Anche la Chiesa Paghi – 100mila firme per l’appello di Micromega

La campagna contro i privilegi fiscali della Chiesa, portata avanti da più parti, è diventata un fiume in piena inarrestabile. Che molto probabilmente porterà Monti a doversi porre la questione, visto che ha ammesso di non essersela posta. L’appello di Micromega ha raggiunto le 100mila firme: continuate a firmare e a diffonderlo.

Intanto arriva la notizia che il Vaticano è stato graziato anche sulle rendite catastali… della serie: non c’è mai limite all’indecenza…

21 commenti su “Anche la Chiesa Paghi – 100mila firme per l’appello di Micromega”

  1. Dal lontano 1929 , ovvero Patti Lateranensi che la Chiesa gode di notevoli agi e grazie terrestri. Mi sembra logico e opportuno rivedere sia il portafoglio degli illustri corrotti e colletti bianchi ma anche e soprattutto chi è sempre stato organo presente ma assente LA CHIESA

  2. La chiesa da alle mense carità,ai poveri ospitalità ecc. come si fà a chiedere di pagare l’ICI.La Santa sede ha soltanto patrimoni inestimabili, non hanno la busta paga. Altro che ICI gli farei pagare.

  3. Debbono contribuire anche loro ai sacrifici senza se e senza ma…tanto in cielo i soldi non se li possono portare.

  4. Rapisà, cosa vuoi dire che se si fa pagare l’ici alla chiesa Dio ci manderà qualcosa di brutto?????????? e tu saresti cristiano? ma che cavolo di Dio è se si vendica ed anche in maniera scorretta perchè lui vede e prevede e noi no!!!!!!!!!!! ma ti sei bevuto il cervello???????????

  5. l’ira divina si scagli sui pedofili sui corrotti e su una chiesa che se ne frega dei mali del mondo !!!!

  6. DIFFONDETE TUTTI QUESTA NOTIZIA: QUESTA SI CHIAMA DITTATURA!
    NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri, con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC … il che conferma, se necessario, l’esistenza di alleanze trasversali nell’attuale “politica” di governo), identificato dall’articolo 50-bis: “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60. In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (??! Quale la linea di confine con “criticare”?) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito. Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all’ESTERO; basta che il Ministro dell’Interno disponga con proprio decreto l’interruzione dell’attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori della connettività alla rete internet. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro. Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o “all’ODIO (!) fra le classi sociali”. MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta. In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non condizionata e/o censurata. ITALIA: l’unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento. Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare”, con leggi di repressione, internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare. Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l’Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l’Iran. Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata “Punto Informatico” e il blog di Grillo. Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c’è libera informazione e diritto di critica la “democrazia” è un concetto VUOTO. Documentazione diffusa da Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani..

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