Sognando Berlinguer

Non sarà uno spettacolo. Anche perché l’orario, le 17:00, non è un orario da prima serata. Non so nemmeno bene attualmente la dinamica e come si svolgerà l’evento, non c’è nulla di preparato, solo qualche idea in testa. Una cosa è certa: ci sarà Enrico. Non fisicamente (purtroppo non possiamo resuscitare i morti), ma ci sarà. Ci saranno le sue parole, la sua voce, le sue immagini, cercando di fare quello che non è mai stato fatto prima: tornare a sentire le idee di Enrico, senza la mediazione di nessuno.

Leggeremo i suoi discorsi. Dimostreremo la modernità del suo pensiero, parole e fatti alla mano. E poi faremo un dibattito con chi l’ha conosciuto e con chi si ispira ancora a lui. Ci saranno Alberto Menichelli (l’autista di Enrico), Mario Benedetti (il meccanico di Enrico), Giulio Cavalli (attore e scrittore antimafia), Gaetano Alessi (giornalista di art.21 e fondatore di Ad Est) e poi ci sarà Federico Cimini, un cantautore della nostra età di Bologna, che farà anche una piccola esibizione per Enrico. Sono previsti anche un altro paio di ospiti, ma quando ci daranno conferma ve ne daremo ragione. Fate riferimento all’evento facebook per qualsiasi cambio di scaletta.

Scrisse di Berlinguer Vittorio Foa: “L’immagine (che era poi la realtà) dell’uomo era ed è in violento contrasto con l’immagine consueta dell’uomo politico. Umanità, franchezza, modestia e discrezione – pure in un incarico di così grande autorità e di effettivo potere – sono connotati che fanno a pugni con le immagini ricorrenti di arroganza, astuzia, presunzione e ostentazione del potere a cui siamo ormai abituati. La trasparenza e l’onestà della vita privata e pubblica di quest’uomo ha un rilievo eccezionale sullo sfondo squallido dell’affarismo politico, piduista o no.”

Ecco, noi giovani nati dopo la Caduta del Muro di Berlino “Sogniamo Berlinguer” soprattutto per questo. Per il suo stile, la sua onetà, la sua modestia e, soprattutto, la sua discrezione. Doti andate oramai completamente perdute nei politicanti dei giorni d’oggi (almeno agli alti livelli, si intende).

Vi anticipo poi che domani, 24 dicembre, sarà l’ultimo giorno di vita di “Qualcosa di Sinistra“. Questo blog, che in 13 mesi ha superato la cifra record del milione e mezzo di visite, piazzandosi tra i blog di politica più letti d’Italia, chiuderà i battenti. Il perché ve lo spiegherò dettagliatamente domani. Si potranno ancora leggere e consultare gli articoli per un po’, ma così come l’avete conosciuto QdS non sarà più. Non è un addio, tranquilli. In ogni caso, speriamo di vedervi numerosi sabato 7 gennaio.

P.S. Qui le indicazioni:

Sabato 7 gennaio, H 17:00
Via P.R. Pirotta 95, Roma,
(Succursale Scuola Media Giovanni Verga).
zona Prenestina – altezza Palmiro Togliatti (adiacente VII Municipio)
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INDICAZIONI STRADALI (non fate affidamento al punto indicato dalla mappa qui su fb, è sbagliato, non riusciamo a toglierlo o a modificarlo):

– da Stazione Termini: prendere il Tram 14 (TOGLIATTI) e scendere alla fermata di TOGLIATTI/ABELIE. La mostra è sulla destra.

14 commenti su “Sognando Berlinguer”

  1. non è questo il punto carissimi,una cosa è dire tutte quelle cose ok le ha dette;altra cosa è fare.lui era il segretario del più grande partito comunista europeo,non ha capito niente sulla modernità,i tedeschi si;del resto il lascito saranno le idee di veltroni e gli altri.

  2. Non hai capito nulla tu della modernità. E non hai nemmeno letto Berlinguer. Ergo, leggitelo (abbiamo pubblicato oltre 200 discorsi su enricoberlinguer.it) e poi ne riparliamo. I tedeschi, oggi, sono conciati peggio degli italiani, dal punto di vista della Sinistra; e la modernità, negli anni ’80, erano le tangenti. Da questo punto di vista hai ragione, Enrico non era moderno, era una persona onesta e basta. EB.IT STAFF

  3. il problema di quella sinistra socialdemocratica, che già marx indicava è di essere centrosinistra: di non avere un programma che cabi il sistema e i suoi errori, di non avere la volontà di cambiare una società che non va. Enrico aveva queste idee. Offriva una nuova società, radicalmente diversa, democratica, libera, socialista, giusta!! Non combatteva la povertà buttando a vuoto soldi in un sistema del welfare che non funziona, lui creava il socialismo sradicando il problema alla radice. Il fatto di essere comunista non era ostacolo alla modernità, anzi è stato il più grande, il più moderno, Il comunista più pericoloso di kissinger!!!! La modernità non vuol dire essere mediocri politicamente e rinnegare il passato. Moderno è chi fa proposte che portano il partito al 34%, non chi lo fa perdere su scala nazionale e si arresta al 24%, come l’amico walter. Modernità vuol dire avere delle proposte moderne: come i diritti alle donne, il compromesso storico, le energie rinnovabili e l’uso della tecnologia per il bene comune, l’eurocomunismo e tutte quelle elencate dai compagni di EB.IT. Viva Enrico

  4. Io non vedo niente ne in Italia ne nel resto del mondo qualcosa di statuale di concreto DICO CONCRETO che abbia origine in Berlinguer. Le idee siamo daccordo,ma il compito di un segretario di partito come era il PCI era quello di trasformare la sinistra in qualcosa di FATTIVO DI REALE. IO DICO CHE NON AVEVA CAPITO,FORSE AVEVA CAPITO MA NON HA AVUTO IL CORAGGIO.In quanto alla società che non va si deve CREDIBILMENTE averne un altra,la terza via? la famosa diversità da cosa ? dai socialisti di Willi Brand o di Mitterand. Gorbaciov ha tentato il cambiamento reale,Berlinguer ha detto un sacco di cose,ma fatti reali non ne sono rimasti ,anzi no sono rimasti Veltroni Bersani Dalema siamo soddisfatti del lascito ? perchè in realtà quello è il lascito reale.

  5. Antonio, se ti fossi preso la briga di studiare un po’ di storia (un pochino, non troppo), forse sapresti da cosa il PCI si definiva diverso: dal PCUS e dai partiti di governo della Prima Repubblica. E non era una diversità solamente annunciata (tant’è che Kissinger lo definì il comunista più pericoloso). Non ha avuto il coraggio? Berlinguer subì un attentato a Sofia nel 1973 da cui si salvò per miracolo ad opera dei KGB, qualora il PCI fosse andato al governo gli Americani avevano pronto già un piano per un colpo di Stato (la famosa opzione “five”). Senza contare che si è visto che fine hanno fatto i socialisti spagnoli, quelli francesi e infine la socialdemocrazia tedesca: sono a rincorrere la loro Sinistra. Fu Montanelli a definire quello di Berlinguer “un programma sociale, politico, economico, etico e morale non scritto basilare per il futuro democratico e di progresso del nostro Paese.” Informati, per piacere. Le intuizioni di Berlinguer sono ancora attuali: il fatto che chi è venuto dopo di lui non le ha attuate e ha scelto strade diverse, non toglie nulla a quanto quelle intuizioni fossero giuste e lungimiranti. Fattene una ragione. EB.IT STAFF

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