Faber, quanto ci manchi

Sanremo giovani lo ha vinto un quindicenne uscito dalla scuderia di Gerry Scotti, con oltre 125mila fans su facebook. Il potere del social. Quando ha saputo della vittoria si è messo a piangere. Lo confesso: anche io, non appena ho ascoltato la sua canzone su youtube.

Ha detto Corrado Guzzanti che “guardare Sanremo significa fare torto alle tante altre cose brutte che ci sono in televisione.” Può darsi, ma la colpa è anche di quei giornalisti che per compiacere il rampollo di questa o di quella casa discografica scrivono pagine di inchiostro per assicurarvi che il favorito è tizio, è caio, ma magari anche sempronio; per scandalizzarsi e scandalizzare per la farfallina di Belen; per montare polemiche sui monologhi del Molleggiato.

Addirittura per i centimetri quadrati di pelle scoperta in eccesso di Belen (grazie alla quale abbiamo scoperto esistere questi slip C String, per la gioia dell’azienda produttrice che le ha brevettate) è scesa in campo Elsa Fornero, come una moderna signorina Rottermaier, castigando gli eccessi (insomma, siamo in tempi di crisi, per la miseria). Il punto è che da un ministro, più che le fustigate moraliste a Belen, ci saremmo aspettati parole nette contro la discriminazione razziale che la Fiat sta operando a Pomigliano, dove i lavoratori vengono lasciati a casa solo perché marchiati FIOM.

Qualcuno dirà che più delle parole contano i fatti, e dunque eccovi accontentati: quando la Ferrero ha visitato lo stabilimento, complimentandosi con Marchionne. ha detto “Bella fabbrica“.

Si spera che in questo Sanremo flop, dove il protagonista assoluto è stato Celentano (lo diano da condurre a lui la prossima volta, così diluisce in 5 serate, perché nella prima è davvero durato troppo), qualcuno si ricordi che oggi sarebbe stato il compleanno di Fabrizio De André. E a vedere la desolazione del panorama musicale italiano (con qualche lodevole eccezione), non puoi fare a meno di rimpiangerlo.

L’altro giorno ho trovato questa foto e l’ho pubblicata sulla pagina facebook di Qualcosa di Sinistra. Nessun commento, perché parla da sola. Si presta a vari usi. Di certo guardandola non puoi fare a meno di pensare: questa è musica italiana.

Stiamo tecnici“, per dirla alla Rocco Papaleo: è l’unica cosa che forse ci è rimasta.

22 commenti su “Faber, quanto ci manchi”

  1. Spiace deluderti, ma la cultura è fatta non solo di libri, ma anche di cinema, fotografia, teatro e musica. E visto che il compleanno di Faber cade nel giorno della finale di Sanremo, il paragone è d’obbligo. Se un articolo in cui si invita la Ferrero a interessarsi meno di Sanremo e più dei lavoratori discriminati della Fiom è gossip, bene, facciamo anche gossip, significa che se ne fa troppo poco.

  2. Lascia che sia fiorito Signore, il suo sentiero quando a te la sua anima e al mondo la sua pelle dovrà riconsegnare…

  3. Chi ha parlato della Ferrero? Io parlo di te che ci scrivi ogni giorno qualcosa sul festival, poi ci fai la faccina triste perchè è morta Whitney Huston (cosa che dispiace, ovvio ). IO, come iscritta a questo gruppo mi aspetterei si parlasse di temi importanti, perchè già il web è pieno zeppo di gossip.

  4. Mancu Li Cani, ti svelo un segreto. Questa è una pagina, non un gruppo. Quello appena pubblicato è un articolo. Così come quello precedente e quello prima ancora. In particolare, quello precedente parla di art.18 e di lavoro. Questo parla di André, della Ferrero che si occupa di festival anziché dei lavoratori e del deserto musicale italiano.

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