutt’altro. Bisogna rimboccarsi le maniche e ritornare a fare politica, con le mani pulite. Possiamo lasciare il campo a portaborse e sanguisughe che parlano tanto di inesistenza del posto fisso e di meritocrazia proprio dal loro posto fisso ottenuto con la cooptazione? No. Sarebbe un insulto alla memoria di tutti quei Berlinguer e Pertini, piccoli o grandi, che sono morti battendosi per un ideale.

Infatti, ce ne facciamo poco degli esempi, se poi non li seguiamo. Non è forse giunto il momento di “rompere le palle” ai corrotti, ai collusi, ai cretini e ai contenti che ci governano? Non è forse giunto il momento di costruire una società che non sia un immondezzaio?

27 commenti su “La politica delle Mani Pulite: Sandro Pertini 22 anni dopo”

  1. Viva i fondatori della Repubblica, così come la sognavano loro, e non come l’hanno trasformata quei porci collusi e corrotti che ci hanno governato, e che ci governano alla faccia della nostra indignazione totale.

  2. Concordo su tutto. Come ex militante della sinistra socialista ho nostalgia dei tempi dei Pertini e dei Lombardi, e depreco il congresso in cui non abbiamo avuto la forza di opporci a quelli che effettivamente trasformarono il partito in una accolita “di nani e ballerine”. Concordo sul cosa dell’articolo, ma mi pongo il problema del come realizzare gli obiettivi proposti, visto che le attuali forze politiche alla fin fine sono tutte ammanicate una con l’altra, vista la serie di scandali che di continuo saltano fuori. In effetti nell’articolo, forse volontariamente. di proposte concrete per uscirne non ne vedo, se non che un generico proposito “di rompere le palle” ai corrotti, ai collusi, ai cretini e ai contenti che ci governano”. Sta a vedere che devo andare a dotarmi di un martello!!!

  3. di esempi di O N E S T A’ ne abbiamo tutti i giorni ” finanziamenti a partiti defunti ,stipendi milionari a funzionari pubblici ,compensi stratosferici per brevi apparizioni televisive , collaborazioni ,incarichi,e…i LUPU aspettano il dopo Monti pronti a sbranarci e dividersi il bottino, UUUUUU UUUU

  4. i nostri genitori mica parlavano con noi, andavano a lavorare dalla mattina alla sera e se sbagliavamo qualcosa erano guai..

  5. il problema sono stati i suoi successori che non hanno saputo gestire il partito che si è sciolto come la neve al sole ,segretari impotenti come Natta o come Occhetto e dalema che erano fuori dalla realtà sociale e lo sono tuttora Bersani è un povero diavolo che fa il possibile ma non c’è una ideologia chiara e anche a livello di base ne risentono tanto e sono disorientati Ora si parla addirittura di una possibile divisione e la discriminante sembra che sia la CGIL ,speriamo che veramente ci sia e che si torni a ricostruire un partito ideologico della sinistra insieme a SEL

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