“Pecunia non olet“, rispose l’imperatore Vespasiano al figlio, quando gli chiese se non era un po’ troppo tassare addirittura la pipì negli orinatori, con cui i fabbricanti di pellicce trattavano le pelli da vendere. In fondo, aveva obbligato a pagare le tasse anche le prostitute, pur di risanare il deficit dello Stato.
E l’idea, che negli ultimi mesi era stata ripresa da più parti, ad esempio dall’ex-magistrato Bruno Tinti sul Fatto Quotidiano, ora viene direttamente da una prostituta, che dalle colonne del Gazzettino scrive:
Credo che il Governo Monti debba includere nella sua Manovra sul lavoro anche la possibilità di legalizzare la Prostituzione, che significa altresì far emergere il ‘lavoro sommerso’ di circa 300.000 individui fra donne/trans/uomini che oltretutto risultano per lo Stato disoccupati. Legiferiamo sulla Prostituzione, fateci pagare le tasse, fateci aiutare il nostro Paese”
E forse sarebbe anche ora, visto che in tutta Europa il mestiere più antico del mondo è stato legalizzato. In Germania, le prostitute sono soggetti contribuenti per il fisco dal 2002, quando una legge firmata da Schroeder le ha inserite nel registro delle attività lavorative e ha riconosciuto loro gli stessi doveri fiscali dei concittadini: in questo modo non solo arrivano più soldi nelle casse dello Stato, ma il mestiere è esercitato con tutte le tutele necessarie a livello sanitario e previdenziale.
Anche in Olanda, Svizzera, Austria, Grecia,Ungheria e Lettonia la prostituzione è legalizzata e impone il regolare versamento di contributi, oltre ai controlli sanitari per la prevenzione di malattie veneree e la regolare registrazione anagrafica di chi esercita. E’ considerato reato lo sfruttamento ma le prostitute versano i contributi sui proventi delle loro attività ed esercitano in case d’appuntamento, quartieri a luci rosse e bordelli riconosciuti dallo Stato. E rimpinguano le casse dei loro paesi.
Solo in Italia, per altro culla della legalizzazione della prostituzione sotto l’antico Impero romano, pare voler essere un’eccezione. Alla fine, le prostitute non sono anch’esse degli evasori fiscali?
Perchè non farci un pensierino ……… ah già, il Vaticano.